Letta: “Quando cadrà il Governo chiederemo elezioni. Il simbolo del Pd resti così come è”

Enrico Letta ha parlato alla direzione nazionale del Pd: "Simbolo resti come è, elezioni quando cadrà il Governo. Congresso non sia referendum Conte-Calenda".

Enrico Letta ha tenuto la relazione di apertura della direzione nazionale del Pd. Come noto Letta ha dichiarato che non si candiderà al congresso del partito il cui percorso prenderà il via nelle prossime settimane. Letta ha fatto il punto della situazione post elezioni e ha parlato di futuro del Pd. Ecco alcuni passaggi chiave del suo intervento: “Elezioni quando cadrà il Governo, basta governi di salute pubblica. Congresso non sia referendum tra Conte e Calenda”.

Dopo il voto. Enrico Letta: “Il Partito Democratico è stato un grande successo farlo nascere”

“Il Partito Democratico è stato grande successo farlo nascere. E’ stata una storia positiva, lo è nel presente e lo sarà anche nel futuro. Siamo una forza unica”.

“La prima vita del Partito Democratico è stata di opposizione e abbiamo mandato a casa il Governo Berlusconi nel 2011 dopo anni di forte opposizione del Pd”.

Lì è nata la capacità pugnace del nostro partito. Nel presente gli elettori ci hanno dato il mandato di essere la seconda forza politica del paese, di essere opposizione e costruire un’alternativa. Essere opposizione numericamente e politicamente alla destra.

Dopo il voto. Enrico Letta: “Io amo il simbolo e sono perchè rimanga così come è”

“Il Pd – ha detto Letta – ha un bel simbolo, io lo amo, io sono perchè il simbolo rimanga così come è perchè racconta il servizio all’Italia. Quel simbolo col tricolore e il legame forte alla storia dell’ulivo, racconta il servizio all’Italia. Io penso che da qui dobbiamo partire. Dobbiamo parlare di Italia”.

“Voglio fare anche un particolare ringraziamento per chi ha lavorato per il nostro successo all’estero: dei 12 parlamentari eletti all’estero 7 sono stati eletti nel nostro campo”.

Dopo il voto. Enrico Letta: “Unica forza che ha vinto è Fratelli d’Italia”

Letta analizza il risultato elettorale:

“Alle elezioni l’unica forza politica che ha vinto è Fratelli d’ItaliaUn campo ha vinto perchè è stato unito e un altro campo nonostante i nostri sforzi non è stato unito. Questa è la spiegazione delle elezioni”.

Noi abbiamo lavorato per il campo largo, unica possibilità per battere le destre. Unica condizione per vincere le elezioni come avvenuto nel modello del 2006. Non ci siamo riusciti perchè avevamo interlocutori che non volevano stare insieme.

“Siamo andati alle elezioni di corsa con un profilo non compiuto con un lavoro interrotto sul progetto delle Agorà. Il fallimento della nostra rappresentanza in parlamento è evidente, non ho molto da aggiungere”.

Dopo il voto. Enrico Letta: “Dobbiamo rilanciare il Pd in un congresso”

“Io ero tornato a marzo dell’anno scorso dare al nostro paese un governo democratico e progressista e salvare il Pd da un esito di liquefazione e divisioni. E rilanciarlo in un congresso. Sul primo aspetto, il risultato non è stato raggiunto. Sul secondo dobbiamo fare bene il percorso congressuale”.

Cosa non ha funzionato nei termini della proposta?

La mia analisi – spiega Letta – è che c’è stato un brusco cambiamento di scenario attorno a noi. 

Al momento della rielezione del presidente Mattarella eravamo in una situazione migliore rispetto a quello che si è sviluppato poi. Lo scenario della guerra per le responsabilità di Governo e le situazioni nel paese ci hanno messo in una situazione che ha frenato la nostra espansione. Sono state posizioni giuste che non rinnego. C’è bisogno di assumersi responsabilità anche quando comportano un costo politico ed elettorale.

“Noi siamo stati dalla parte giusta della storia. Prima di noi c’è stato il trionfo dell’estrema destra in Svezia. Quando le paure nella società crescono normalmente è la destra che vince”.

Dopo il voto. Enrico Letta: “Per adesso il rinnovamento promesso dalla destra si è fermato alla discussione sui ministri”

“Chi ha immaginato un’infinita luna di miele per Giorgia Meloni e per la destra italiana sbaglia. Chi dice questo non ha colto il quadro, tensioni, paure e preoccupazioni. Il Governo sta ricevendo una serie di no, persone che non entrano. Per adesso qualunque riflessione di progetto per il paese sembra stia venendo già meno, si parla solo di ripartizione del potere senza parlare di parole chiave. Tecnici o politici e Salvini a Interni o no? Penso che le attese nel paese siano ben altre”.

Dopo il voto. Enrico Letta: “Se cadrà il Governo dovremo chiedere le elezioni anticipate, nessun Governo di salute pubblica”

“Non sarò io a gestire questi passaggi”, spiega Letta, ma una cosa deve essere chiara: “Quando questo futuro Governo Meloni cadrà dovremo chiedere le elezioni anticipate, questo è il tema. Non più nessun Governo di salute pubblica. Opposizione costruttiva e non consociativa”.

Tema della Sanità e del Covid e nuova diffusione del contagio.

Non abbiamo sentito ancora parole chiare da Meloni sul tema delle vaccinazioni. Per noi la protezione dei nostri cittadini è fondamentale. E vogliamo una logica di rigore. Per noi opposizione è andare in difesa dei diritti, dei diritti delle donne, temi da presidiare con grande forza e chiarezza.

Dopo il voto. Enrico Letta: “Serve una nuova generazione legittimata dalla forza di un congresso”

“Abbiamo regole ben definite, spiega Letta – ci vuole un congresso costituente per un nuovo Pd, lo abbiamo fatto prima del Covid, un’epoca geologica fa. C’è stato il Governo Conte, il governo Draghi e ci sarà un Governo Meloni. Serve una forte legittimazione a un nuovo gruppo dirigente. Abbiamo di fronte una sfida epocale, ringrazio a chi mi ha chiesto di andare avanti ma non lo ritengo corretto, serve in campo una classe dirigente più giovane per sfidare il Governo Meloni che nasce.  Un congresso sull’Italia che non sia un referendum su Conte o Calenda”.

Letta chiude sui tempi:

Non dare una accelerata ma nemmeno lontanissimo. Per me i tempi giusti ed è unica data che fisso è vorrei che nuovo gruppo dirigente fosse in campo a inizio della prossima primavera, vorrei che si concludesse tutto nell’inverno. A marzo essere in grado di partire.

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