Dopo l’attacco di Washington e Londra contro gli Houthi nello Yemen della notte scorsa, è seguito un nuovo raid con missili Tomahawk, volto a limitare la loro capacità di impedire alle navi commerciali di passare attraverso il Mar Rosso e il Mar Arabico. Ma gli Houthi affermano di non aver subito perdite sostanziali e si dicono pronti a una risposta “rapida ed efficace”: cosa sta accadendo.
Nuovo raid Usa contro obiettivi Houthi
Nello scacchiere delle tensioni internazionali che ruotano intorno alla questione palestinese, si aggiungono quelle dei raid contro gli Houthi nello Yemen, con la possibilità di una escalation considerati gli interessi commerciali che ruotano intorno alla questione. Da novembre i raid degli Houiti ( 27 secondo le autorità americane) hanno portato alla riduzione del traffico marittimo lungo il Canale di Suez, come segno di solidarietà al popolo palestinese.
Dopo due giorni dall’ultimatum volto a porre fine agli attacchi degli Houthi nel Mar Rosso, le forze angloamericane hanno colpito vari obiettivi e postazioni dei miliziani, nella capitale Sanaa e in altre città. Ai raid di ieri ne è seguito un altro condotto dall’esercito Usa:
“Questo attacco è stato condotto dalla Uss Carney (DDG 64) con missili Tomahawk da attacco terrestre ed è stato un’azione successiva su un obiettivo militare specifico associato agli attacchi effettuati il 12 gennaio per ridurre la capacita’ degli Houti di attaccare i trasporti marittimi, compresi quelli commerciali” ha affermato una fonte del Pentagono, riportata in Italia da Agi.
Secondo il New York Timse, il principale obiettivo dell’attacco sarebbe stato un impianto radar del Paese.
Ma, i media internazionali riportano una dichiarazione del portavoce degli Houiti – Mohammed Abdulsalam – secondo il quale, gli attacchi statunitensi non hanno avuto un impatto sostanziale sulla loro capacità di impedire alle navi commerciali di passare attraverso il Mar Rosso e il Mar Arabico. Un funzionario degli Houthi, Nasruldeen Amer, ha inoltre affermato ad Al Jazeera che “Non ci sono stati feriti, né perdite materiali né umane”, minacciando una risposta “rapida ed efficace”.
La presa di posizione del governo yemenita
Intanto, da quanto riferisce la BBC – che ha riportato una dichiarazione dall’agenzia di stampa ufficiale Saba – il governo yemenita riconosciuto a livello internazionale ha condannato gli Houthi per aver “trascinato il Paese nel conflitto per fini propagandistici”.
Il video diffuso dagli Houthi contro Israele
Intanto, da quanto scrive il Corriere della Sera, “Gli Houthi yemeniti hanno diffuso un video che simula un attacco contro una comunità israeliana, simile a quello condotto da Hamas il 7 ottobre scorso. Nella clip, ripresa su X dalla tv israeliana Kan, si vedono commandos Houthi entrare in un edificio dopo aver assaltato un falso villaggio. In una scena, in miliziano spara contro un poster del premier israeliano Benjamin Netanyahu. Quindi si vede una coppia di uomini che indossa l’abbigliamento tipico degli ultraortodossi che prende alcuni ostaggi”.
La posizione (per ora) dell’Italia
La tensione è altissima e molti si chiedono quali saranno le mosse dell’Italia di fronte alla possibilità di una escalation del conflitto. Ieri sera Antonio Tajani ha cercato di buttare acqua sul fuoco, nell’attesa di nuovi sviluppi :
“E’ giusto difendere la libertà di navigazione, noi partecipiamo con una nostra fregata alla missione ‘Atalanta’ ma non possiamo prendere parte ad azioni di guerra, anche se si tratta di azioni di protezione del traffico marittimo internazionale, senza un’autorizzazione del Parlamento. La costituzione non lo permette” ha affermato il ministro degli Esteri.