Lavoro in smart working: si può fare con il tirocinio? Dipende tutto dalla Regione

Si può lavorare in smart working se si fa un tirocinio? In alcuni casi sì, ma dipende dalla Regione in cui si svolge il tirocinio. Ecco perché.

Il tirocinio rappresenta sicuramente una delle forme di inserimento nel contesto lavoratori più utilizzate, soprattutto per l’assunzione di giovani lavoratori appena laureati o che hanno comunque terminato il loro percorso di studi.

Questa forma di lavoro non può essere quindi paragonata alle altre tipologie legate alla stipula di contratti di lavoro subordinato o parasubordinato, ne tantomeno alla forma di lavoro autonomo.

Tuttavia, sono in tanti i giovani lavoratori che praticano un tirocinio presso un’azienda e si ritrovano a domandarsi se hanno anche loro diritto a ricorrere, in situazioni particolari, alla comoda modalità di lavoro in smart working.

Per rispondere a questo quesito non si può soltanto prendere in considerazione il quadro normativo legato alla tipologia di esecuzione del lavoro agile. 

Infatti, è essenziale fare riferimento anche alle singole disposizioni regionali in merito all’attivazione dei tirocini extracurriculari o curriculari, che potrebbero prevedere delle limitazioni o delle possibilità ulteriori in merito allo smart working anche per chi svolge un tirocinio.

Come si svolge il tirocinio e quali sono le categorie

Prima di andare a chiarire il rapporto tra il tirocinio e la possibilità di svolgere un lavoro attraverso la modalità dello smart working, diventa essenziale andare a chiarire effettivamente come si svolge un lavoro con un contratto di tirocinio e quali sono le diverse categorie di tirocinio.

Innanzitutto, al momento sono riconosciute due diverse macro-categorie di tirocini, ovvero:

  • tirocini curriculari

  • tirocini extra-curriculari.

Per quanto riguarda i primi, in questo caso si fa riferimento a quel tipo di lavoro di tirocinio che viene inserito all’interno del piano di studi di uno studente durante il suo percorso formativo presso un’università oppure eventuali istituti scolastici. I tirocini curriculari, quindi, vengono formulati nel rispetto delle disposizioni di norme regolamentari dell’istituto di riferimento.

Discorso diverso, invece, vale per quanto concerne i tirocini extra-curriculari. In tal senso, coloro che saranno coinvolti da un tirocinio extra-curriculare dovrà fare riferimento alle singoli disposizioni e alle diverse discipline delle Regioni o delle Province autonome.

Si tratta, dunque, di discipline che sono volte a regolare al meglio l’attività extracurriculare di una persona in cerca di occupazione, con l’obiettivo di creare un livello maggiore di opportunità.

Tirocinio e smart working: quando si può fare

Ma perché si sente sempre più spesso parlare di tirocinio e di smart working?

Effettivamente, negli ultimi anni la modalità del lavoro agile ha rappresentato un importante strumento per consentire alle persone di continuare a svolgere regolarmente la loro attività lavorativa, senza doversi recare necessariamente a lavoro.

Basti pensare al periodo dell’emergenza epidemiologica del Coronavirus o anche durante il momento di crisi economica che stiamo ancora oggi attraversando e che vede le aziende costrette a dover affrontare un aumento vertiginoso dei costi di gestione delle proprie strutture.

È lecito quindi domandarsi se anche per quei lavoratori che attualmente stanno svolgendo un tirocinio, sono previste le medesime possibilità e limitazioni dal punto di vista del lavoro in smart working.

Per prima cosa, è necessario fare riferimento alla legge numero 81 del 22 maggio 2017. In particolare, è l’articolo 18, comma 1, della legge appena citata, a fornire una definizione più concreta riguardo al lavoro in modalità smart working.

Nello specifico, il lavoro agile viene inteso come una vera e propria modalità di esecuzione esclusivamente riconosciuta nei confronti di:

Lavoratori interessati da un rapporto di lavoro subordinato stabilito mediante accordo tra le parti, con il possibile utilizzo di strumenti tecnologici per lo svolgimento dell’attività lavorativa.

Tirocinio extracurriculare: le disposizioni sullo smart working

Ciò significa che, se si fa riferimento esclusivamente a tale normativa, lo smart working non potrebbe essere esteso anche verso quei lavoratori che stanno svolgendo un tirocinio. 

Tuttavia, è possibile prendere in considerazione anche le disposizioni regionali legate ai tirocini extracurriculari, in cui in alcuni casi è stata prevista anche la possibilità di svolgere l’attività anche attraverso la modalità di lavoro agile.

Tra le Regioni italiane che si sono espresse proprio in merito al rapporto tra tirocinio e smart working c’è sicuramente la Regione Lombardia.

A tal proposito, la giunta regionale ha chiarito che prima dell’attivazione del tirocinio, si potrebbe prevedere la possibilità per una persona di fare ricorso alla modalità di smart working attraverso una prestazione di lavoro misto. Non è invece possibile svolgere il tirocinio esclusivamente con la modalità agile.

Anche la Regione Emilia-Romagna ha fornito delle specifiche sui tirocini e sulla possibilità di lavorare in smart working, consentendo tale modalità esclusivamente nei casi in cui sussistano delle specifiche condizioni logistiche e organizzative.

Infine, la Regione Veneto ha deciso di confermare la possibilità di attivare dei tirocini parzialmente a distanza.

Viviana Vitale
Viviana Vitale
Aspirante giornalista e social media manager freelance, classe 1995. Le mie più grandi passioni sono la scrittura e il marketing digitale. Sono state proprio queste a portarmi oggi a far parte del team di redattori di Trend-online e a collaborare come professionista della comunicazione con varie aziende italiane.
Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
785FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate