Pensioni, come funzionano i diritti inespressi, si recuperano anche 5 anni di arretrati

Chi ha diritto ai diritti inespressi sulle pensioni? Tutto quello che i pensionati (forse) non sanno, ecco come si perdono soldi importanti che prende l'INPS.

Non sempre l’INPS assegna il giusto importo pensione rispetto a quanto realmente spetterebbe al pensionato. Non si tratta dell’imputazioni a errori od omissioni che portano in ribasso l’assegno pensione, ma piuttosto, la presenza di diritti inespressi che influenzano negativamente il valore della pensione dei cittadini. 

Erroneamente si è portati a supporre di trovarsi dinanzi all’eccezione della pensione bassa, ma non è così, spesso è una prassi consolidata del pensionato. Cosa significa? Eliminato il dubbio dell’errore o di problemi strettamente connessi all’anzianità contributiva, l’unico elemento di distinzione è il pensionato. 

Non sempre si conoscono le dinamiche normative, spesso sfugge la presenza di diritti inespressi a cui poter fare ricorso, attraverso una semplice domanda. Il discorso dei diritti inespressi è molto ampio, ma porta sempre nella stessa direzione, ovvero la scarsa conoscenza fa perdere denaro importante. 

Il discorso è molto più semplice di quello che potrebbe sembrare, esistono dei diritti richiedibili dal pensionato, ma che l’INPS non riconosce per l’assenza della richiesta, insomma si tratta delle tante occasioni perdute di molti pensionati. 

Pensioni, si possono recuperare 5 anni di arretrati attivando i diritti inespressi, ecco come

Tutti color che ignorano l’esistenza dei diritti inespressi finiscono inevitabilmente per perdere delle somme di denaro.

Un’opportunità che l’INPS non attiva automaticamente, ma attende la richiesta prima di rilasciare, ad esempio l’aumento della pensione, oppure, prima di riconoscere parte degli arretrati contributivi. Insomma, si tratta della possibilità di recuperare cinque anni di arretrati attraverso i diritti inespressi. Parliamo di denaro che andrebbe direttamente nelle tasche dei pensionati, ma che l’INPS non rilascia. 

Ad oggi, vista la pressante crisi energetica che ha prodotto un aumento globalizzato di tutti i beni di prima necessità, il rilascio di somme di denaro spettanti al pensionato dovrebbe essere un diritto riconosciuto automaticamente. Ma, per l’Istituto non funziona così, nonostante, la crisi e l’inflazione è il pensionato che deve informarsi per richiedere l’aumento della pensione spettante. 

Non viene considerato che gli attuali sostegni economici sono irrisori e non riescono ad assicurare il potere di acquisto ai pensionati. Il costo della vita è sproporzionato agli stipendi e pensioni, eppure l’INPS necessita di una richiesta per rilasciare più soldi sulla pensione, sebbene si tratta della richiesta di somme di denaro che regolarmente spetterebbero già al pensionato. Nessuna nuova disposizioni che faccia da supporto all’inserimento di aiuti economici in automatico dall’INPS. 

Nell’ipotesi di dubbi sul valore reale della pensione che spetterebbe commisurata agli anni di contribuzione (metodo contributivo) e carriera lavorativa (metodo retributivo e misto), si consiglia di verificare la presenza o meno dell’aumento della pensione attraverso l’utilizzo del servizio dedicato dell’INPS nella sezione del “Consulente digitale delle pensioni“, necessario per verificare la presenza di maggiorazioni non applicabili e, quindi non riconosciute con decorrenza dai 60 anni di età. 

Ricordiamo, ancora, che è possibile recuperare gli ultimi cinque anni, prima che scatti la prescrizione del diritto. 

Diritti inespressi, indispensabili per la pensione, ma quali sono

Tra i diritti inespressi troviamo, la maggiorazione richiedibile dal pensionato, l’integrazione al minimo, soldi spettanti al pensionato rientra in una specifica fascia reddituale. 

La presenza del RED aiuta a determinare l’individuazione del reddito necessario per poter richiedere una prestazione economica aggiuntiva. A volte basta una semplice oscillazione del reddito per aver diritto a una prestazione economica non ammessa negli anni precedenti. 

Nello stesso modo, quando un lavoratore continua il percorso nell’attività lavorativa dopo il pensionamento, si arricchisce il montante contributivo che aiuta ad aumentare l’importo della pensione. Denaro che se non richiesto all’INPS attraverso la ricostruzione della pensione viene perso

Intanto, l’adeguamento al trattamento minimo va richiesto all’INPS non è un diritto automatico. L’importo corrisponde al valore di 524,34 euro, se il pensionato rientra in un reddito annuale di 6.816,42 euro (personale). Ricevono un trattamento ridotto i redditi che superano 6.812,42 (personale), mentre la base coniugale reddituale non deve superare 13.632,84 euro. 

Nello stesso identico modo, anche la maggiorazione sociale va richiesta dopo la presentazione di un’apposita istanza all’INPS. In questo caso, possono richiedere il beneficio economico del valore di 25,83 euro i pensionati over 60 e 64 anni, mentre ricevono la somma di 82,64 euro gli over 65 e 69. Infine, spettano 136,44 euro agli over 70. 

Infine, anche la quattordicesima rientra nei diritti inespressi, infatti se non riconosciuta deve essere richiesta attraverso l’istanza di ricostruzione delle somme spettanti e non riconosciute. 

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