Bonus 110%: proroga fino al 2023, ma non per tutti!

Ci sarà una proroga fino al 2023 per chi richiede il bonus 110, ma non sarà per tutti!

Bonus 110% avrà la proroga fino al 2023!

Questa non sarà garantita per tutti, purtroppo. Perché con le ultime disposizioni del Governo Draghi, la possibilità di concludere tutti i lavori non sarà garantita a tutta la platea di proprietari di immobili, ma solo ad alcuni, e solo entro alcune circostanze specifiche.

Dopo gli ultimi mesi e le ultime scoperte dell’Agenzia delle Entrate, il Governo non ha voluto garantire altro ai proprietari se non accessi più contingentati, oltre che una maggior richiesta di garanzie e requisiti, specie burocratici.

Infatti per le unifamiliari grava attualmente la questione del SAL, che probabilmente verrà usata come unico strumento per permettere, a chi arriva al 30% entro il 30 giugno 2022, di poter continuare i lavori almeno fino al 31 dicembre 2022.

Non era quello che sperava parte della maggioranza del Governo, visto che in diversi hanno chiesto di garantire ad oltranza il bonus almeno fino a dicembre, facendo decadere l’obbligo del SAL per giugno. Invece la situazione è degenerata.

Per saperne di più ti suggerisco l’ultimo video del Geometra Danilo Torresi, disponibile su Youtube e sul suo canale.

A questo si aggiungono anche le ultime notizie sul piano fiscale, dal momento che non manca molto alla pubblicazione del Documento di Economica e Finanze (o DEF). Così come dell’attuazione delle nuove misure anti-frode, scattate con l’ultimo decreto.

In questo articolo faremo il punto della situazione, e vedremo tutte le ultime novità in merito al bonus 110%.

Come funziona il bonus 110? E chi paga?

Il bonus 110 è una detrazione fiscale garantita dal Ministero dello Sviluppo Economico e dall’Agenzia delle Entrate, e prevede una copertura del 100% delle spese inerenti all’efficientamento energetico, più un credito aggiuntivo del 10%.

Nato col Decreto Rilancio del 2020, siamo al suo terzo anno di proroga, anche se quasi ogni mese c’è sempre una modifica in atto, che va dall’introduzione di nuove norme anti-frode alla limitazione delle spese inerenti al bonus.

Di recente infatti la possibilità di richiedere la cessione del credito è stata minata pesantemente dall’ultimo decreto Sostegni Ter, più dal recente Decreto Superbonus 110%, che ha portato a:

  • sospendere la frammentazione del credito;
  • limitare la cessione multipla del credito, limitando a soli tre stadi di cessione.

Erano tutte opzioni fiscali che, negli ultimi mesi, sono state abusate, al punto da far scoprire, negli ultimi accertamenti, una moltitudine di lavori irregolari del valore pari a 4,5 miliardi di euro.

A questo si aggiunge anche il rischio di non riuscire a raggiungere in tempo una delle prime scadenze previste da ottobre 2021, cioè quella del SAL al 30%. Almeno per quanto riguarda le unifamiliari.

Quando scade la richiesta per il bonus 110? Ecco a chi tocca la proroga al 2023!

Il bonus 110 prevede una serie di scadenze a seconda del tipo di richiesta. Se hai già provveduto a richiedere questa detrazione fiscale, avrai due step:

  • il primo step riguarda il raggiungimento del 30% del SAL per le unifamiliari, o 60% nel caso dei condomini;
  • il secondo step riguarda il completamento di tutti i lavori.

Nel caso in cui sei proprietario o locatario di una casa unifamiliare, avrai la proroga fino al 31 dicembre 2022, altrimenti dopo il 30 giugno 2022 non godrai più di alcun diritto al credito fiscale.

Nel caso in cui sei proprietario o locatario di un condominio, la proroga sarà garantita fino al 31 dicembre 2023, ma solo se presenterai un SAL al 60% entro il 28 febbraio 2023.

Pertanto, con le nuove disposizioni, la proroga fino al 1 gennaio 2023 andrà solo a chi consegnerà entro giugno 2022 il SAL.

