Da martedì 1° agosto 2023 scatta l’obbligo di esporre il prezzo medio del carburante al distributore, a fianco del prezzo di vendita del diesel e della benzina. A imporre tale obbligo è stato l’ultimo provvedimento approvato dal Governo a gennaio.
Ecco cosa cambia e a cosa serve esporre il prezzo medio regionale o nazionale del carburante. Tutto questo ci aiuterà a risparmiare sul rifornimento?
Scatta l’obbligo di esporre il prezzo medio del carburante
Il mese di agosto si apre all’insegna delle novità – non parliamo solo delle ferie estive, che per molti italiani entrano finalmente nel vivo – e con un nuovo aumento sui prezzi di diesel e benzina.
A partire dal 1° agosto 2023, però, scatta l’obbligo di esporre il prezzo medio dei carburanti al distributore, come previsto dal decreto legge 5 del 14 gennaio 2023.
Come previsto dal provvedimento approvato dal Governo, tutti i distributori sono tenuti a esporre il prezzo di vendita del carburante con a fianco il prezzo medio regionale degli stessi. Fanno eccezione le autostrade, dove verrà esposto il prezzo medio calcolato a livello nazionale.
L’obbligo scatta entro le due ore dall’apertura del distributore, oppure – per chi opera per 24 ore su 24 – entro le ore 10.30 della giornata stessa.
I benzinai avranno a disposizione solo 30 giorni per adeguarsi alla normativa, pena il pagamento di una sanzione amministrativa variabile da 200 euro a 2.000 euro.
A cosa serve esporre il prezzo medio del carburante?
Molti italiani potrebbero chiedersi a cosa serve esporre il prezzo medio del carburante a fianco al prezzo di vendita: ebbene, il motivo è presto detto.
Il Governo Meloni ha approvato un provvedimento, lo scorso gennaio, che prevede una serie di misure volte a migliorare la concorrenza e contrastare le speculazioni sui prezzi di benzina e diesel.
Con lo stesso provvedimento, inoltre, il Governo ha cancellato il taglio delle accise (con il quale si poteva risparmiare fino a 30,5 centesimi sul rifornimento) che, da quanto si apprende, non dovrebbe tornare nemmeno nei prossimi mesi, nonostante l’aumento delle quotazioni e dei prezzi dei carburanti.
Infatti, ad oggi il prezzo record della benzina è pari a 2,5 euro al litro in autostrada. Sul tema, però, è intervenuto il Ministro delle Imprese, specificando “che i prezzi medi nazionali di gasolio e benzina sono ben al di sotto di 2 euro”.
Perché il prezzo del carburante è ancora in aumento?
Se i prezzi medi nazionali di gasolio e benzina – come dice il ministro – sono inferiori a 2 euro, a cosa si devono gli aumenti in prossimità delle vacanze estive degli italiani?
Come spiega ancora il ministro delle Imprese:
L’attuale crescita del prezzo medio è determinata da quanto si sta osservando nei mercati internazionali, a causa dell’aumento delle quotazioni sia del petrolio sia dei prodotti raffinati.
E infatti secondo le rilevazioni di Staffetta Quotidiana, la domanda di oro nero ha raggiunto quota 102 milioni di barili al giorno a fronte di una capacità di raffinazione di 82 milioni di barili.
Come risparmiare sui prezzi del carburante
Non resta quindi che provare a risparmiare sul diesel e sulla benzina per superare la stangata estiva.
A tal fine, esistono una serie di trucchi e consigli che consentono di ridurre i consumi di carburante, oppure applicazioni e siti web affidabili che consentono di confrontare i prezzi dei distributori per trovare il benzinaio più conveniente nella zona di riferimento.
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