Il governo è costretto a fare ancora una volta un passo indietro per quanto riguarda i pagamenti con il Pos. Sembra che l’esecutivo voglia introdurre una nuova soglia entro la quale coloro che rifiutano transazioni elettroniche non potranno essere sanzionati. Si pensa a 30 euro.
La battaglia sul Pos: il governo sta valutando una nuova soglia (30 euro) entro cui non è obbligatorio il pagamento elettronico
La battaglia sui pagamenti elettronici è diventata ormai una giostra, ma il governo ha potuto giocare solo a ribasso di volta in volta. Le pressioni questa volta non sono arrivate solo dall’opposizione nazionale, ma anche dalla Commissione dell’Unione Europea. I pagamenti con Pos sono considerati un’arma per battere l’evasione fiscale e quindi è impensabile che non si applichino sanzioni per mancate transazioni elettroniche volontarie da parte degli esercenti commerciali. L’esecutivo aveva pensato ad una soglia iniziale di 60 euro entro cui non sarebbero scattate sanzioni ed entro cui non era obbligatoria la transazione elettronica. Dopo i malumori dell’opposizione, alcune voci hanno iniziato a parlare di 50 o 40 euro. Infine, dopo il cartellino giallo dell’Unione Europea, sembra che il governo, pur di approvare la legge di bilancio in tempi record, sia disposto a scendere fino a 30 euro. Ovviamente prima di considerarla come una cosa ormai fatta, sarà necessario passare per Bruxelles.
Bruxelles tuona e boccia parzialmente la manovra italiana
L’UE non ha fatto problemi all’Italia solo riguardo le transazioni elettroniche. La nostra legge di bilancio era stata in parte bocciata anche per altri provvedimenti come il pensionamento anticipato, i condoni fiscali che consentono la cancellazione di debiti tributari pregressi relativi al periodo 2000-2015 e non superiori ai 1.000 euro; e infine il famigerato tetto al contante.
La Commissione, in una nota, ha motivato la sua parziale bocciatura. In merito all’obbligo dei pagamenti elettronici si legge:
“Il 9 luglio 2019 il Consiglio, tra gli altri, ha raccomandato all’Italia di combattere l’evasione fiscale, in particolare sotto forma di omessa fatturazione, anche rafforzando l’uso obbligatorio dei pagamenti elettronici”.
Infine, per quanto riguarda il tetto al contante e le pensioni è scritto che l’evasione fiscale si combatte anche:
“Mediante l’abbassamento delle soglie legali per i pagamenti in contanti, nonché di attuare pienamente riforme pensionistiche per ridurre la quota delle pensioni nella spesa pubblica”.
L’opposizione ringrazia l’UE ed è pronta a discutere degli emendamenti in Parlamento
Gli emendamenti posti da Bruxelles che hanno trovato l’appoggio dell’opposizione italiana dovranno essere discussi in Parlamento. Già nella giornata di ieri, 14 dicembre 2022, una parte della maggioranza di governo alla Camera dei Deputati non si è presentata all’esame degli emendamenti. L’esecutivo ormai non ha più tempo e potrebbe andare oltre la scadenza che si è dato. La data ultima proposta dal governo per l’approvazione della Manovra 2023 è il 23 dicembre 2022. Qualora dovesse slittare non sarebbe comunque un problema perché la scadenza per il bilancio è fissata al 31 dicembre 2022.