Decreto Lavoro, ecco quanto durano le nuove misure del Governo Meloni

Decreto Lavoro approvato dal consiglio dei ministri del 1 maggio. Ecco quanto durano le nuove misure decise dal Governo Meloni.

Il Decreto Lavoro approvato dal Consiglio dei ministri nella data simbolica del 1° maggio, porta novità importanti per i lavoratori. Ma qual è il periodo della durata in vigore di queste misure, come ad esempio quelle relative al taglio del cuneo fiscale.

Sono introdotte anche novità legate al reddito di cittadinanza. Vediamo tutte le tempistiche e quanto durano le novità normative introdotte dal consiglio dei ministri del Governo Meloni del 1° maggio.

Decreto Lavoro, ecco la durata del taglio del Cuneo fiscale

Nel Decreto Legge, spiega una nota del ministero dell’Economia, “ci sono interventi a sostegno dei lavoratori che prevedono, in particolare, il taglio di ulteriori 4 punti del cuneo fiscale e contributivo e fringe benefit esentasse fino a 3 mila euro per i dipendenti con figli”.

Investiamo sui lavoratori e le famiglie. Abbassiamo le tasse fino a 7 punti – dice il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti – per i redditi più bassi: è un aiuto reale contro il carovita e la risposta concreta alle chiacchiere. Entrano in vigore anche ulteriori benefici per i lavoratori che hanno figli. Continuiamo sulla strada responsabile della crescita concentrandoci sulle emergenze sociali.

Una delle misure più importanti prevista nel Decreto è quella relativa al taglio del cuneo fiscale.

”Circa 4 miliardi di euro – spiega la nota del MEF – vengono destinati, nel periodo compreso tra il 1 luglio e il 31 dicembre 2023 (senza ulteriori effetti sulla tredicesima), all’incremento di 4 punti percentuali del taglio del cuneo fiscale per i dipendenti rispetto a quanto già previsto in legge di bilancio. Lo sgravio contributivo, tutto a beneficio dei lavoratori, viene quindi elevato dal 3% al 7% per i redditi fino a 25 mila euro mentre viene innalzato dal 2% al 6% per i redditi fino a 35 mila. L’aumento nella busta paga dei dipendenti viene stimato, nel periodo luglio-dicembre, fino a 100 euro mensili di media”.

La misura del Governo al momento è limitata nel tempo e durerà per i sei mesi annunciati da luglio 2023 a dicembre 2023. Nessuna decisione al momento è stata presa per il 2024.

Secondo una ricostruzione di Sky Tg24 sarebbero 19 milioni i lavoratori italiani interessati dal taglio del cuneo fiscale.

Fringe Benefit, ecco le novità relative alla misura e i tempi

Un’altra norma inserita nel Decreto Lavoro ha previsto l’innalzamento della soglia dei fringe benefit. La soglia sale a 3mila euro non tassabili per tutti i lavoratori dipendenti con figli.

”Il decreto, spiega il MEF, prevede 142 milioni nel 2023 per innalzare fino a 3 mila euro la soglia di esenzione fiscale dei fringe benefit aziendali per tutti i lavoratori dipendenti con figli minori. Si tratta di una misura che punta a sostenere le famiglie limitando l’impatto dell’inflazione sui redditi”.

Anche questa quindi è una misura che ha come orizzonte temporale l’anno in corso, il 2023.

Reddito di Cittadinanza e incentivi all’assunzione: le nuove misure e le tempistiche

Dal 1° gennaio 2024, il Governo introduce una misura nazionale, definita di contrasto alla povertà, che consiste in una integrazione al reddito in favore dei nuclei familiari che comprendano una persona con disabilità, un minorenne o un ultra-sessantenne e che siano in possesso di determinati requisiti, relativi alla cittadinanza o all’autorizzazione al soggiorno del richiedente, alla durata della residenza in Italia e alle condizioni economiche.

Il beneficio mensile, di importo non inferiore a 480 euro all’anno esenti dall’IRPEF, sarà erogato dall’INPS attraverso uno strumento di pagamento elettronico, per un periodo massimo di 18 mesi continuativi, con la possibilità di un rinnovo per ulteriori 12 mesi.

Termina quindi l’esperienza del Reddito di Cittadinanza nella misura conosciuta fino ad oggi.

Per i soggetti occupabili, cioè coloro che hanno una età compresa tra i 18 e i 59 anni e non rientrano tra le categorie individuate come “fragili”, è prevista la decadenza dal beneficio nel caso di rifiuto di una offerta di lavoro a tempo pieno o parziale, non inferiore al 60 per cento dell’orario a tempo pieno e con una retribuzione non inferiore ai minimi salariali previsti dai contratti collettivi e che sia, alternativamente:

  • a tempo indeterminato, su tutto il territorio nazionale;

  • a tempo determinato, anche in somministrazione, se il luogo di lavoro non dista oltre 80 km dal domicilio.

Ai soggetti di età compresa fra i 18 e 59 anni in condizioni di povertà assoluta, facenti parte di nuclei familiari privi dei requisiti per accedere al sostegno al reddito e ai componenti di nuclei che invece lo percepiscono e che non siano calcolati nella scala di equivalenza, è riconosciuto un diverso contributo, volto a sostenere il percorso di inserimento lavorativo, anche attraverso la partecipazione a progetti di formazione, di qualificazione e riqualificazione professionale, di orientamento, di accompagnamento al lavoro e di politiche attive

Durante la partecipazione ai programmi formativi, per un massimo di dodici mensilità, gli interessati riceveranno un beneficio economico pari a 350 euro mensili.

Il consiglio dei ministri prevede anche un contributo per le assunzioni di persone con disabilità

Il consiglio dei ministri nel Decreto Lavoro ha anche previsto il riconoscimento per enti e organizzazioni di un contributo per ogni persona con disabilità assunta a tempo indeterminato tra il 1° agosto 2022 ed il 31 dicembre 2023.

Si apportano infine anche modifiche alla disciplina del contratto di lavoro a termine (cosiddetto “tempo determinato”), variando le causali che possono essere indicate nei contratti di durata compresa tra i 12 e i 24 mesi (comprese le proroghe e i rinnovi), per consentire un “uso più flessibile di tale tipologia contrattuale“.

Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
807FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate

Leva obbligatoria, da che anno può tornare: le parole di Salvini