Quanto guadagna in Italia un operatore ecologico: stipendio netto e bonus

L’operatore ecologico è una figura professionale indispensabile in ogni società che si rispetti. Scopriamo quanto guadagna in Italia.

L’operatore ecologico è colui che svolge un’attività di pubblica utilità. A lui spetta gestire i tre step di rilievo riguardanti il processo di raccolta dei rifiuti con successivo trasporto e smaltimento. In questo articolo scopriremo i vari aspetti di questa professione e quanto guadagna mediamente un operatore ecologico in Italia.

Operatore ecologico: ecco quanto guadagna in Italia

L’operatore ecologico gestisce la raccolta e lo spazzamento dei rifiuti mediante l’utilizzo di sistemi manuali, si tratta delle classiche scope e ramazze usate perlopiù per pulire i marciapiedi. Egli però può anche usare sistemi meccanizzati, si pensi alle spazzatrici meccaniche, che gli permettono di raccogliere ad esempio foglie e detriti in spazi grandi come i parchi.

Dopo aver effettuato la raccolta, i rifiuti vengono riposti all’interno di grossi sacchi neri e consegnati alla discarica. Spetterà all’altro personale incaricato trattare i rifiuti ricevuti al fine di completare il processo di smaltimento.

Inoltre, spetta sempre all’operatore ecologico tenere aggiornati i registri su cui dovrà annotare i chilometri percorsi durante le ore di lavoro, pulire i veicoli e i macchinari che gli sono stati affidati.

Dunque, lo scopo principale di questa figura è quella di proteggere l’ambiente e mantenere pulite tutte le aree pubbliche di un determinato territorio a lui affidato.

Quali rischi corre durante lo svolgimento delle sue mansioni

Chiarite quali sono le mansioni che deve svolgere l’operatore ecologico, ora analizziamo i rischi che corre. È molto importante che il lavoratore rispetti tutte le norme di sicurezza e salute imposte dall’azienda e, prima ancora, dalla legge statale.

Infatti il netturbino ha il compito di gestire anche la raccolta di rifiuti speciali e pericolosi. Si tratta di rifiuti che possono essere tossici e nocivi per la sua salute, si pensi ad esempio al mercurio, ai rifiuti radioattivi oppure all’antigelo esausto, alle batterie al piombo, all’amianto ecc..

In alcune circostanze, inoltre, lo spazzino deve effettuare interventi di pulizia, con l’uso di prodotti pericolosi per la sua salute, come ad esempio la disinfestazione, il diserbamento, la demuscazione, la derattizzazione.

Per i motivi appena elencati è necessario che l’operatore ecologico sia esperto delle normative ambientale e rispettiva protezione, salute e sicurezza sul lavoro della propria regione, dello stato e dell’UE. Deve inoltre conoscere la classificazione dei rifiuti e la rispettiva composizione, ma deve anche possedere le abilità per esercitare le proprie funzioni al fine di tutelare la propria salute.

Quali aziende gli offrono lavoro

L’operatore ecologico lavora all’interno di aziende che si occupano della gestione dei rifiuti. Si tratta quindi di aziende che necessitano di personale che gestisca la fase di raccolta, quella di trasporto e la fase di smaltimento di tutti i rifiuti solidi. Il netturbino però può anche lavorare per imprese a cui gli enti pubblici conferiscono fasi specifiche della gestione dei rifiuti.

In ogni caso chi svolge questo mestiere deve fare attenzione al rispetto delle regole poiché anche gli spazzini rischiano il licenziamento.

Quanto guadagna al mese: lo stipendio netto e lordo

Partiamo subito dal presupposto che, l’operatore ecologico può godere di un contratto di lavoro a tempo determinato oppure indeterminato. La paga oraria corrisponde a 11,79 euro, mentre il guadagno medio nell’arco di un anno è pari a 23.000 euro con un guadagno mensile di circa 1.917 euro.

Bisogna però distinguere due figure:

  • l’entry level percepisce circa 20.500 euro annui;

  • l’operatore con esperienza guadagna fino a 23.000 euro annui.

Luana La Camera
Luana La Camera
SEO Copywriter, classe 1986.Vivo nella città di Cosenza, in Calabria. Laureata in Scienze Politiche presso l’Università della Calabria, sono appassionata di scrittura. A febbraio 2022 ho pubblicato “La Carta che non si ricicla” con la casa editrice 4 Punte Edizioni. Si tratta di un piccolo manuale dedicato ai principi fondamentali dello Stato italiano. Inoltre sono ideatrice del corso “Diritto costituzionale da zero” presente sulla piattaforma di Udemy. Collaboro con professionisti dell’ambito giuridico nella realizzazione di testi per siti web.
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