Oggi al Quirinale si è tenuta la giornata di Celebrazione della Giornata Internazionale della Donna. Presente ovviamente il capo dello Stato Sergio Mattarella, la presidente del consiglio Giorgia Meloni e le massime cariche istituzionali tra cui il presidente del Senato Ignazio La Russa e il presidente della Camera Lorenzo Fontana.
Ecco cosa ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Sergio Mattarella: “Occasione preziosa per fare il punto sulla condizione femminile”
Buon 8 marzo. Saluto cordiale a tutte le autorità presenti. Le donne presenti oggi al Quirinale rappresentano tutto il genere femminile. Abbiamo visto filmati e ascoltato testimonianze. 8 marzo non è la festa della donna o delle donne ma si tratta di una occasione preziosa per fare il punto sulla condizione femminile. Emerge la convinzione che la strada per il raggiungimento di una parità effettiva sia ancora lunga e presenti ancora difficoltà. Ma si aggiunge la certezza che la strada va percorsa con la massima determinazione.
Non può esservi vera libertà se non è condivisa dalle donne e dagli uomini. E’ un 8 marzo al Quirinale condiviso e partecipato. La lungimiranza delle donne porta a un appello per affermare i diritti di tutti senza distinzione.
Sergio Mattarella: “Donna sinonimo di coraggio, determinazione, equilibrio e pace”
“Nessun paese, nessuna epoca storica sono stati immuni da stereotipi e pregiudizi sulle donne. Per la loro indipendenza, la donna nei miti antichi è stata vista sovente come elemento di allarme. Donna è sinonimo di coraggio, determinazione, equilibrio e pace”.
In questi decenni la Repubblica ha fatto progressi enormi sulla diffusione della parità, abbiamo in carica la prima donna presidente del consiglio ma certe mentalità e certe consuetudini grottesche sono ancora presenti. Occorre ancora rimuovere ostacoli e contrastare con forza violenze e femminicidi da condannare con fermezza.
“Molte donne sono scese in piazza nel mondo per reclamare i loro diritti, diritti per tutti. La repressione di regimi autoritari si abbatte con ottuso furore su proteste legittime, si respinge da se uno Stato che reprime i suoi figli. La protesta delle donne per le libertà appartiene a temi cruciali per il nostro futuro. La guerra scatenata dalla sciagurata invasione russa in Ucraina e il terrorismo internazionale cercano di portare indietro la storia ma la nostra risposta deve essere ferma. Anche su questo fronte le donne sono costruttrici di pace e libertà. Buon 8 marzo a tutti”.
Maria Elisabetta Alberti Casellati: “Finché una donna ai vertici di una azienda farà notizia la parità di genere non potrà dirsi raggiunta”
A nome del Governo aveva parlato in precedenza la ministra per le Riforme Istituzionali Maria Elisabetta Alberti Casellati:
“Saluto il presidente della Repubblica che conferma la sua sensibilità nei confronti della condizione femminile. Questa giornata, l’8 marzo, resterebbe solo una celebrazione retorica se non accompagnassimo alle conquiste un’altra consapevolezza. Finché una donna ai vertici di una azienda e delle istituzioni o della politica fa notizia e non ci sarà parità salariale la parità di genere non potrà mai dirsi raggiunta”.
Ci sono tante storie di violenza di Stato, inaccettabile. In Afghanistan il regime vieta alle donne persino di studiare riportando l’orologio della storia indietro di secoli. Quante giovani madri sono costrette ad abbandonare la propria terra e mettersi in mano a trafficanti senza scrupoli per provare a dare un futuro ai propri figli.
“Cosa possiamo fare noi per queste donne? Non si tratta di aiutarle a fuggire ma ci deve essere una condanna comune contro la violazione dei diritti. E’ una battaglia che chiede coraggio ma solo i coraggiosi riescono a cambiare il corso della storia”.