Riduzione busta paga: chi è escluso dall’aumento dello stipendio del 2023

L’aumento stipendio non spetta a tutti: alcuni lavoratori riceveranno una riduzione busta paga di 500 euro rispetto ad altri dipendenti. Ecco perché.

Se per alcuni lavoratori l’inizio dell’anno 2023 è stato caratterizzato da grandi novità per quanto riguarda lo stipendio, grazie alla possibilità di percepire un aumento della busta paga, per tantissimi altri dipendenti non è stato affatto così.

Infatti, sicuramente dopo tante indiscrezioni in merito alle nuove misure che sarebbero state attuate da parte del Governo Meloni arrivano finalmente le indicazioni certe in merito all’applicazione dei nuovi importi della busta paga che potranno essere percepiti dai lavoratori.

Certo, l’aumento dello stipendio promesso nel 2023 ci sarà, ma tutti potranno ottenere l’incremento della busta paga? Assolutamente no! 

Il taglio del cuneo fiscale sarà attuato nel corso dell’intero anno soltanto nei confronti di alcune categorie di lavoratori. Ciò significa che, per tantissime altre fasce di dipendenti, l’anno 2023 non portare affatto ad un aumento, bensì ad una riduzione della busta paga.

Riduzione busta paga: perché non tutti avranno l’aumento

Inizialmente, prima della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del testo legato alla legge di Bilancio 2023, si era diffusa la notizia che tutti i lavoratori avrebbero potuto beneficiare nel corso dell’anno di aumenti esponenziali dello stipendio.

Tuttavia, con la diffusione del testo della recente manovra finanziaria, proposta da parte del Governo Meloni, è stato da subito chiaro che non sarebbe stato così.

L’aumento della busta paga, infatti, non sarà generale e universale. Da un lato, ci sarà un’ampia platea di lavoratori dipendenti che potrà ottenere il riconoscimento dell’incremento degli importi dello stipendio.

Dall’altra, invece, moltissimi lavoratori riceveranno una riduzione in busta paga rispetto ai loro colleghi.

Si tratta delle conseguenze legate alle modifiche apportate al taglio del cuneo fiscale che è stato inserito nella legge di Bilancio, di cui si potranno vedere gli effetti già nella busta paga di gennaio.

Effettivamente, chi potrà godere dell’aumento degli importi in busta paga saranno i lavoratori dipendenti, indipendentemente dalla forma contrattuale, che non hanno un guadagno superiore ai 25.000 euro al mese.

Come capire se si riceve la riduzione in busta paga

Al fine di comprendere se effettivamente si rischia di essere coinvolti dalla riduzione della busta paga, senza avere diritto all’aumento dello stipendio che era stato inizialmente promesso da parte del Governo Meloni, è necessario andare a verificare gli importi della propria retribuzione.

Nello specifico, l’elemento che incide notevolmente sulla possibilità di accedere all’aumento in busta paga derivante dal taglio del cuneo fiscale, fa riferimento agli importi lordi percepiti ogni mese da parte del singolo lavoratore.

In questo senso, verificando gli importi lordi della retribuzione riconosciuta in busta paga dal datore di lavoro nei confronti del dipendente, è possibile capire quale sarà l’eventuale sgravio contributivo che sarà di fatto corrisposto verso ciascun contribuente.

In particolare, saranno i lavoratori con una fascia di reddito compresa tra i 25.000 euro ed i 35.000 euro lordi annui che purtroppo saranno esclusi da qualsiasi aumento in busta paga.

Quei dipendenti che appartengono a questa categoria, infatti, continueranno a beneficiare esclusivamente dell’aumento dello stipendio già applicato nel corso del 2022, senza potersi vedere corrisposto nessun tipo di incremento aggiuntivo. 

Ciò significa che in questi casi i lavoratori continueranno a ricevere gli stessi importi della busta paga del 2022, con l’erogazione del solito 2% di sconto contributivo.

Riduzione in busta paga: quanto si perde

Abbiamo quindi precisato nel precedente paragrafo che a non poter beneficiare dell’aumento in busta paga apportato con le modifiche al taglio del cuneo fiscale, saranno quei lavoratori che ricevono una busta paga più sostanziosa, conseguendo alla fine dell’anno dei redditi da lavoro compresi tra i 25 mila ed i 35 mila euro lordi. 

Ma quanto perderanno a tutti gli effetti queste categorie di lavoratori, a cui spetta soltanto lo sgravio contributivo già applicato durante il 2022?

Per comprenderlo bisogna prendere in considerazione, ancora una volta, il testo della manovra finanziaria pubblicato alla fine di dicembre 2022 ed entrato in vigore a partire dal primo gennaio 2023.

In tal senso, la riduzione in busta paga per i lavoratori che sono stati esclusi dall’aumento dello stipendio legato al taglio del cuneo fiscale potrebbe essere una tra i seguenti importi:

  • 230 euro all’anno, se si avesse avuto un reddito lordo fino a 10.000€;

  • 345 euro all’anno, se si avesse avuto un reddito lordo fino a 15.000€;

  • 395 euro all’anno, se si avesse avuto un reddito lordo fino a 20.000€;

  • 493 euro all’anno, se si avesse avuto un reddito lordo fino a 25.000€.

Queste sono, dunque, le diverse fasce di importi che non potranno essere riconosciuti nei confronti di quei lavoratori che hanno dei redditi oltre i 25 mila euro e fino a 35 mila euro, ai quali spetta esclusivamente lo sconto contributivo del 2%.

Viviana Vitale
Viviana Vitale
Aspirante giornalista e social media manager freelance, classe 1995. Le mie più grandi passioni sono la scrittura e il marketing digitale. Sono state proprio queste a portarmi oggi a far parte del team di redattori di Trend-online e a collaborare come professionista della comunicazione con varie aziende italiane.
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