Sei Partita Iva? Per te fino a 800 euro al mese per 6 mesi! Come

Sei una Partita Iva? Ecco il nuovo sostegno mensile pagato dall'INPS da 250 a 800 euro al mese, fino ad un massimo di 6 mesi: Bonus ISCRO.

Sei Partita Iva? Per te fino a 800€ al mese per 6 mesi! Come

Leggiamo quotidianamente di sostegni per ogni tipologia di lavoratore, ma per le Partite Iva il Governo ha previsto qualche sostegno? La risposta è sì!

Si tratta di un sussidio economico mensile che viene erogato dall’istituto Nazionale per la Previdenza Sociale a tutti i lavoratori autonomi e alle Partite Iva. 

Andiamo subito a vedere che cos’è come può essere richiesto direttamente all’INPS e chi può ottenere fino a 800 euro al mese. Prima, però, vi lascio un video molto interessante di Giusy de Girolamo che dal suo canale YouTube ci spiega i vantaggi e gli svantaggi del regime forfettario per le Partite Iva:

Partita Iva? Ecco ISCRO, da 250 a 800 euro al mese per sei mesi!

Partiamo con ordine. Cosa vuol dire ISCRO? Non è altro che l’acronimo che sta ad indicare la nuova indennità approvata con la legge di bilancio 2020 per il triennio 2021-2023: Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa.

Possiamo dire che si rivolge unicamente a tutti i cittadini che sono iscritti alla Gestione Separata INPS e che risultano essere dei lavoratori autonomi che possiedono una Partita Iva.

Questo è il requisito “di base” per ottenere questo bonus che l’Istituto previdenziale provvederà ad elargire per un totale di sei mensilità dall’accoglimento della domanda. 

Gli importi, come vedremo fra poco, varieranno da un minimo di 250 euro fino ad un massimo mensile di 800 euro.

Andiamo a vedere, più nel dettaglio, di cosa si tratta, a chi è rivolto e come può essere richiesto all’INPS

Bonus per Partita Iva cosa devi assolutamente sapere prima di richiederlo all’INPS

Come abbiamo detto poco fa, questo bonus è stato approvato per il triennio 2021-2023. Chi ha usufruito di questo sostegno nel 2021 non può più richiederlo nel 2022 poiché può essere richiesto una sola volta per il triennio.

Lo scorso anno il portale per l’inoltro delle domande è stato aperto il 2 luglio 2021 ed è stato chiuso dopo quasi quattro mesi il 31 ottobre 2021. Anche quest’anno la scadenza è fissata al 31 ottobre 2022, ma ancora non sappiamo nulla sulla data di apertura della piattaforma. Aprirà ancora a inizio luglio? Probabile.

“La domanda va presentata all’INPS entro il 31 ottobre di ciascuno degli anni interessati.”

Andiamo, ora, ad osservare nel dettaglio tutti i requisiti – sono parecchi – per ottenere il Bonus ISCRO per chi possiede Partita Iva direttamente all’INPS. 

ISCRO, vuoi richiedere il Bonus Per Partita Iva? Ecco i requisiti da rispettare!

Partiamo dal primo, che sembra quasi scontato. I soggetti interessati al nuovo sussidio economico mensile ISCRO dovranno avere un’iscrizione attiva alla Gestione Separata di cui all’articolo 2, comma 26, della legge n. 335 del 1995.

Costoro dovranno essere dei lavoratori autonomi in possesso di Partita Iva che risulti attiva da un minimo di quattro anni alla data in cui viene presentata la domanda. Pertanto, se quest’anno avrete la Partita Iva attiva da soli tre anni dovrete attendere il 2023 per inoltrare la domanda

Il lavoratore autonomo che vuole richiedere il Bonus ISCRO non deve essere titolare di trattamenti di tipo pensionistico diretti e non dovrà essere neppure assicurato presso altre forme previdenziali di tipo obbligatorio.

Tra i requisiti troviamo anche un’assoluta incompatibilità con la misura economica, bandiera del Movimento Cinquestelle, del Reddito di Cittadinanza.  

Bonus ISCRO per chi ha la Partita Iva: ancora qualche requisito da rispettare!

