Se la pensione è bassa da oggi puoi ottenere molto di più grazie a questa domanda INPS

Cosa fare se la pensione è troppo bassa? Da oggi puoi ottenere il massimo importo grazie a 3 soluzioni INPS! Come funziona la neutralizzazione?

L’INPS mette a disposizione dei pensionati diversi strumenti per poter richiedere un maggior importo sulle pensioni basse. Peraltro, c’è da chiedersi perché alcuni diritti vanno riconosciuti solo dietro esibizione di un’apposita richiesta. 

La vera questione non è la richiesta per l’ottenimento di un diritto, ma l’atteggiamento costante dell’Istituto che continua a versare pensione basse, quando potrebbe far scattare immediatamente i diritti inespressi, permettendo un aumento a tutti.

Un aiuto per tante persone che barcollano ogni mese, specialmente negli ultimi tempi. Non sfugge che tanti, anzi troppi pensionati non riescono a mantenere uno stile di vita che si avvicini a quei canoni proporzionati ai bisogni, per permettere di salvaguardare la propria la salute, nonché il benessere della famiglia. 

È possibile rimediare a una pensione bassa con un ricalcolo dell’assegno INPS, però, la tempistica gioca un ruolo fondamentale. Ecco, perché è un discorso appropriato per coloro che sono prossimi al pensionamento, che possono richiedere la neutralizzazione degli ultimi cinque anni. 

Nello stesso tempo, attivare una previdenza complementare potrebbe non bastare a risollevare le sorti economiche di un pensionato. Garantirsi una rendita integrativa è una mossa geniale, se attivata precocemente, ovvero ai primi anni di carriera lavorativa.

Si ricorre al fondo integrativo per anticipare la pensione o per ottenere una rendita mensile aggiuntiva al trattamento economico previdenziale. Un salvadanaio che permette di frazionare la spesa (oneri) contributiva nel tempo, oltre a ottenere un maggiore rivalutazione dell’assegno pensione.

Se non hai lavorato o, comunque, possiedi una carriera lavorativa improntata su contratto part time attivando un piano di versamenti contributivi volontari ottiene una risposta blandamente adeguata, purtroppo, l’INPS permette la contribuzione volontaria, ma non consente l’aumento della retribuzione media. In altre parole, resti confinato in margini tecnici che non ti permettono di aumentare i versamenti.

 Altro discorso per i buchi contributivi riparabili con un’operazione di riscatto, ricorda che anche in questo caso un’azione tardiva rischia di penalizzare il progetto di aumento della pensione bassa, riducendo a zero gli sforzi. In altre parole, riscatto in alcuni casi diventa solo un onere mensile e non si tramuta in beneficio sull’assegno.

L’aspetto penalizzante del sistema di calcolo dell’assegno pensione emerge nelle ipotesi di pochi contributi accreditati o versati, alla fine nel ricalcolo l’INPS eroga assegni pensione al minimo. Altre volte la partita viene persa proprio dal lavoratore che inconsapevolmente salta qualche passaggio o non esegue esattamente l’iter burocratico finendo per rimetterci dei soldi.

Se la pensione è bassa da oggi puoi ottenere molto di più con questa domanda INPS

L’INPS non aumenta l’importo delle pensioni basse a fantasia, né tantomeno, scegliendo tra mille e più fortunati, ma bensì avvalendosi dell’applicazione della maggiorazione sociale, integrazione al minimo e ricalcolo dell’assegno, operazioni che possono far lievitare il valore del trattamento economico previdenziale se troppo basso. 

Da un’analisi condotta da Thewam.net, è emerso che l’INPS nel 2021 ha registrato una riduzione delle pensioni, portandole in perdita di circa 10 euro. La media dei trattamenti economici pensionistici nel 2020 si è attestata intorno al valore di 1.237 euro, mentre per il 2021 lo stesso indice ha registrato una riduzione del valore di circa 37 euro.

Le categorie di pensionati maggiormente in sofferenza sono quelle appartenenti ai lavoratori subordinati, con un calcolo dell’assegno pensione interamente sviluppato con il metodo contributivo, per cui il massimo dell’importo previdenziale spesso non supera i 500 euro mensili. 

Comunque, se nell’arco temporale prima dell’erogazione del primo accredito previdenziale, ovvero nei cinque anni antecedenti a tale data è presente un lasso di tempo di disoccupazione, è possibile richiedere la neutralizzazione un meccanismo per il rilascio di un aumento sulla pensione.

L’INPS nel messaggio n. 883/2022, ha spiegato il meccanismo che regola la disoccupazione neutralizzabile,  (circostanza legata ai periodi di disoccupazione dell’ultimo quinquennio), che produce un valore pensionistico molto più favorevole per il lavoratore. In sostanza, si interviene sulla penalizzazione prodotta dalla disoccupazione per riconoscere un aumento della pensione bassa.  

I trattamenti economici previdenziali su cui si può richiedere questo passaggio di ricalcolo dell’assegno pensione sono diversi, tra cui: la pensione di anzianità e la pensione di vecchiaia, se risultano conteggiate attraverso il metodo retributivo o misto. E, ancora, è possibile richiedere il ricalcolo della pensione bassa anche per la pensione anticipata, se rientrano nelle disposizioni dettate dalla normativa vigente. 

L’INPS, ricorda che per la disoccupazione neutralizzabile vengono considerate 260 settimane, ovvero l’ultimo quinquennio dell’anzianità contributiva versata o accreditata prima della decorrenza del trattamento economico previdenziale. Non è possibile sfruttare questa possibilità per perfezionare il requisito contributivo per il diritto alla pensione. 

La domanda per la neutralizzazione della contribuzione da disoccupazione va inoltrata all’INPS attraverso i canali ufficiali. Con l’esito favorevole l’Istituto procede al ricalcolo della pensione partendo dalla prima decorrenza dell’assegno percepito. 

Pensione bassa: le due operazioni più comuni per aumentare l’importo 

La pensione bassa può subire un aggiornamento in rialzo attraverso l’integrazione al minimo. Un valore base per tutti, se sussistono le condizioni legislative. La vera riserva cade sui trattamenti economici previdenziali calcolati con il metodo espressamente contributivo. 

Per questo motivo, si comprende che tutti coloro che ricevono una pensione bassa fino al valore massimo di 524,35 euro possono richiedere l’integrazione al trattamento minimo o minimo vitale, ricevendo un ricalcolo dell’assegno fino a non oltre 6.815,55 euro annui. 

D’altra parte, tra le altre disposizioni normative per aumentare la pensione bassa esiste la maggiorazione sociale. Un valore economico a favore delle persone con un’età anagrafica a partire dal 60esimo compleanno. 

Un trattamento richiedibile da coloro che percepiscono una pensione d’invalidità, ciechi e sordomuti nei limiti (requisiti e condizioni reddituali) disposte dalla normativa.  

Peraltro, la maggiorazione sociale non va richiesta, ma si tratta di un’operazione automatica, per cui il valore viene diversificato in virtù dell’età anagrafica. In sintesi, coloro che rientrano in una fascia anagrafica compresa tra 60 e 64 anni percepiscono una maggiorazione sociale del valore da 550,18 euro, mentre coloro che rientrano in un’età compresa tra 65 e 69 ottengono un valore da 606,99 euro. E, ancora, coloro con un’età di 70 anni e più ricevono un valore da 648,79 euro.  

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