Manovra, slitta l’arrivo in Aula. Tensione in Commissione, salta scudo per i reati fiscali

Manovra, slitta a giovedì 22 dicembre l'approdo in Aula. Alta tensione in commissione Bilancio alla Camera. Salta lo scudo per i reati fiscali.

La Manovra di bilancio per il 2023, la prima del Governo guidato da Giorgia Meloni è al rush finale. Ma il cammino è molto accidentato e fatto di forti scontri e polemiche tra maggioranza e opposizioni. Ed è stata un’altra giornata di polemiche alla commissione Bilancio della Camera.

Se in un primo momento sembrava che oggi, mercoledì 21 dicembre, fosse la giornata buona per l’approdo nell’aula della Camera della Manovra, si slitta invece ancora di un giorno, a domani giovedì 22 dicembre. Se andrà realmente così e non ci saranno ulteriori rinvii. Intanto clima di forte tensione in commissione Bilancio per un possibile emendamento che proponeva una sorta di scudo penale per reati fiscali. Ma in serata l’emendamento è stato ritirato. Ecco il punto della situazione.

Manovra di Bilancio al rush finale: approdo alla Camera rinviato ancora di un giorno

L’arrivo in aula della Manovra di bilancio slitta ancora. Doveva essere oggi, mercoledì 21 dicembre, la giornata giusta con la Camera che in aula dalle 13 avrebbe dovuto iniziare ad esaminare il testo. Ma niente.

La Manovra, se non ci saranno ulteriori cambiamenti, arriverà alla Camera domani giovedì 22 dicembre alle 8. La discussione generale andrà avanti nel corso della giornata e, vista la ristrettezza dei tempi, il Governo porrà la questione di fiducia. Il voto di fiducia dovrebbe essere previsto nella giornata di venerdì 23 dicembre ma non è nemmeno escluso che in presenza di ulteriori allungamenti dei tempi si possa votare anche sabato 24 dicembre.

La Manovra dovrebbe poi arrivare al Senato. E’ essenziale infatti che la Manovra sia approvata entro il 31 dicembre per non andare in esercizio provvisorio. Ipotesi peraltro esclusa in maniera categorica dalla presidente del consiglio Giorgia Meloni.

Al Senato, se ci sarà regolare approvazione alla Camera entro la settimana, la manovra del Governo sarà esaminata tra il 27 e il 29 dicembre. Con il voto definitivo che potrebbe arrivare giovedì 29 dicembre.

Manovra 2023, le opposizioni all’attacco del Governo Meloni

E’ stata una giornata di grande scontro tra maggioranza e opposizioni. Il Movimento 5 Stelle afferma che il “centrodestra ha trasformato questa sessione di bilancio, momento topico per la programmazione economica di un Paese, in una farsa avvilente. A 24 ore dall’approdo in Aula della manovra, la maggioranza e il governo sono nel caos più totale. Non c’è traccia degli emendamenti dei relatori né dei pareri o delle riformulazioni. A che gioco stiamo giocando? Di questo passo, l’esercizio provvisorio più che un rischio sembra una certezza, e non per colpa delle opposizioni: la maggioranza sta facendo tutto da sola”.

Finché non si chiariranno tra loro, in commissione non siederemo più”, ha annunciato il leader del Terzo Polo Carlo Calenda.

Manovra 2023, salta lo scudo fiscale per reati tributari. Ecco chi che cosa si tratta

La giornata politica ha avuto un confronto ad altissima tensione su un emendamento che la maggioranza avrebbe avuto in animo di presentare e che conteneva norme riguardanti uno scudo penale per alcuni reati fiscali.

Questo fronte ha esasperato le tensioni tra maggioranza e opposizione. Sembrava infatti che il centrodestra volesse presentare un emendamento in tal senso. Come aveva riportato Il Fatto Quotidiano on line, lo scudo avrebbe riguardato i reati di omesso versamentoomessa dichiarazione e dichiarazione infedele.

La discussione sulla proposta nei giorni scorsi era stata al centro delle tensioni anche nella maggioranza stessa tra chi era per un linea di “perdono” per chi si ravvede e tra chi era contrario a questa forma di condono.

Naturalmente tutte le opposizioni erano già pronte per fare le barricate su questa ipotesi. Fino al momento in cui Roberto Pella, uno dei relatori della Manovra ha sottolineato che l’emendamento ”non ci sarà”. La premier Meloni stessa avrebbe dato lo stop.

Il Partito Democratico dopo il ritiro dell’emendamento: “Vittoria, lo scudo penale non c’è” ha detto la capogruppo del Pd alla Camera Debora Serracchiani

E dal Movimento 5 Stelle ecco le parole del leader Giuseppe Conte:

Il nostro atteggiamento preventivo di ferma opposizione ha dato i suoi frutti: il relatore ha appena dichiarato che non porteranno questo condono penale come emendamento. Ovviamente non ci fermiamo qui: è una grande vittoria, per quanto ci riguarda, che otteniamo rispetto al kit dei furbetti dell’evasione.

Manovra, l’emendamento sullo scudo penale, la posizione di Fratelli d’Italia

Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera ha poi sottolineato in una nota ufficiale che

mi risulta abbastanza incomprensibile la sbandierata vittoria del Pd per un emendamento, ovvero la tregua fiscale, che si asserisce ritirato quando invece non è mai stato depositato. Evidentemente la legge di bilancio non è lo strumento idoneo per la finalità della misura di cui si parla. Questo non esclude che la norma in questione non sia inserita in un altro provvedimento e che possa trovare adeguata collocazione. Sarà la maggioranza a stabilire quale sia quella giusta.

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