Sappiamo, inoltre, che nell’anno che precede quello in cui andrete ad inviare la domanda all’INPS per ottenere il bonus ISCRO, dovrete aver prodotto redditi da lavoratore autonomo che siano minori del 50 per cento della media dei medesimi redditi da lavoratore autonomo che avrete conseguito nei tre anni che precedono lo stesso. 

Era complicato? Facciamo un esempio veloce: volete richiedere il bonus ISCRO per Partite Iva all’INPS quest’anno (2022)? Allora, nel 2021 dovrete aver prodotto redditi da lavoratore autonomo inferiori del 50% della media dei redditi del triennio che va dal 2018 al 2020.

Poi, sempre nel 2021 (per chi inoltrerà la domanda quest’anno) dovrete aver dichiarato dei redditi pari o minori a 8.145 euro stabiliti per il 2021 anche se tale importo viene rivalutato di anno in anno tenendo conto delle variazioni dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per i nuclei familiari di operai e impiegati rispetto all’anno antecedente.

Sarà, poi, necessario che il cittadino rispetti e sia in regola con la contribuzione di tipo previdenziale obbligatoria.

La Partita Iva, come abbiamo asserito poco fa, dovrà risultare attiva da un minimo di 4 anni nell’anno che precede quello di presentazione della domanda ed è importante che faccia riferimento alla medesima attività che ha dato titolo all’iscrizione alla gestione previdenziale in corso.

Bonus ISCRO per Partita Iva da richiedere all’INPS: importi e incompatibilità

Gli importi del Bonus ISCRO, come è già stato detto più volte in questa guida, vanno da un minimo di 250 euro erogati mensilmente da INPS, ad un massimo di 800 euro. Il periodo di erogazione è di sei mensilità in totale. 

Sappiamo che la cifra erogata tiene conto il 25 per cento su base semestrale dell’ultimo reddito da lavoratore autonomo che risulta essere stato certificato dall’Agenzia delle Entrate e che è stato trasmesso dallo stesso Ente all’Istituto per la Previdenza Sociale, non appena è stata inoltrata la richiesta per usufruire dell’indennità.

Volete sapere quanto potrete percepire al mese con l’indennità ISCRO? Facciamo un piccolo calcolo insieme:

se il titolare di Partita Iva dichiara di possedere un reddito annuo certificato che risulti essere pari a 5.500 euro, occorrerà dividere tale cifra per due, che darà come risultato 2.750, per poi moltiplicarla per il 25 per cento. Il risultato è 687.50 €, ed è quello che il titolare di Partita Iva percepirà al mese per sei mesi.

Qualora, facendo il calcolo il risultato dovesse superare la soglia degli 800 euro, INPS corrisponderà solamente 800 euro

Come ogni bonus erogato dall’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, anche il Bonus ISCRO destinato ai lavoratori autonomi con Partite Iva ha delle incompatibilità. Andiamo a vedere subito quali sono. Su Leggioggi.it leggiamo:

“Pensioni dirette a carico dell’Assicurazione generale obbligatoria (AGO) nonché delle forme esclusive, sostitutive, esonerative ed integrative della stessa, ivi comprese le prestazioni in capo alla Gestione separata ed alle Casse di previdenza dei liberi professionisti”

Tra le incompatibilità, poi, troviamo la bandiera del Movimento Cinquestelle: il Reddito di Cittadinanza, oltre che la Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego e l’Indennità Mensile di Disoccupazione, ovvero la NASpI e la Dis-Coll, erogate entrambe dall’Istituto per la Previdenza sociale, con il RdC. 

Sono incompatibili anche le cariche elettive o politiche per cui non è previsto il solo gettone di presenza.

Infine, è bene sottolineare che il titolare di Partita Iva potrebbe perdere l’Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa qualora dovesse cessare la Partita Iva nel corso dei pagamenti INPS del sostegno, oppure qualora divenisse titolare di trattamenti pensionistici di tipo diretto.

Ma ancora, potrebbe perdere il Bonus ISCRO anche a seguito di un’iscrizione ad altre forme previdenziale obbligatorie o se dovesse iniziare a percepire il sussidio mensile anti povertà Reddito di Cittadinanza

Non resta altro da fare che attendere la circolare INPS sulla partenza del Bonus ISCRO.

Redazione Trend-online.com
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