Pensioni, Ape Sociale: nuova proroga a tutto il 2023. Ecco cosa cambia con la Manovra

Ape Sociale prorogata a tutto il 2023. C’è ancora tempo per godere della pensione anticipata a 63 anni di età. Questo è quanto si apprende dalla bozza

Ape Sociale prorogata a tutto il 2023. A stabilirlo la bozza della Legge di Bilancio 2023 che permette ancora per un anno l’uscita anticipata dal lavoro a 63 anni. Vediamo insieme cosa cambia.

La Legge di Bilancio 2023 sta per essere varata. Nella bozza di presentazione della prima Manovra targata Meloni sono tante novità e i rinnovi, tra i quali anche la proroga della formula di pensione anticipata Ape Sociale al 2023.

L’ufficialità dell’estensione della misura arriva dall’approvazione in consiglio dei ministri del 21 novembre, ma anche nella conferenza stampa di presentazione della bozza di Bilancio a cura della Presidente del Consiglio Meloni.

L’Ape sociale, in scadenza a fine dicembre viene così prorogato per tutto il 2023 per alcuni lavoratori, che potranno andare in pensione al raggiungimento dei 63 anni di età e 30 di contributi.

Nella bozza del provvedimento di legge infatti che l’opzione viene prorogata per altri 365 giorni, facendo slittare i termini dell’anticipo pensionistico di un altro anno.

Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta e i motivi che hanno portato alla sua riconferma nel 2023.

Pensioni, Ape Sociale: nuova proroga a tutto il 2023. Ecco cosa cambia con la Manovra

La misura in scadenza nel 2022 viene prorogata per altri 12 mesi per venire incontro a chi si avvicina alla pensione anticipata.

Si tratta di una sorta di assegno di accompagnamento verso la pensione di vecchiaia di cui possono usufruire alcune categorie sociali deboli, a cui si può accedere a partire dai 63 anni di età.

Esso permette di poter ricevere un assegno anticipato mensile prima di aver riconosciuto quello relativo alla pensione di vecchia di 67 anni di età.

Con l’Ape sociale si garantisce l’uscita dal lavoro già dai 63 anni di età purché si rispettino specifici requisiti.

Si tratta di una misura a metà strada tra una prestazione previdenziale ed un’assistenziale, in quanto erogata dall’INPS in base ai contributi maturati e non può essere richiesta per tutte le categorie di lavoratori.

Ciò che permette di fare la differenza è la tipologia di lavoro svolto. Esso può essere richiesto da coloro che si occupano della cura e dell’assistenza dei disabili (caregiver), dai disabili stessi e da coloro che svolgono lavori usuranti, purché abbiano raggiunto i 30 anni di contributi e i 63 anni di età anagrafica.

Se a chiedere l’Ape Sociale sono i ceramisti o i lavoratori del comparto edile servono 32 anni di contributi, mentre servono 36 anni di versamenti per tutti gli altri lavori gravosi.

Ma veniamo ai beneficiari. Il documento bozza della Manovra 2023 non prevede alcuna modifica della platea dei beneficiari. Cosa significa?

A fruire di questa formula di pensione anticipata sono sempre i lavoratori dipendenti in stato di disoccupazione che abbiano esaurito integralmente la disoccupazione indennizzata, gli invalidi con almeno il 74% di invalidità civile riconosciuta, caregivers, lavoratori che svolgono mansioni gravose.

Va comunque detto che il Governo potrebbe estendere, in futuro, la platea di beneficiari dell’Ape Sociale a nuove professioni tra i lavori gravosi. Se ciò dovesse accadere, l’estensione dovrà essere valutata da un’apposita commissione bicamerale.

Pensioni, Ape sociale confermati i requisiti di accesso: quali sono

Per poter richiedere l’Ape sociale nel 2023 basta prendere a riferimento i requisiti previsti per il 2022. La Manovra non prevede infatti nessuno cambiamento sulle condizioni di fruizione.

In poche parole, potranno richiedere l’Ape Sociale nel 2023 coloro che rispettano i requisiti per il 2022:

  • i lavoratori che hanno compiuto i 63 anni entro il 31 dicembre 2023 e di conseguenza non hanno raggiunti l’età per la pensione di vecchiaia e non hanno i requisiti per accedere alle forme anticipate;

  • i lavoratori iscritti all’Assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti, alle forme sostitutive ed esclusive della medesima, alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi, nonché alla Gestione separata di cui all’articolo 2, comma 26, della Legge n. 335 del 1995;

  • i futuri pensionati hanno versato 30 o 36 anni di contributi entro il 31 dicembre 2023.

Sinteticamente, servono 30 anni di contributi per disoccupati di lunga durata che hanno terminato di percepire la prestazione di disoccupazione, caregiver, lavoratori con disabilità pari almeno al 74%. Servono invece 36 anni di contributi per coloro che hanno svolto mansioni usuranti.

Ape sociale, quanto spetta di pensione: ecco l’importo dell’assegno per il 2023

L’anticipo pensionistico previsto dall’Ape per il 2023 dovrebbe essere erogato nella misura mensile di 1.500 euro.

L’importo erogato è pari all’importo della rata mensile della pensione calcolata al momento dell’accesso.  Le somme spettanti di pensione verranno erogate dall’INPS a rate mensili.

Achiropita Cicala
Achiropita Cicala
Collaboratore giornalistico, classe 1985.Ho una laurea magistrale in Economia Applicata, conseguita presso l'Università degli Studi della Calabria. A percorso universitario ultimato, ho approfondito sul campo le competenze acquisite in Finanza e Statistica presso alcuni studi commerciali. Attualmente, collaboro con diverse testate giornalistiche online per le quali scrivo, con flessibilità, di argomenti che spaziano dall'economia alla politica, dal mondo della scuola a quello dell'amministrazione pubblica. Passioni? La scrittura in primis, la grafica in secundis!
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