Chi è stato condannato per i fatti relativi allo scandalo Qatargate perderà la pensione: e questo è solo uno dei provvedimenti inseriti nel pacchetto di misure che la presidente Metsola ha appena annunciato.
La presidente ha rilasciato delle dichiarazioni in cui mostra il suo rammarico per non aver vigilato di più sulle lobby straniere. Adesso i provvedimenti che verranno adottati saranno esemplari.
Le misure per la prevenzione e il contrasto della corruzione
Giovedì 12 gennaio la presidente del Parlamento Europeo ha presentato le misure per prevenire e contrastare la corruzione nel parlamento Europeo. Roberta Metsola ha subito ottenuto il via libera di tutti i gruppi parlamentari europei, e la procedura di approvazione del provvedimento sarà accelerata.
Già lunedì avverrà la sua dichiarazione di apertura, poi si passerà dalla commissione affari giuridici e, infine, interverrà il parlamento in seduta plenaria. La presidente avverte che l’iter durerà trenta giorni in meno: invece degli ordinari 90 giorni, ci vorranno solo due mesi.
Tra le misure inserite nel pacchetto abbiamo il rafforzamento di alcune misure, come il contrasto al conflitto di interessi e la trasparenza sui pagamenti.
Verranno inoltre rese pienamente operative anche le norme in riferimento alla dichiarazione sugli incontri, e si sta pensando di bloccare tutti “gli accrediti permanenti dei quali beneficiano gli ex parlamentari”.
Niente pensione per i politici corrotti
Le sanzioni che saranno confermate vanno dalla perdita dello stipendio, che è già presente, fino al blocco della pensione.
Alcuni gruppi del parlamento europeo hanno infatti chiesto a gran voce questa misura: non ci sarà nessuna pensione per i politici corrotti.
In particolare, se viene condannato con una pena detentiva di durata pari o superiore a due anni, l’europarlamentare non potrà più ricevere la pensione.
L’ipotesi è sul tavolo, ma la sua fattibilità sul piano legale deve essere ancora verificata dalla presidente Metsola.
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