Smart working, quanto si risparmia: vantaggi per aziende e dipendenti, ma anche ostacoli

Per lo studio condotto dall’Osservatorio Smart working del Politecnico di Milano, il lavoro agile permette alle aziende di tagliare i costi di 500 euro.

Durante la pandemia, diverse sono le aziende, tra grandi realtà, PMI e piccole imprese, ad aver adottato lo smart working.

Lavorare da casa ha consentito il contenimento dei contagi da Covid-19, ma ha anche fatto scoprire, ad aziende e dipendenti, i vantaggi di questa modalità.

Da una parte, i lavoratori hanno potuto meglio conciliare vita familiare e professionale; dall’altra, le aziende hanno scoperto i vantaggi economici derivanti da questa scelta.

In effetti, come verificato dallo studio dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, il lavoro da casa permette di risparmiare, soprattutto da parte delle aziende che stanno facendo i conti con il caro energia.

È innegabile, però, che vi sia una visione ancora frammentaria delle potenzialità del lavoro da casa, nonché confusione tra termini come smart working e lavoro agile.

Smart working, lavoratori da casa in crescita nel 2023

Con l’eliminazione delle restrizioni anti-Covid molti sono i lavoratori a essere tornati in presenza, sia nel settore pubblico (per effetto delle decisioni del governo) sia nel settore privato (in particolare nelle PMI).

Come evidenziato dall’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, i lavoratori in smart working sono in discesa, contando un totale di 3,6 milioni. Ma le cose sono destinate a cambiare già dal prossimo anno: potrebbero salire a 3,63 milioni nel 2023.  

A voler adottare questa modalità di lavoro sono principalmente le grandi aziende.

Leggi anche: Smart working: novità, proroghe e scadenze per dipendenti

Smart working, quanto risparmiano le aziende

I benefici dello smart working sono molteplici. In Italia, al momento, prevale quello economico: permettere ai dipendenti di lavorare da casa comporta un consistente risparmio per le aziende, ancor più se si considera l’attuale aumento dei costi energetici.

A beneficiare dei vantaggi economici sono sia le imprese che i dipendenti, benché il risparmio delle prime sia molto più significativo. Per le aziende che optano per il lavoro da casa per almeno 2 giorni a settimana, lo smart working consente di risparmiare 500 euro all’anno per ogni postazione.

Un risparmio che, se accompagnato da una rivalutazione e riduzione degli spazi della sede del 30%, può aumentare fino a 2.500 euro all’anno per lavoratore per effetto della riduzione dei consumi.

Smart working, quanto risparmiano i dipendenti

A trarre vantaggio dallo smart working sono, seppur in misura meno significativa, anche i dipendenti. In particolare, questi ultimi hanno la possibilità di risparmiare sulle spese per gli spostamenti, come gli abbonamenti ai trasporti pubblici o la benzina, arrivando a un risparmio di 1.000 euro all’anno.

A questa cifra vanno, però, sottratte le spese dei consumi domestici di luce e gas. In realtà, quindi, il lavoratore riesce a risparmiare circa 600 euro annui.

Inoltre, come rilevato dallo studio, solo il 13% delle aziende del campione prevede per i lavoratori in smart working bonus o rimborsi che non siano buoni pasto.

Smart working come strumento di emergenza o come nuova organizzazione del lavoro

Benché i vantaggi dello smart working siano sempre più rilevanti, in Italia ad abbracciare tale modalità sono per lo più le grandi imprese (91%), mentre per quanto riguarda le PMI si è verificata una discesa (dal 53% al 48% delle realtà).

L’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano evidenzia come tale tendenza dipenda da alcuni ostacoli e da una cultura organizzativa del lavoro che privilegia il controllo della presenza e che vede lo smart working come mezzo emergenziale.

Così come in tempo di pandemia il lavoro da casa era stato utilizzato come strumento emergenziale per evitare la diffusione dei contagi da Covid-19, durante la crisi energetica diventa un metodo, per le aziende, di risolvere il problema degli aumenti dei costi.

Smart working oltre il risparmio: tutti i vantaggi

Al di là dei vantaggi dal punto di vista economico e dell’aiuto apportato dallo smart working alle aziende per contrastare il caro energia, va detto che il lavoro agile, in Italia, non viene ancora percepito nella sua interezza.

Lavorare da remoto, nel nostro Paese, non implica, soprattutto nelle piccole aziende, metodologie e organizzazione di lavoro diverse da quelle previste per il lavoro in presenza.

Una visione, questa, che non permette alle imprese di beneficiare dei reali vantaggi dello smart working. Come spiega il Responsabile scientifico dell’Osservatorio, Mariano Corso:

[…] l’applicazione delle nuove modalità di lavoro si è concretizzata con l’introduzione del solo lavoro da remoto, che ha consentito di gestire le emergenze e supportare il work-life balance delle persone, ma che non rappresenta un ripensamento del modello di organizzazione del lavoro.

Secondo il Responsabile dell’Osservatorio questo sarebbe, dunque, il momento per di riflettere su cosa sia il “vero smart working” basato sul raggiungimento degli obiettivi (e non sulle ore di lavoro) e su una digitalizzazione intelligente delle attività.

 Leggi anche: Smart working per genitori con figli under 14 e lavoratori fragili, si va verso la proroga

 

Federica Antignano
Federica Antignano
Aspirante copywriter, classe 1993. Curiosa di SEO, trascorro la maggior parte del mio tempo a scrivere, in ogni sua declinazione. Mi sono diplomata in lingue presso il liceo statale Pasquale Villari di Napoli. Ho inizialmente lavorato in una start up, cominciando a scrivere per vendere e ora continuo ad affinare le mie capacità attraverso corsi e tanti tanti libri sulla pubblicità e sul digital marketing. Con il tempo ho scoperto anche l'interesse verso lo scrivere per informare e questo è il motivo per cui oggi sono felice di far parte del team di redattori di Trend-online.
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