Ma che cos’è il SAL? Lo Stato di Avanzamento Lavori è infatti un documento che è stato richiesto come alternativa alla proposta dellattestazione ISEE, che, se fosse stata approvata, avrebbe portato a limitare gli accessi al bonus solo per chi ha un ISEE inferiore a 25.000 euro.

Onde evitare di creare ulteriori problemi alla filiera edilizia, hanno preferito disporre solo questo limite, che, come abbiamo visto in un precedente articolo, non ha migliorato del tutto la situazione.

Quali lavori rientrano nel bonus 110?

Diversi lavori rientrano nel bonus 110%, ma l’importante è che riguardino espressamente l’efficientamento energetico, o, in maniera più tecnica, i seguenti obiettivi:

  • il passaggio di due classi energetiche, o il raggiungimento della classe A;
  • il mantenimento delle spese entro i massimali di spesa disposti sul prezzario DEI.

Se uno dei due viene a meno, il credito viene sospeso. Va detto che per il prezzario DEI ora sarà possibile godere di un massimale “esteso” del 20% rispetto a quanto previsto prima di febbraio 2022.

Il problema però subentra nel caso di accumulo con altri bonus Casa. Se alcune spese non dovessero risultare coperte da altri bonus Casa (es. Ecobonus, Sismabonus) rischieresti di ritrovarti con una percentuale del SAL sotto la minima richiesta.

E può diventare un problema, perché sotto il 30% o 60%, significa perdere il diritto al credito. I lavori potranno continuare, ma in caso di richiesta all’Agenzia delle Entrate per una proroga (per esempio) al 2023, ti ritroverai con un diniego totale.

E non si parla di pochi soldi, constatando che la copertura fiscale di questi bonus risente anche delle oscillazioni di mercato. Basta vedere i massimali di spesa per comprendere i costi esorbitanti che potresti ritrovarti davanti, in caso di diniego:

  • 50.000 euro per l’isolamento termico delle pareti,
  • 30.000 euro per la sostituzione della centrale,
  • 48.000 euro per l’impianto fotovoltaico,
  • 48.000 euro per il sistema di accumulo,
  • 96.000 euro per gli interventi antisismici.

Tutte queste spese riguardano solo la singola unità abitativa. Pertanto, se tu come unifamiliare, vuoi richiedere questo bonus, dovrai limitarti a questi massimali, mentre il condominio avrà modo di moltiplicare queste cifre per il numero corrispettivo di unità abitative disposte.

Non tutto potranno beneficiare di questo bonus in futuro, specie con le nuove percentuali previste dopo il 2023.

Chi può usufruire del Bonus 110 per la proroga fino al 2023?

Come avrai visto prima, per accedere al bonus 110 è necessario essere proprietario o locatario (purché con consenso firmato da parte di quest’ultimo) di uno dei seguenti immobili:

  • casa unifamiliare,
  • condominio minimo (avente dai due agli otto appartamenti, o unità familiari),
  • condominio (avente più di otto appartamenti, o unità familiari),
  • ex IACP (acronimo per Istituto Autonomo Case Popolari),
  • complesso residenziale di proprietà di cooperative sociali.

Per tutte queste sarà possibile richiedere il bonus, anche se con prezzari e massimali di spesa differenti. In merito alla scadenza, però, si ricorda che solo i condomini potranno godere di una proroga fino al 2023 inoltrato, mentre le unifamiliari (salvo ulteriori proroghe) potranno concludere i lavori entro e non oltre il 31 dicembre 2022, assieme ai condomini minimi.

Diversa è la storia per quelli che vorranno richiederlo dopo il 2023. Stando alle ultime disposizioni, non si potrà più beneficiare del Bonus con la sua attuale percentuale, ma si dovrà accettare:

  • il 70% per tutti i lavori richiesti dal 2024 al 2025;
  • il 65% per tutti i lavori richiesti dal 2026 in poi.

Le attuali scadenze riguardano solo i lavori richiesti dal suo varo nel 2020 ad oggi, e si avrà, in caso di approvazione della pratica, della percentuale originaria.

Il problema, come abbiamo detto a inizio articolo, è che ogni mese la situazione sembra cambi del tutto, in particolare per le proroghe e per i prezzari delle spese autorizzate. O in merito alle opzioni fiscali che puoi effettivamente richiedere.

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