Proroga smart working fino al 31 dicembre: è deciso? Ecco chi può lavorare da casa

Ci sarà una proroga del lavoro in smart working fino al 31 dicembre? Si potrebbe approvare una modifica al Decreto Aiuti bis. Chi potrà lavorare da casa.

È ormai ufficiale, alcuni lavoratori potrebbero godere della possibilità di continuare a svolgere il proprio lavoro attraverso la modalità dello smart working al 100 per cento, fino alla data del 31 dicembre di quest’anno. Ma si tratta ancora di una proposta che al momento è al vaglio del Ministero del Lavoro e del Governo al fine di elaborare la legge di conversione del Decreto Aiuti bis.

Effettivamente, quella di consentire un’ulteriore proroga della modalità di lavoro dello smart working potrebbe essere approvata attraverso l’inserimento di un apposito emendamento direttamente durante la fase di conversione in legge del noto Decreto Aiuti bis di questo anno.

A questo proposito, l’ipotesi cui sembrerebbe essere intenzionato ad attuare il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Andrea Orlando, è quella di avviare una proroga della modalità in smart working che potrebbe essere concessa nei confronti di alcune categorie di lavoratori e lavoratrici italiane.

Dunque, bisognerà ancora attendere per le notizie certe in merito ad una definitiva proroga della modalità dello smart working fino almeno al 31 dicembre di questo anno. Tuttavia, si conoscono già al momento le categorie di cittadini che potrebbero sperare di poter continuare a lavorare da casa, così come hanno potuto fare fino a pochi mesi fa. 

Proprio per questo motivo, all’interno del seguente articolo, andremo a riepilogare brevemente quali sono le principali categorie di cittadini che potrebbero avere la possibilità di continuare a lavorare in smart working e quali sono i requisiti a cui questi dovranno necessariamente rispondere per godere di tale opportunità fino alla fine di dicembre.

Le novità sul lavoro in smart working: cosa succede e cosa potrebbe cambiare

La modalità di smart working è stata sperimentata per la prima volta a livello nazionale in modo più massiccio, durante il periodo dell’emergenza epidemiologica del Coronavirus, che ha visto il Governo emanare una serie di provvedimenti al fine di salvaguardare la salute dei cittadini e quindi dei lavoratori.

Proprio per questo motivo, è stata formulata l’ipotesi di un lavoro svolto direttamente da casa, qualora le mansioni attribuite da parte di datori di lavoro e di aziende nei confronti dei singoli dipendenti, lo consentissero.

A questo proposito, anche a seguito della fine della dichiarazione di stato di emergenza dovuta ai contagi da Covid-19, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali aveva previsto in alcuni casi l’opportunità per alcuni lavoratori di poter continuare a godere del lavoro da casa.

Tuttavia, si tratta, in particolare di lavoratori che hanno potuto accadere allo smart working fino allo scattare di due scadenze fondamentali che si sono susseguite nei mesi scorsi, proprio in concomitanza con la stagione estiva. 

Nello specifico, stiamo parlando delle scadenze del 30 giugno 2022 e del 31 luglio 2022, a partire dalle quali i lavoratori non hanno più potuto godere del riconoscimento da parte del Governo della possibilità di lavorare in smart working.

Per le altre categorie di lavoratori, invece, a partire dal primo settembre si è tornati definitivamente alle regolamentazioni ordinarie. Inoltre, saranno messe in pratica le disposizioni del Decreto Semplificazione numero 73 del 2022, in merito alle procedure di comunicazione che dovranno essere rispettate da parte del datore di lavoro.

Chi può tornare a lavorare da casa in smart working? Le categorie dei lavoratori 

Dunque, sulla base delle novità che sono state chiarite all’interno del recente paragrafo, è possibile anche adesso andare ad approfondire quali sarebbero le categorie di lavoratori che potranno sperare di accedere all’attività di lavoro con la modalità in smart working, che potrebbe essere prorogata fino alla fine dell’anno attualmente in corso con una nuova proroga.

A questo proposito, sembrerebbe quindi che l’emendamento al Decreto Aiuti bis che sarà presto convertito in legge, andrebbe a riconoscere delle importanti soluzioni di lavoro nuovamente in smart working nei confronti di quei lavoratori italiani che hanno potuto usufruirne fino alle scadenze del 30 giugno 2022 e del 31 luglio 2022.

In questo senso, vale la pena ricordare che da un lato si tratta dei cosiddetti lavoratori fragili, ovvero coloro che presentano alcuni handicap di grave entità. 

In questo caso, la proroga dello smart working potrebbe andare a fornire una nuova possibilità di lavorare direttamente da casa verso quei cittadini che attualmente sono colpiti da patologie e problematiche di salute croniche o considerate particolarmente gravi.

Sarà quindi necessario prendere in considerazione le categorie di soggetto considerati fragili, anche in base delle indicazioni fornite anche dallo stesso Ministero della Salute.

Dall’altro lato, invece, potrebbero essere coinvolti anche quei lavoratori che attualmente sono genitori di ragazzi con un’età anagrafica inferiore a quella dei 14 anni e che quindi rientrano nella categoria degli “under 14”.

Pierpaolo Molinengo
Pierpaolo Molinengo
Giornalista. Ho una laurea in Materie Letterarie, conseguita presso l'Università degli Studi di Torino. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin dal 2002, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, fisco, tasse e tributi, diritto, economia e finanza.
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