Naspi: cos’è cambiato per tutti i suoi percettori!

La Naspi è l'indennità di disoccupazione e il 2022 ha portato con se delle modifiche anche nei suoi confronti e per tutti i suoi percettori.

Naspi è un acronimo che sta a rappresentare l’assicurazione sociale per l’impiego, consiste nell’indennità di disoccupazione che viene fornita ed erogata direttamente da Inps

L’indennità di cui parliamo nasce nel 2015 quando è andata a sostituire le sue precedenti, ovvero l’Aspi e la mini Aspi.

L’accredito diretto della Naspi avviene attraverso un bonifico diretto sul proprio conto bancario, ma le date possono dipendere da diversi fattori, e con questo rientriamo proprio nell’argomento della quale vogliamo parlarvi con quest’articolo. 

Quando verrà pagata l’indennità nel 2022? E per quali percettori sarà sospesa?

È ormai una preoccupazione che affligge molti dei percettori dell’indennità di disoccupazione, in quanto a febbraio 2022 per alcuni di loro non è stato effettuato il pagamento della mensilità. 

Questa non è l’unica novità del 2022, infatti, all’interno della Legge di Bilancio 2022, pubblicata in Gazzetta ufficiale, troviamo una cospicua parte dedicata a tutti gli ammortizzatori sociali e al mondo del lavoro.

Vediamo assieme nel corso dell’articolo cosa è cambiato per tutti i percettori della Naspi nel 2022, quando si effettueranno i vari pagamenti delle mensilità e quali sono i requisiti richiesti per l’anno in corso. 

Naspi: come funziona l’indennità di disoccupazione nel 2022

Come abbiamo anticipato prima all’interno della Legge di Bilancio 2022 si è parlato molto della Naspi e di tutte le novità che sono state introdotte nell’anno corrente.

La prima tra tutte è sicuramente l’allargamento della platea di cittadini che possono accedere all’indennità, con dei requisiti meno rigidi, ma vediamoli assieme nel dettaglio.

La Naspi è stata introdotta nel 2015, ed è andata a sostituire tutte le precedenti indennità di disoccupazione di Inps, per potervi accedere è necessario: 

  • essere in uno stato di disoccupazione che è seguito alla perdita involontaria del proprio lavoro, in quest’ambito vi rientrano anche le ipotesi di licenziamento per giusta causa o le dimissioni presentate nel periodo di maternità; 
  • avere all’interno dei quattro anni precedenti e la perdita del lavoro almeno 13 settimane di contribuzione. 

Le categorie di lavoratori che sono comprese all’interno di coloro che possono percepire l’indennità sono:

  • i lavoratori con contratto a tempo determinato all’interno delle pubbliche amministrazioni;
  • i lavoratori apprendisti;
  • i lavoratori con un contratto di lavoro subordinato presso delle cooperative;
  • tutti i lavoratori nel settore artistico con un rapporto di lavoro subordinato;
  • gli agricoltori a tempo indeterminato. 

Rimangono invece escluse tutte quelle categorie di lavoratori, anche per il 2022, che fanno parte di:

  • lavoratori con contratto a tempo indeterminato nel settore della pubblica amministrazione;
  • gli agricoltori con contratto a tempo determinato;
  • tutti i lavoratori che possiedono un assegno di invalidità o che possiedono i requisiti per il pensionamento;
  • i lavoratori con permesso di soggiorno che sono stati assunti per un lavoro stagionale.  

Naspi: presentare la domanda per ricevere l’indennità

I lavoratori che sono in possesso di tutti i requisiti richiesti per poter accedere all’indennità di disoccupazione possono presentare la propria domanda direttamente sul portale di Inps. 

Questi prima di presentare la domanda dovranno però farlo entro la scadenza dei 68 giorni entro la cessazione del precedente rapporto di lavoro. 

La domanda può essere inoltrata secondo le seguenti modalità: 

  • con modalità telematica, collegandosi al sito di Inps ed entrare nella sezione relativa alle “prestazioni e servizi” per poi accedere al portale “Naspi: indennità mensile di disoccupazione”, potranno accedere a questa modalità soltanto coloro che sono in possesso di SPID, CNS o CIE;
  • con modalità cartacea recandosi presso uno degli uffici preposti presso un patronato o altri intermediari di Inps;
  • con modalità telefonica, chiamando il numero verde del call Center attivo tutti i giorni con il numero 803.164 da telefono fisso, e 06.164.164 da cellulare. 

Nel momento in cui viene inoltrata la richiesta gli enti preposti avranno il compito di verificare l’idoneità del cittadino a ricevere l’indennità, e se così fosse, la disoccupazione arriverà a partire dall’ottavo giorno dopo la fine del rapporto lavorativo, o se presentata dopo il periodo descritto, l’indennità arriverà il giorno successivo all’inoltro della domanda. 

Naspi: a quanto ammonta l’indennità nel 2022

Per poter calcolare a quanto ammonta l’importo dell’indennità mensile con la Naspi dobbiamo prendere in riferimento la retribuzione che si è percepita negli ultimi quattro anni antecedenti alla domanda. 

Nello specifico stiamo parlando dell’imponibile ai fini previdenziali, che va suddiviso a seconda delle settimane nella quale sono stati versati i contributi indipendentemente dal valore versato.

