Identità Digitale Nazionale al posto dello Spid: cos’è e come funziona

Addio Spid? Il governo sta pensando all'Identità Digitale Nazionale. Ecco cos'è e come funziona.

Il governo mette sul tavolo delle proposte l’Identità Nazionale Digitale (IDN) in alternativa allo Spid. Il piano è molto ambizioso ed era tra i programmi dell’esecutivo già dal mese di novembre 2022. Vediamo allora cos’è l’IDN e come funziona.

Identità Digitale Nazionale al posto dello Spid: ecco cos’è e come funziona

Niente di diverso dallo Spid, anzi, un’identità digitale molto più semplice da utilizzare. L’IDN non è altro che la fusione tra lo Spid e la Carta d’Identità Elettronica (CIE). A lavorare a questo progetto, oltre all’esecutivo, è anche il dipartimento per l’Innovazione del governo.

Molti italiani hanno a disposizione la Carta d’Identità Elettronica e, se questo progetto dovesse andare in porto, questa dovrebbe contenere anche l’identità digitale a partire dal mese di aprile 2023.

I pro e i contro

Il lato positivo di questa fusione tra Spid e CIE è che il tutto sarà gestibile dal cittadino grazie ad un’apposita applicazione, che potrebbe essere messa al bando dal governo, alla quale si potrà accedere ai servizi dell’IDN con un solo indirizzo e-mail ed una sola password.

Esistono però anche dei lati negativi, tra questi il fatto che non tutti gli italiani dispongono di una carta d’identità elettronica in quanto sono ancora in circolazione i documenti d’identità cartacei. 

Tale condizione potrebbe essere un vincolo all’utilizzo dello Spid che costringerebbe al rinnovo anticipato del documento d’identità per usufruire dell’identità digitale. In molti casi il passaggio da documento cartaceo a digitale richiede non solo dei costi, ma anche tempi d’attesa più o meno lunghi.

Possibile nascita di applicazioni doppioni

Nonostante ci siano molti pro e contro, il progetto è molto ambizioso e potrebbe battere sul tempo un altro progetto che l’Unione Europea (UE) ha in mente per i cittadini: l’identità comunale digitale. In questo caso, i cittadini italiani potrebbero avere delle applicazioni doppioni: l’IDN del governo italiano e l’identità comunale digitale proposta dall’UE.

Per ora è ancora d’obbligo utilizzare il condizionale in quanto stiamo parlando solo di ipotesi e non c’è ancora nulla di ufficiale e certo.

Perché ad aprile non ci sarà più lo Spid

La questione relativa alla fine dello Spid è iniziata a partire dal mese di novembre 2022, quando sono scadute le convenzioni per la gestione di tale servizio per tutti gli enti come Poste Italiane o Aruba che si occupavano di fornire l’identità digitale ai cittadini italiani.

Quasi sicuramente non ci sarà il rinnovo dei contratti di gestione da parte delle aziende in quanto i costi di tale servizio sono molto elevati. Il governo aveva prorogato la scadenza delle concessioni fino al mese di aprile 2023 e ora che siamo arrivati quasi alla scadenza c’è fretta di trovare una soluzione alternativa nel caso in cui non si verifichi il rinnovo dei contratti.

Felice Emmanuele Paolo de Chiara
Felice Emmanuele Paolo de Chiara
Redattore, classe 1994. Sono nato a Napoli ma ho vissuto un po’ in Toscana dove mi sono laureato in Scienze politiche e relazioni internazionali presso l’Università degli Studi di Siena e un po’ a Milano dove mi sono specializzato in Cooperazione Internazionale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Sono appassionato di politica, attualità, sport (grande tifoso del Napoli), cinema e libri. Nel tempo libero mi dedico alla scrittura di racconti e quando ho tempo viaggio.
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