Cos’è la sostituzione etnica di cui parla il ministro Lollobrigida, “parole suprematiste”

Il ministro Lollobrigida ha parlato di sostituzione etnica in riferimento ai migranti. Ma cos'è davvero, e perché Schlein lo accusa di suprematismo?

Pioggia di critiche sulle parole del ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida, che nel corso di un congresso del sindacato Confederazione italiana sindacati autonomi lavoratori (CISAL) ha parlatdo “sostituzione etnica“, in riferimento ai fenomeni migratori in Italia.

Vediamo allora quali sono state le esatte parole del ministro e qual è stato il contesto delle sue dichiarazioni, ma soprattutto che cosa si intende per “sostituzione etnica”, e su cosa si basa questa teoria.

Sostituzione etnica, cos’è e perché Lollobrigida ne ha parlato

Le dichiarazioni di Lollobrigida si inseriscono in un generale discorso sulla crisi della natalità in Italia, anche alla luce delle proiezioni economiche contenute nel Def (Documento Economia e Finanza).

Secondo questi dati, la crisi delle nascite renderà difficile pagare le pensioni in soli 20 vent’anni, a meno che il flusso migratorio non aumenti del 30% rispetto ai dati attuali.

A questo riguardo, nel corso di un lungo discorso su immigrazione, lavoro e natalità, il ministro Lollobrigida ha dichiarato:

Le nascite non si incentivano convincendo le persone a passare più tempo a casa, perché si intensificano i rapporti, come ha sostenuto qualcuno, non è quello il modo. Il modo è costruire un welfare che permetta di lavorare e di avere una famiglia, sostenere le giovani coppie a trovare l’occupazione. Non possiamo arrenderci all’idea della sostituzione etnica: gli italiani fanno meno figli, quindi li sostituiamo con qualcun altro. Non è quella la strada.

Il discorso non è finito qui, e nella seconda parte il ministro sembra voler in qualche modo smorzare la portata di questo intervento, ricordando di essere figlio di emigranti.

Lollobrigida, inoltre, prospetta un utilizzo dell’immigrazione soltanto una volta esauriti i lavoratori italiani, a patto ovviamente che siano regolari (da notare, però, come queste parole siano smentite dall’elevatissimo numero di richieste di mano d’opera straniera, che nel giro di poche ore hanno mandato in tilt la piattaforma predisposta dal governo).

Leggi anche: Pensioni e immigrazione, ecco perché i migranti possono salvare gli italiani

Le critiche del mondo politico

Durissime le reazioni del mondo politico (e non solo), in particolare di Elly Schlein, che afferma:

Le parole del ministro Lollobrigida sono disgustose sono parole inaccettabili da chi ricopre il suo ruolo. Ci riportano agli anni ’30 del secolo scorso sono parole che hanno il sapore del suprematismo bianco.

Anche Calenda, leader di azione, twitta:

Riesumare il vecchio refrain della “sostituzione etnica” riporta il Governo ad una postura incompatibile con una presenza autorevole in Europa. Siamo di fronte ad un’involuzione sbagliata e pericolosa per l’Italia

Ma qual è il motivo di tante critiche, e perché in molti ritengono queste affermazioni uno degli “scivoloni” più preoccupanti dello staff di Giorgia Meloni (che proprio questi giorni è lodata a livello internazionale)? La chiave è nella storia di questa espressione.

Sostituzione etnica, una vera e propria teoria del complotto

La sostituzione etnica, molto semplicemente, è una teoria secondo la quale sarebbe in atto un complotto a livello mondiale per eliminare progressivamente la razza bianca, soprattutto in Europa, per sostituirla con altre etnie (da notare, molto velocemente, come si mettano insieme africani, mediorientali, indiani, etc… senza alcuna distinzione).

Oltre a questo, si accentua la condizione di pericolo della razza bianca, e si cerca di mettere in atto poliche che sostengano a tutti i costi la natalità (fra cui guerra a omosessuali e donne che non vogliono avere figli).

I punti critici di questa teoria sono molti, riassumibili in :

  • Si tratta di una teoria senza fondamento scientifico. Non esiste nessuna prova di una simile operazione, e tutta la letteratura al riguardo è fermamente respinta dalla comunità scientifica. Si tratta, dunque, di una vera e propria teoria del complotto, che punta a spaventare le fasce meno istruite e manipolabili della popolazione.

  • Lo stesso sito del governo la definisce “un mito neonazista”. Questa teoria, infatti, nacque in relazione agli ebrei in Europa, e fu utilizzata dalla propaganda nazista. Tutt’ora, secondo diversi gruppi neonazisti, sarebbero lobby sioniste le responsabili della sostituzione etnica, per avere tra le mani una popolazione più omogenea, stupida, e facilmente manipolabile.

  • Viene citata fra le motivazioni di attentati terroristici, come l’attentato di Buffalo nel 2022, l’attentato di Christchurch in Nuova Zelanda e la strage di Oslo e Utoya nel 2011.

Tuttavia, vale la pena di ricordare come Lollobrigida non sia il primo politico italiano di destra a rilasciare dichiarazioni che strizzano l’occhio a questa teoria (paragonabile, per fare un esempio, a quella di QAnon, la setta di pedofili che governerebbe il mondo).

In passato, infatti, anche Matteo Salvini ha parlato di “sostituzione etnica” e “genocidio del popolo italiano” (quindi gli sbarchi sono messi sullo stesso piano dei campi di concentramento), ma anche Giorgia Meloni utilizzò questa espressione nel 2017.

Leggi anche:  Giorgia Meloni in Etiopia: le parole della premier su migranti e caso Artem Uss

Margherita Cerri
Margherita Cerri
Redattrice, classe 1998. Appassionata di letteratura e di scrittura, mi sono laureata in Lettere Moderne presso l'Università degli Studi di Milano con una tesi sul rapporto fra Italo Calvino e il gruppo Oulipo. Dopo alcune esperienze come aiuto bibliotecaria e insegnante, ho svolto un periodo di studio a Parigi, e infine mi sono unita a Trend Online tramite uno stage curriculare. Scrivo principalmente di cinema, spettacolo, attualità e viaggi. Motto: Qualunque cosa sogni d'intraprendere
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