Green pass: la sua eliminazione sarà una lentissima agonia!

Il 31 marzo scade lo stato d'emergenza, ma con esso non scadono tutte le restrizioni. Il governo ha deciso per un cronopgramma e l'eliminazione graduale.

Tenendo presente che negli altri paesi europei (tranne in Austria dove c’era l’obbligo vaccinale per tutti gli over 18) non sono mai state ideate normative anti-Covid così restrittive come in Italia, bisogna evidenziare come ogni paese abbia tolto le proprie restrizioni ( mascherina, distanziamento e certificato vaccinale solo in alcuni paesi e in alcuni ambiti) in un solo giorno, festeggiato dai popoli come “freedom day”.

In Italia, anche questa volta, facciamo di tutto per distinguerci e ci riusciamo. Nonostante il 31 marzo scada lo Stato d’Emergenza e che, come dichiarato dal Governo, non sarà prorogato, purtroppo questa giornata non coinciderà con alcun freedom day né con l’eliminazione di tutte le restrizioni.

Il Governo Draghi ha infatti deciso di procedere “con i piedi di piombo” e ha varato un crono-programma (o road map come descritto da Speranza) che porterà alla fine delle restrizioni lentamente, talmente lentamente da sembrare quasi una lenta agonia. 

Le promesse del governo, infatti, di “voler liberare l’Italia” non trovano concretezza nei fatti e con le decisioni prese. Scendiamo nei dettagli e vediamo cosa significa eliminare le restrizioni “gradualmente”.

Green Pass: eliminazione graduale

Il governo dice di voler eliminare le restrizioni in Italia, di voler far tornare gli italiani alla normalità, ma a pochi giorni dalle vacanze di Pasqua, quello che si sa è che le restrizioni verranno eliminate lentamente. 

Ieri la cabina di regia ha stilato un vero e proprio calendario (un crono-programma, appunto) fatto di allentamenti graduali; questo nonostante il fatto che il 31 marzo scada lo stato d’emergenza. Questo calendario sarà inserito in un successivo decreto del governo che stabilirà esattamente le date e le tappe di questi allentamenti.

Green pass: cosa accadrà dal primo aprile, ovvero dal giorno dopo la scadenza dello stato d’emergenza?

A partire dall’1 aprile viene anticipata la decadenza dell’obbligo del super green pass per tutti i lavoratori over 50 per lavorare. Da inizio aprile in poi, infatti, gli over 50 potranno tornare a lavoro esibendo solo il green pass base, ovveor quello derivante anche da un tampone antigenico negativo. Anche le sanzioni a cui sono sottoposti gli over 50 scadranno il 1 aprile? No! Le sanzioni saranno mantenute almeno fino a fine aprile; a quale scopo? Non si sa. 

Dal primo aprile non ci sarà più obbligo di presentare il green pass, né base né rafforzato, in tutti i luoghi all’aperto e sui mezzi di trasporto locali. 

Dall’1 aprile decadranno tutti i limiti di capienza, in ogni luogo; per esempio si potrà raggiungere nuovamente la capienza del 100% negli stadi, ma non si potrà accedervi senza almeno il green pass base. Dal 1° aprile niente più super green pass per alberghi, relais e strutture ricettive; ma probabilmente servirà il green pass base.

Dal 1 aprile niente più green pass per prendere fare colazione al bancone del bar, per entrare nei negozi o per entrare nei saloni di parrucchieri o estetiste. Dal 1 aprile decade l’obbligo di green pass per entrare in banca, negli uffici postali e in ogni ufficio pubblico. 

Da inizio aprile niente più Dad, né alcuna differenza tra studenti vaccinati e non vaccinati; inoltre si potrà sostituire la mascherina ffp2 con quella chirurgica.

Green pass: cosa cambierà dal primo maggio in poi?

Il green pass rafforzato dovrebbe restare in vigore fino a fine aprile, ovvero dal primo maggio non sarà più necessario esibire il super green pass nei luoghi al chiuso (ristoranti, sale gioco, discoteche eccetera).

Non sarà più necessario esibirlo nemmeno in palestra, piscine, sport e gli spogliatoi. Questo però non significa che si potrà finalmente smettere di presentare il lasciapassare quando si entra in qualche luogo, significa solo che il super green pass sarà sostituito dal green pass base, nei luoghi al chiuso. 

