Lavoro stagionale: le ultime su questo sistema! Non c’è personale? Non è colpa del RdC!

Non si trovano stagionali? Non è solo colpa del Reddito di Cittadinanza! Vieni a scoprire le vere ragioni della penuria di lavoratori stagionali qui.

Come sappiamo, negli ultimi mesi in Italia si sta registrando una vera e propria penuria di lavoratori stagionali. Infatti, non solo i bar della Riviera Romagnola stanno denunciando la situazione, ma anche parchi divertimento come Gardaland. 

Ebbene, secondo molti la motivazione principale risiederebbe nel Reddito di Cittadinanza che spinge le persone a non cercare un lavoro in quanto già percepiscono un’indennità da parte dello Stato. 

Eppure, non possiamo certo pensare che tale penuria di personale sia causata solo da questa ragione. Infatti, è bene sottolineare che la mancanza di lavoratori stagionali non riguarda esclusivamente l’Italia, Paese in cui viene erogato il Reddito di Cittadinanza, ma l’Unione Europea nel suo complesso. 

Le motivazioni di tale scarsità di personale viene attribuita, in realtà, alle condizioni di lavoro che vengono offerte che comprendono turni massacranti, straordinari non pagati e notturni gratis. 

Insomma, sono sempre di più le persone che, per evitare di dover sottostare a tali condizioni di lavoro, decidono di sottrarsi al lavoro stagionale. 

Ma quali sono le ultime? Come funziona il lavoro stagionale? Andiamo a scoprirlo in questo articolo!

Perché mancano gli stagionali? Non è solo colpa del Reddito di Cittadinanza!

Dunque, come avrai compreso, la causa della penuria di stagionali non deve essere attribuita unicamente al Reddito di Cittadinanza. 

Insomma, sono molti coloro che percepiscono tale sussidio e preferiscono rimanere a casa senza lavorare, ma questo non vuol dire che tutti i cittadini italiani siano così. 

Come abbiamo visto, le cause sono da attribuire alle condizioni di lavoro poco edificanti che vengono proposte per mezzo di questa tipologia contrattuale. 

A dirlo non sono solo i lavoratori, ma anche la segretaria della CGIL di Messina, Giselda Campolo, che ha affermato che gli stagionali sono lavoratori a consumo che devono essere spremuti bene nei mesi in cui servono. 

Infatti, secondo i dati raccolti dall’Ispettorato del Lavoro, lo stipendio medio di un lavoratore stagionale si aggira intorno ai 581 euro al mese. 

Tale cifra corrisponde alla metà di quanto dovrebbe percepire un lavoratore nell’ambito della ristorazione e, di conseguenza, fa chiarezza fin da subito su quelle che sono le condizioni offerte ai lavoratori stagionali e sulle motivazioni per le quali attualmente stiamo assistendo ad una penuria di candidature. 

Lasciare il Reddito di Cittadinanza a chi accetta lavori stagionali? Una soluzione possibile!

Una delle idee al vaglio del Governo è quella di lasciare il Reddito di Cittadinanza a coloro che svolgono dei lavori stagionali, in modo da incentivare le assunzioni. 

Insomma, in questo modo i lavoratori percepirebbero sia lo stipendio che, come abbiamo constatato, in alcuni casi è estremamente basso e, dall’altra parte, continuerebbero a percepire il sussidio di cittadinanza. 

Infatti, stando a quanto abbiamo affermato in precedenza sullo stipendio medio, alcuni percettori del Reddito di Cittadinanza sarebbero penalizzati nell’accettare le proposte di lavoro stagionale. 

Il Ministero del Lavoro ha chiarito che si può percepire il Reddito di Cittadinanza e lavorare ad una condizione. 

Infatti, il reddito complessivo familiare deve essere sotto la soglia dei 9.360 euro. Questo vuol dire che, stando alle ultime decisioni del Governo Draghi, coloro che vengono assunti come stagionali potranno cumulare il reddito da lavoro con quello previsto dal Reddito di Cittadinanza, a patto che essi non sforino il limite previsto per rientrare nella misura del RdC. 

Come abbiamo compreso, lo stipendio dei lavoratori stagionali è spesso molto basso e, di conseguenza, un possibile cumulo con il Reddito di Cittadinanza potrebbe rendere le proposte maggiormente interessanti per i lavoratori. 

Come funziona il contratto di lavoro stagionale? La risposta!

Il contratto di lavoro stagionale non deve rispettare, a differenza di quello a tempo determinato, la durata di 24 mesi. Infatti, se con il contratto determinato dopo 24 questo si trasforma automaticamente in indeterminato, con il lavoro stagionale questo non avviene. 

Questo è stato pensato in quanto spesso i lavori stagionali hanno la durata di qualche settimana o qualche mese. 

Non esiste alcuna deroga al numero di proroghe per un contratto di lavoro stagionale. Tuttavia, dopo la quarta proroga scatterebbe automaticamente il contratto a tempo indeterminato. 

Pertanto viene utilizzato il meccanismo dello “stop and go” che presuppone l’assunzione di un ex dipendente con un contratto a tempo determinato. Tuttavia, per fare ciò dal contratto cessato a quello successivo devono passare almeno 20 giorni, se la collaborazione ha avuto una durata superiore a 6 mesi oppure 10 giorni se il contratto era di meno di 6 mesi. 

Qualora questo periodo di “stop and go” non venisse rispettato, il rapporto di collaborazione si trasformerebbe subito in uno a tempo indeterminato. 

Francesca Ciani
Francesca Ciani
Copywriter, classe 1998. Appassionata di marketing, digital e pubblicità fin da bambina, dopo un percorso di ragioneria, ho ottenuto una laurea in Comunicazione, Media e Pubblicità presso l’Università IULM di Milano e, successivamente, ho conseguito un master in Marketing Management. Troppo creativa per essere ragioniera, troppo analitica per essere un’artista: sono diventata social media manager e seo copywriter. Parlo tanto, scrivo ancora di più e ho sempre miliardi di idee.
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