Il totale ottenuto andrà poi moltiplicato per 4,33; ovvero bisognerà utilizzare la formula: 

imponibile contributivo/settimane di versamenti * 4,33

Ci sono poi delle ulteriori regole da tenere presenti per il calcolo della retribuzione, ovvero se il calcolo ottenuto e pari o inferiore a 1.227,55 euro la nostra retribuzione mensile sarà pari al 75% del valore ottenuto; se invece sarà superiore a 1.227,55 euro, in questo caso la nostra retribuzione si calcolerà aggiungendo al 75% della somma un 25% di differenza.

La Naspi è un sussidio che viene pagato mensilmente, per un totale di settimane che sono equivalenti alla meta delle settimane nella quale sono stati versati i contributi nei quattro anni precedenti alla disoccupazione. 

Esiste comunque un tetto massimo che va rispettato e che corrisponde a 24 mesi di sussidio mensile continuo. 

Naspi: cosa è cambiato con la nuova legge di bilancio

Come abbiamo già visto nei precedenti paragrafi la legge di bilancio del 2022 ha apportato diverse modifiche per l’indennità di disoccupazione naspi. 

Primo fra tutte è stato abolito il requisito che obbligava ad avere 30 giornate di lavoro effettivo nell’anno precedente, i 12 mesi antecedenti, al periodo di disoccupazione. 

Questa modifica è entrata in vigore proprio dal 1° gennaio 2022, e quindi comprende tutti i lavoratori che sono entrati in disoccupazione da questa data in poi.

Una seconda modifica introdotta a gennaio 2022 riguarda il Décalage, ovvero la riduzione progressiva dell’importo mensile. 

Nello specifico, con la nuova legge di bilancio per tutti coloro che sono entrati in disoccupazione dal 1° gennaio 2022 il sussidio si riduce di una percentuale pari al 3% per ogni mese.

In particolare:

  • nei casi generali la riduzione avviene dal primo giorno del sesto mese di percezione dell’indennità;
  • per coloro che hanno compiuto i 55 anni di età al momento della compilazione della domanda la riduzione inizia il primo giorno dell’ottavo mese di percezione dell’indennità. 

Un’altra importante modifica che è arrivata con la legge di bilancio del 2022 fa riferimento all’allargamento dello spettro di coloro che possono percepire l’indennità, quest’anno infatti si aggiunge una nuova categoria di lavoratori, gli agricoltori a tempo indeterminato, che fino allo scorso anno non potevano percepire l’indennità di disoccupazione. 

Naspi: i pagamenti sospesi nel mese di febbraio 2022

Nel corso del mese di febbraio si sono verificati alcuni rallentamenti rispetto al pagamento dell’assegno mensile della Naspi; infatti, per alcuni contribuenti il bonifico è arrivato con dei giorni di ritardo. 

In generale le date per il pagamento dell’indennità di disoccupazione coincidono con i primi 15 giorni del mese, se parliamo del calendario ordinario. 

Nello specifico nel caso di febbraio i pagamenti sono iniziati martedì 8 febbraio e proseguiranno anche nei giorni successivi, questo avverrà con la stessa frequenza anche per tutti i mesi in avanti. 

Esiste comunque un metodo molto rapido e veloce per poter controllare i propri versamenti della Naspi, basterà accedere al proprio fascicolo previdenziale, alla quale si può accedere solo ed esclusivamente con SPID, CNS o CIE, all’interno della propria area riservata sul sito di Inps. 

Fascicolo si troverà la sezione dedicata alle prestazioni e più nel dettaglio quella della data e disponibilità del pagamento, che non sempre coincide con la data di elaborazione. 

Nel caso in cui vi siano delle nuove domande di Naspi, il pagamento avviene attraverso il meccanismo del frazionamento, che fa riferimento al mese corrente nella quale si è effettuata la domanda. 

Un’utile informazione consiste nel sapere che se all’interno del nostro fascicolo previdenziale troviamo la dicitura “pagamento in corso”, vuol dire che il nostro bonifico verrà effettuato tra i 15 e i 20 giorni; nel caso in cui ci sia una nuova domanda invece i pagamenti sono frazionati secondo il seguente metodo:

  • una prima quota viene pagata il giorno 15 del mese;
  • una seconda quota tra il 16 e il 30 del mese;
  • se invece abbiamo effettuato la domanda dopo il 15 del mese, riceveremo solo un primo pagamento tra il 16 e il 30 del mese stesso. 

Nel corso del mese di febbraio però ci sono state anche delle sospensioni per alcuni beneficiari, questo perché colora la quale è stata sospesa la Naspi, non hanno comunicato entro le tempistiche stabilite il proprio reddito presunto per il 2022. 

La normativa, infatti, prevede che entro il 31 gennaio dell’anno precedente venga comunicato ad Inps il proprio reddito presunto per l’anno successivo, così da calcolare correttamente il valore della Naspi che si andrà a percepire. 

Questa scadenza non fa riferimento a tutti i percettori del reddito ma fa riferimento solo a coloro che nel corso del 2021 hanno iniziato un nuovo lavoro e che quindi percepiscono un reddito da un lavoro autonomo o subordinato, percependo di conseguenza la Naspi informa ridotta. 

Questi cittadini inoltre possono continuare a percepire il sostegno in quanto non hanno delle entrate tali da far decadere il proprio diritto di ricevere l’indennità di disoccupazione, ma sono comunque obbligati a presentare il 31 gennaio la dichiarazione del proprio reddito rispetto all’anno successivo. 

Il blocco previsto non è assoluto, infatti i cittadini nel momento in cui comunicano ad Inps il proprio reddito presunto per l’anno 2022 potranno ricominciare a percepire l’indennità di disoccupazione che gli spetta. 

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