Stessa cosa varrà per accedere alle mense, ai concorsi pubblici, ai colloqui in carcere e per i trasporti a lunga percorrenza (treni, aerei, navi).  Dall’1 maggio dovrebbe decadere anche l’obbligo di mascherina, anche al chiuso. L’obbligo all’aperto è decaduto già da metà febbraio.

Obbligo vaccinale per le categorie lavorative, fino a quando resterà in vigore?

L’obbligo di vaccinazione anti-covid per i lavoratori delle Rsa e degli ospedali, resterà valido fino a fine anno. Dovrebbe invece decadere per i lavoratori della scuola e della sicurezza dal 15 giugno in poi, anche se le sanzioni saranno interrotte dal primo aprile.

Dal 31 marzo in poi che ne sarà del Cts?

Il Comitato tecnico scientifico, instaurato proprio a causa dell’emergenza, dal 31 marzo cesserà di esistere, così come il ruolo di Figliuolo, commissario straordinario nominato proprio a causa dell’emergenza.

Ma, in un certo senso, questo comitato tecnico uscirà dalla porta per rientrare dalla finestra. Draghi già tempo fa parlo di voler nominare alcuni appartenenti al comitato come consulenti e, infatti, da inizio aprile ci sarà un’unità operativa presso il Ministero della Sanità, formata da consulenti del Comitato Tecnico Scientifico. I due consulenti dovrebbero essere Brusaferro e Locatelli.

A cosa servirà questo comitato? A gestire il cronoprogramma stabilito dal governo. 

Nonostante la gestione scellerata della pandemia, il Presidente Draghi ha ringraziato il Ministro Speranza!

Aprendo la cabina di regia, il Presidente Draghi ha voluto ringraziare il Ministro Speranza per come ha gestito la pandemia. Sembra una battuta, ma no lo è.

Nonostante il piano pandemico non aggiornato, la ricetta di morte “Tachipirina e vigile attesa”, l’idea fallimentare del green pass, l’obbligo vaccinale per alcune categorie di lavoratori ai quali è stato anche sospesa la retribuzione, il Ministro Speranza è stato ringraziato pubblicamente dal Premier. 

Draghi ha inoltre ringraziato il CTS per il suo “straordinario lavoro” che ha permesso al governo di prendere decisioni basate sulla “scienza”. Anche il green pass ha base scientifica, Presidente Draghi? Evidentemente il governo ci crede davvero, perché il Ministro Speranza ha dichiarato che proprio grazie al green pass si sono evitate le chiusure delle attività (senza tenere presente di tutte quelle attività che invece hanno chiuso, e per sempre).

Il Ministro Speranza ha definito questa road map di allentamento delle misure, un cronoprogramma di accompagnamento di uscita dallo stato di emergenza. L’Italia può anche uscire dallo stato d’emergenza, ma è lo stato d’emergenza che non esce dalla testa del Ministro Speranza, il quale nonostante una percentuale altissima di vaccinati (che supera il 90%) e di guariti, ha dichiarato che “bisogna continuare ad insistere perché milioni di persone devono fare ancora la prima dose”.

Le regioni chiedono al Governo di eliminare green pass e restrizioni entro Pasqua

Questo famoso cronoprogramma di uscita dalle restrizioni, non aiuta affatto le prenotazioni per le vacanze di Pasqua, soprattutto da parte dei turisti stranieri, che preferiscono ovviamente prenotare in posti dove si è tornati completamente alla vita normale. 

Le regioni chiedono dunque al governo, ove le condizioni epidemiologiche lo permettano, di abbandonare ogni restrizione entro Pasqua. Lo ha comunicato il presidente della Conferenza delle Regioni, Fedriga.

Secondo Fedriga la normativa anti-covid è stata spesso contraddittoria e difficile anche da comprendere, ora bisognerebbe semplificare i provvedimenti e supererare le restrizioni. Anche se, onestamente, questo cronoprogramma non sembra affatto semplificare le cose.  

Il ministro alla Salute, Robert Speranza, continua a sembrare completamente fuori dal mondo. Il ministro, infatti, nel corso del question time alla Camera ha difeso la decisione del cronoprogramma, ha difeso il Green Pass, l’obbligo vaccinale e, non solo, ha parlato anche di insistere affinché le persone che non hanno ancora fatto la prima dose, la facciano al più presto. 

Insomma, se mai un giorno dovessimo ritornare alla normalità, ce la saremo davvero sudata. Speriamo solo che prima della fine del cronoprogramma non arrivi la quinta ondata. 

 

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