Inquinamento a Milano, perché è cosi alto? Ecco i 4 fattori allarmanti

Milano è la terza città del mondo dove l'aria è maggiormente irrespirabile: ecco cosa dicono i dati e perché l'inquinamento è cosi alto.

Negli ultimi giorni, l’aria di Milano è risultata meno respirabile del solito. Il capoluogo lombardo ha conquistato il demerito di terza città più inquinata del mondo. Vediamo perché l’inquinamento è cosi alto e quali sono i fattori che hanno trasformato la città ai piedi della Madonnina nelle peggiori località del mondo.

Inquinamento a Milano: ecco perché è cosi alto

Secondo i dati dell’indice Air Quality Index (Aqi) Milano è la terza città più inquinata del mondo. Davanti al capoluogo lombardo troviamo Lahore in Pakistan e Dacca in Bangladesh. Un risultato allarmante, che dovrebbe essere letto con una certa apprensione e convincere – per la serie ‘ora o mai più’ – ad una netta inversione di marcia. Ma perché nella città ai piedi della Madonnina l’inquinamento è così alto?

Secondo gli esperti, a Milano in particolare e in tutta la Pianura Padana in generale, l’aria si è fatta irrespirabile per una serie di fattori. Stando a quanto riporta il Corriere della Sera, sono quattro le cause dell’inquinamento meneghino: la geografia sfavorevole della Padania, l’alta pressione che domina da settimane e fa ristagnare l’aria più fredda, l’elevata densità di popolazione, case e vetture e, ciliegina sulla torta, la presenza di allevamenti intensivi e coltivazioni agricole.

Air Quality Index ha valutato l’aria del capoluogo milanese e di tutte le altre città del mondo prendendo in considerazione vari indicatori, quali: polveri sottili Pm2.5 e Pm10, ozono, ossidi di azoto e zolfo. Nella giornata di domenica 18 febbraio 2024, Milano è risultata la terza località più inquinata del mondo.

Milano è la terza città più inquinata del mondo: l’allarme

A Milano l’inquinamento è così alto per colpa di quattro fattori che, ad essere onesti, potrebbero in un certo senso essere arginati, o almeno limati. Se alcuni dati, come l’alta densità di popolazione o la posizione geografica, non possono essere toccati, altri sì. Pensiamo, ad esempio, alle vetture o agli allevamenti intensivi: possibile che non si possa fare nulla per ridurre polveri sottili & Co?

L’Air Quality Index ha evidenziato che nel capoluogo lombardo il 54% del Pm2.5 è dovuto al riscaldamento delle case e agli allevamenti, mentre solo il 15% ai trasporti. Una differenza sostanziale, che dovrebbe far comprendere dove e come intervenire.

Domenica 18 febbraio 2024, l’aria di Milano ha toccato un indice di 193, dato che l’ha fatta piazzare al terzo posto delle città più inquinate del mondo, dietro a Lahore (Pakistan) e Dacca (Bangladesh). Vale la pena ribadirlo per far comprendere ancora meglio la gravità della situazione. Gli esperti di Arpa Lombardia hanno evidenziato:

Lunedì il locale rinforzo dei venti (con moderata probabilità) anche sulla pianura nord-occidentale apporterà condizioni neutre o variabili, mentre condizioni favorevoli alla dispersione si presenteranno con maggiore probabilità tra la Valtellina e le valli del Lario. Martedì ritorno ovunque a ventilazione debole e condizioni in generale favorevoli all’accumulo di inquinanti (previsione con moderata affidabilità).

Fabrizia Volponi
Fabrizia Volponi
Copywriter, classe 1985. Laureata in Scienze Storiche presso l'Università La Sapienza di Roma, con una seconda laurea in Scienze Religiose alla Pontificia Università Lateranense, ho una passione per la scrittura e la lettura. Ideatrice di un blog dedicato ai libri, il mio motto è πάντα ῥεῖ, tutto scorre.
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