Giorgia Meloni lancia il “liceo del Made in Italy”: cos ‘è e che materie si studieranno

In occasione di Vinitaly, la premier ha dichiarato che il governo è al lavoro su un percorso didattico dedicato al Made in Italy, ecco di cosa si trat

Un liceo del “Made in Italy” dedicato alle eccellenze che hanno reso e rendono l’Italia famosa nel mondo: questa la proposta della premier Meloni di cui ha parlato in occasione di Vinitaly.

Durante l’evento, il presidente del consiglio ha voluto congratularsi con i ragazzi degli istituti tecnici i quali, al pari degli studenti del liceo, portano in alto la cultura italiana.

Il governo è al lavoro sulla creazione di un percorso di studi ad hoc dove approfondire gli ambiti del “Made in Italy” in cui il nostro Paese ha un primato mondiale: dal vino, al cibo alle competenze artigiane e sartoriali.

Cos’è il “liceo del Made in Italy” e che materie si studieranno

Tutto il mondo conosce l’Italia non sono per le sue bellezze paesaggistiche e culturali, anche per i settori tipici del “Made in Italy” quindi l’agroalimentare, il vino, la moda, le automobili di lusso, la sartoria e molto altro.

Per la prima volta il governo starebbe pensando di istituire un liceo dedicato agli ambiti in cui il nostro Paese vanta il primato mondiale. Lo ha dichiarato il premier Giorgia Meloni in occasione di Vinitaly a Verona, evento dedicato ai vini italiani.

La premier ha elogiato i ragazzi degli istituti tecnici, specialmente quelli dell’Agrario, premiando la volontà di imparare un mestiere in uno dei settori di punta dell’esportazione italiana.

Sul liceo del Made in Italy non ci sono ancora molte informazioni; di sicuro la premier ha detto che il governo starebbe già al lavoro per implementare questo percorso di studi. Non si conoscono ancora le “materie” trattate, sicuramente non mancheranno:

  • storia, tecniche e produzione del vino;

  • corsi di artigianato e sartoria;

  • approfondimenti sulla produzione agroalimentare e sulla dieta mediterranea.

La cucina italiana patrimonio dell’Unesco

L’intento del governo è chiaro, ovvero portare in alto ancor di più l’immenso patrimonio alimentare italiano, rinomato nel mondo per qualità e varietà dei prodotti.

Per questo i ministri della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e dell’Agricoltura e Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida hanno annunciato la candidatura della “cucina italiana, tra sostenibilità e diversità bioculturale” come Patrimonio immateriale dell’Unesco.

La nostra cucina, ricca e differenziata in ogni regione, è il frutto di tradizioni millenarie che vanno ben oltre l’esigenza di alimentarsi. Sono, invece, parte integrante dell’essere italiani.

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