Crisi Governo, D’Incà (M5S) per la tregua con Draghi. Meloni contro la lettera dei sindaci

Crisi di Governo, ministro D'Incà (M5S) invita alla tregua con Draghi. Giorgia Meloni attacca la lettera dei sindaci: "Istituzioni come sezioni di partito".

Mancano pochi giorni alle comunicazioni del premier dimissionario Mario Draghi alla Camera previste per mercoledì 20 luglio.

Domani la conferenza dei capigruppo deciderà modalità e orario delle comunicazioni del premier che, come noto, dopo essersi dimesso davanti al Capo dello Stato Sergio Mattarella è stato inviato di nuovo al Parlamento dal Presidente della Repubblica.

Sono giorni di febbrili contatti tra i partiti, sono giorni di dichiarazioni di quasi ogni leader. Sono giorni in cui dopo l’ultimatum di Giuseppe Conte pubblicato  ieri sera sui suoi social sembra che la prospettiva delle elezioni anticipate ad ottobre (il 2 ottobre?) prenda sempre più piede. Ma analizziamo tutte le notizie più importanti della mattinata.

Crisi di Governo: il Movimento 5 Stelle. Il ministro D’Incà: “Dare continuità al Governo”.

Dopo le dure dichiarazioni di Giuseppe Conte sta continuando anche in queste ore l’assemblea dei parlamentari del Movimento 5 Stelle. Tanti interventi a favore della linea Conte, ma ci sono anche tanti parlamentari del Movimento 5 Stelle che mettono al centro del loro intervento la necessità di continuare a sostenere il Governo Draghi.

Ha parlato in mattinata il ministro per i Rapporti col Parlamento Federico D’Incà e il suo intervento, riportano le cronache, sarebbe stato incentrato sul fatto che occorra dare continuità al Governo.

Il ministro pentastellato avrebbe in particolare puntato l’attenzione sul fatto che

bisogna dare continuità all’azione del governo, innescare una crisi adesso metterebbe a rischio il Pnrr: visto che la legislatura si concluderà tra pochi mesi, meglio rimanere per completare i provvedimenti previsti dal Piano di ripresa e resilienza. Occorre sostenere il governo di Mario Draghi

Il ministro D’Incà avrebbe inoltre:

fatto appello all’unità, invocando una “tregua” interna al Movimento per superare questa burrascosa fase politica. Serve una tregua tra Conte e Draghi, per non mettere in difficoltà l’esecuzione delle riforme collegate al Pnrr e i progetti collegati, questo per il bene del Paese.

Il dibattito nel Movimento 5 Stelle è molto acceso e molto intenso e proseguirà anche nella serata di domenica 17 luglio.

Non sono da escludere nuovi colpi di scena.

Ci sarebbero anche altri parlamentari dati in avvicinamento al movimento “Insieme per il Futuro” creato qualche settimana fa dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio che si caratterizza per una posizione politica di difesa assoluta dell’esecutivo Draghi. 

Crisi di Governo: Meloni contro la lettera dei sindaci a favore di Draghi: “Istituzioni usate come sezioni di partito”

Avevamo dato conto ieri della notizia che 11 sindaci avevano fatto una lettera-appello al presidente del consiglio Mario Draghi affinchè rimanesse in carica. 

Nel frattempo la missiva scritta dai primi cittadini delle grandi città è stata condivisa dai decine di altri sindaci per un totale al momento di 1.000 firme come annunciato dai promotori della raccolta firme.

Questa situazione ha fatto molto arrabbiare Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia. Meloni ha sostenuto che le “istituzioni sono state usate come sezioni di partito” in questo caso.

Ecco il testo integrale di quanto ha scritto sui propri social la leader di Fratelli d’Italia:

Mi chiedo – scrive Meloni – se tutti i cittadini rappresentati da Gualtieri, Sala, Nardella o da altri sindaci e presidenti di Regione che si sono espressi in questo senso, condividano l’appello a un governo e un Parlamento distanti ormai anni luce dall’Italia reale ad andare avanti imperterriti, condannando questa Nazione all’immobilismo solo per garantire lo stipendio dei parlamentari e la sinistra al governo. E mi chiedo se sia corretto che questi sindaci e governatori, rappresentanti di tutti i cittadini che amministrano (anche quelli che non li hanno votati e che la pensano diversamente) usino le Istituzioni così, senza pudore, come se fossero sezioni di partito. 

“La mancanza di regole e di buonsenso nella classe dirigente in Italia – chiude Meloni – comincia a fare paura”.

Crisi di Governo: il sindaco di Firenze Dario Nardella risponde a Giorgia Meloni

Il sindaco di Firenze Dario Nardella, tra i principali promotori della raccolta firme, risponde a Giorgia Meloni: 

L’attacco ai sindaci e ai presidenti di Regione dimostra un certo nervosismo e una certa aggressività. Mi dispiace che Meloni non noti che tra i firmatari ci sono anche moltissimi esponenti di centrodestra. 

Crisi di Governo: Matteo Salvini se la prende col “teatrino di Conte, Letta e Di Maio”

Matteo Salvini ha pubblicato nella mattinata di domenica un video su tutti i suoi profili social.

Salvini se la prende con Letta, Conte e Di Maio ma non dà indicazioni anticipate sull’atteggiameto che avrà la Lega mercoledì alla Camera. 

Non se ne può più del teatrino di Conte, Letta e Di Maio che mentre gli italiani hanno problemi veri passano il tempo a litigare, a minacciare, a ricattare, parlano di ius soli, droga, ddl Zan e non di tasse, lavoro, sicurezza e lotta all’immigrazione clandestina. Se volete andare avanti per altre settimane e mesi a litigare e mentre gli italiani soffrono, fatevi da parte. E conto che siano gli italiani, presto, a scegliere dei parlamentari seri, onesti, concreti e perbene. 

E’ questo il contenuto del messaggio video del leader del Carroccio. 

Crisi di Governo: Matteo Renzi (Italia Viva): “Fino alla fine tenteremo di convincere Draghi”

Matteo Renzi, leader di Italia Viva, ha avviato anche una petizione online per la permanenza di Mario Draghi nel ruolo di presidente del consiglio.

Proveremo fino alla fine per convincere Draghi, evidenzia Renzi, il premier deve restare. Dobbiamo crederci fino all’ultimo, anche se non sarà una partita semplice. Credo però che Draghi abbia un senso delle istituzioni straordinario e quindi c’è ancora margine perché rimanga. La nostra petizione ha raggiunto già 70mila firme.

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