5 soluzioni per andare in pensione con un assegno INPS più alto

Ecco come andare in pensione con assegno INPS più alto, cosa conviene fare e quali fattori considerare! Si può programmare la pensione con serenità.

Visto l’andamento della riforma pensioni, in molti cercano di arraffare sicurezze, il più delle volte si cerca di capire quali sono le soluzioni che permettono di ricevere un assegno pensione dall’INPS molto più alto rispetto all’ordinario. 

Spesso non si pensa al futuro previdenziale, non si organizza la vita in funzione della pensione. Però, questo è uno dei motivi, per cui spesso si riceve un assegno dall’INPS del valore minimo o quasi. Il vero problema previdenziale, ruota sulla possibilità inespressa di rimediare prima del tempo, per evitare cattive novità nel momento del pensionamento. 

Prima di parlare di soluzioni o sistemi per ottenere un assegno pensione dall’INPS d’importo decisamente più alto, è necessario lanciare uno sguardo al funzionamento dei diversi sistemi di calcolo previdenziale, ovvero retributivo, misto e contributivo.

Da subito, ricordiamo che coloro che hanno intrapreso una carriera lavorativa dopo la data del 1° gennaio 1996, per il calcolo dell’assegno pensione viene spalmato il sistema contributivo. 

Pensioni: 5 soluzioni per avere un assegno INPS più alto

Quando si parla del sistema contributivo il riferimento cade immediatamente sul valore delle somme accantonate nel montante contributivo. Annualmente il lavoratore in busta paga versa una somma che va ad arricchire il totale contributivo. 

Per i lavoratori dipendenti il versamento contributivo viene applicato in percentuali commisurate al reddito, mentre per gli autonomi viene ripartito nella misura del 33%. Più alta e corposa è la voce contributiva, maggiore è la possibilità di ricevere un assegno pensione più alto. 

Come analizzato in più occasioni da Money.it, il lavoratore dovrebbe orientarsi verso una carriera lavorativa continua e con un ottimo stipendio, purtroppo, spesso le condizioni lavorative non sono le migliori o, ancora, si accettano dei contratti sotto la media. 

In ogni modo, si consiglia sempre un lavoro perfettamente inquadratoin regola”, anche se lo stipendio non risponde alle aspettative.

D’altra parte, la soluzione non può essere quella di percepire uno stipendio più alto, ma lavorando in nero. Intanto, è una prassi che va contro tutti i principi dettati dall’ordinamento lavorativo, per cui si tratta di una pratica severamente vietata dalla normativa vigente. 

Anche, perché, spesso sfugge che solo regolarizzando un rapporto di lavoro contrattualmente, si mette a riparo la contribuzione e il futuro previdenziale. 

In pensione più tardi di pochi anni, per avere un assegno INPS più alto 

Le attuali formule previdenziali prevedono un accesso alla pensione anticipata regolarmente a 64 anni di età con un’anzianità contributiva di 38 anni da maturare entro il 31 dicembre 2022.

Secondo le regole imposte nel 2011, la pensione di vecchiaia viene maturata sempre più tardi dai lavoratori. Ad oggi è possibile ottenerla a 67 anni di età con 20 anni di versamenti. Infine, è possibile ritirarsi dal lavoro con 41 o 42 anni e 10 mesi di contribuzione. 

A titolo di esempio, facendo slittare la pensione Quota 102, si acquisisce il diritto alla cristallizzazione della pensione, un meccanismo che prevede il riconoscimento della formula previdenziale anche se risulta perita o non più in vigore. Nello stesso modo, si arricchisce il montante contributivo utile ai fini del rilascio di un assegno INPS più alto. 

D’altra parte, non sfugge che restando più del consentito sul posto di lavoro si ottiene il calcolo della pensione con un coefficiente di trasformazione molto più favorevole. 

In pensione con il Riscattato della laurea, aiuta a ottenere un assegno INPS più alto

Il lavoratore che procede al riscatto degli anni di studio universitari, può ottenere diversi vantaggi. Il primo recuperare degli anni importanti da utilizzare come scivolo per la pensione. Il secondo punto, ruota sulla possibilità di aumentare il valore dell’assegno pensione INPS grazie al riscatto di altri anni contributivi.

Purtroppo, si tratta di uno strumento abbastanza oneroso e totalmente a carico del lavoratore, sia che si parli di riscatto ordinario che agevolato.

La buona notizia è che nella riforma pensioni potrebbe essere aggiunto un riscatto della laurea gratis per tutti gli universitari. Una misura che permetterebbe di guadagnare cinque anni di versamenti senza pagare nulla. 

In pensione con più soldi sull’assegno INPS grazie al TFR 

Una buona alternativa potrebbe essere quella di spostare le somme accantonate alla voce TFR in un fondo pensione. 

Un’operazione di accumulo contributivo consigliabile per le carriere continue, mentre potrebbe risultare infruttuosa per quelle discontinue. 

In pensione con più soldi sull’assegno INPS grazie alla pensione complementare

L’adesione a un fondo complementare garantisce una rendita mensile che si aggiunge alla pensione ordinaria. La pensione integrativa viene sottoscritta proprio per garantire quella sicurezza previdenziale carente nell’ordinamento previdenziale ordinario. 

Si tratta della possibilità di accantonare somme contributive tali da garantire un rendita mensile o l’intero montante accantonato.

Ecco, spiegato uno dei motivi per cui spesso sentiamo parlare della possibilità di ricevere una doppia pensione, ovvero la rendita del fondo integrativo e la pensione diretta INPS.

Il vantaggio di questa operazione è il tempo, maggiore sono gli anni accantonati, maggiori è la possibilità di ricevere un assegno più alto. 

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