Bonus 110: Draghi valuta scadenza per villette! Le novità

Il Governo Draghi sta valutando se approvare o meno la nuova scadenza prevista per villette e unifamiliari! Ecco le ultime novità

Una nuova scadenza per il Bonus 110?

Sarebbe una manna per tutti i richiedenti che in questi ultimi giorni hanno richiesto spiegazioni e chiarimenti presso l’Agenzia delle Entrate.

Il Governo Draghi sta infatti valutando nelle ultime ore la proposta di diversi partiti della maggioranza parlamentare: prorogare fino a dicembre 2022 per tutte le villette e le unifamiliari.

Senza questa proroga, in molti si troveranno in crisi, se non in trappola, visto che l’attuale scadenza prevede la consegna dello Stato Avanzamento Lavori entro il 30 giugno 2022, almeno al 30%. Una misura che all’inizio era stata vista con maggior favore, rispetto alla proposta del limite ISEE a 25.000 euro.

In realtà si è trattata dell’ennesima limitazione, una delle tante che si sono susseguite. Per questo valutano una nuova data, così da evitare il peggio per tutti.

Gli effetti delle varie limitazioni sulla cessione del credito, così come l’aggravarsi dei procedimenti burocratici, ha minato non solo alla possibilità di rimborso, ma anche a quella relativa alle tempistiche per il raggiungimento degli obiettivi prefissati dalla norma.

Per saperne di più ti suggerisco l’ultimo video del Geometra Danilo Torresi, disponibile su Youtube e sul suo canale.

Oltre a questo ci sono ulteriori novità in merito all’accesso al Superbonus 110, specie dopo la polemica relativa alla cessione del credito e alle nuove misure antifrode disposte dopo il decreto Sostegni Ter.

In questo articolo faremo il punto della situazione, e vedremo in cosa consiste ora questa agevolazione fiscale, e quale sarà la nuova data.

Quando scade il bonus 110 per le case unifamiliari? Ecco la novità sulla scadenza

Il Superbonus 110 ha avuto una scadenza dietro l’altra nell’ultimo anno. Doveva prima concludersi al 31 dicembre 2021, ma con la proroga nella Legge di Bilancio 2022 s’è passati:

  • per le unifamiliari al 30 giugno 2022, o al 31 dicembre 2022 se il SAL di giugno raggiunge il 30%;
  • per condomini ed ex IACP al 31 giugno 2023, o al 31 dicembre 2023 se il SAL di giugno raggiunge il 60%.

E questo perché non è passata la proroga per le unifamiliari con limite ISEE a 25.000 euro. S’è preferito con il SAL perché garantiva comunque per lo Stato il fatto che le aziende edili stavano lavorando e con regolarità.

Anche perché, a giudicare dalle indagini dell’Agenzia delle Entrate, non si può dire lo stesso per molte altre. 

Però, con le ultime novità relative all’aumento dei prezzi delle materie prime, gli altri documenti richiesti per il controllo antifrode e le limitazioni disposte per chi richiede la cessione del credito, molte aziende edili e richiedenti si sono trovati con tempi burocratici e amministrativi allungati, anzi pericolosamente lunghi.

Perché quella del 30 giugno 2022 sembra ora più difficile da mantenere, anche per piccoli lavori di implementazione. Per questo alcuni partiti della maggioranza hanno proposto in una proroga totale per tutte le unifamiliari: niente più SAL per giugno; si va direttamente a dicembre 2022.

Questo significherebbe avere altri sei mesi di tempo per tutti i lavori, e senza dover già garantire almeno 1/3 entro il 30 giugno 2022. 

E’ una proposta che Draghi sta valutando, benché potrebbe essere quasi un regalo non tanto per gli onesti, quanto per chi vuole frodare il fisco.

Bonus 110: ecco come cambia nel 2022! Ultime novità

Il Superbonus 110 è un continuo cambiamento, specie per il 2022. A causa delle ultime novità sul piano fiscale e creditizio, questa detrazione fiscale è diventata un campo minato per tutti coloro che vogliono richiedere la cessione del credito o lo sconto in fattura.

Perché come alternativa rimarrebbe solo la detrazione fiscale, ma si parla comunque di mettere prima i soldi che servono per spese edilizie e consulenze varie. E a giudicare dai costi, si parla anche di 40.000 se non 50.000 euro solo per una villetta.

Chi si può permettere certe spese non ha bisogno di questa agevolazione, ma si parla di pochissime persone. Per tutte le altre lo Stato sta garantendo non solo una copertura totale delle spese, ma anche un credito extra del 10% sulle spese complessive.

O almeno era così fino a quando non è scoppiata la polemica sulle frodi ai danni dell’Agenzia delle Entrate. Si parla di quasi 5 miliardi di euro, praticamente più del 15% sull’ammontare di tutte le attività edilizie supportate da questa agevolazione.

Per questo infatti il Governo Draghi ha detto no a tutta una serie di opzioni insite nella più richiesta opzione fiscale, cioè la cessione del credito, resa ancora più disponibile anche dalle proposte bancarie di istituti quali Banco BPM o Poste Italiane.

Bonus 110: ecco come funziona! E soprattutto chi paga!

Se vuoi richiedere il Superbonus 110 dovrai far eseguire una serie di interventi e lavori tutti relativi all’efficientamento energetico, e che riguardino in particolare la coibentazione o il passaggio ad apparecchi a basso consumo energetico e a bassa emissione (es. caldaie, pannelli fotovoltaici ecc.).

La maggior parte dei lavori prevede però una serie di spese che, causa inflazione, risentono anche dell’aumento dei prezzi delle materie prime. Infatti altro nodo di questa agevolazione è stata la possibilità di poter ottenere la detrazione sforando il prezzario MiTE, cioè quello disposto dal Ministero per la Transizione Ecologica.

Teoricamente non lo si può avere se si sfora il prezzario, così come se non si raggiungono altre due classi energetiche (o la classe massima, la A). Se lo sfori, paghi tu o l’azienda committente. Anche se in questo caso il Governo Draghi ha accettato un compromesso con le aziende edili, in difficoltà per questa situazione asimmetrica, tra prezzari inadeguati all’attuale andamento inflazionistico.

Da febbraio 2022 infatti è disponibile un nuovo prezzario MiTE, che consiste in un aumento generale del 20% su tutti i massimali di spesa.

Però non è bastato, visto che la novità principale è stata quella relativa al raggiungimento dello Stato Avanzamento Lavori, cioè il documenti in cui sono segnalati tutti gli step necessari per raggiungere la prima data, e per concludere i lavori e passare al visto di conformità e all’asseverazione tecnica.

Proprio questo documento è al centro della problematica sulla scadenza delle unifamiliari.

Bonus 110: Draghi valuta la scadenza! Novità sulla proroga

Anche se si parla ancora di una proposta, il bonus 110 alla lunga verrà sempre prorogato, visto che in meno di un anno il Governo Draghi sta facendo di tutto per allungare la scadenza a tutti.

Questo è necessario non tanto per impedire una tragedia edilizia e immobiliare epocale, ma anche per non mettere in crisi anche istituti bancari e agenzie finanziarie che stanno sostenendo il debito di chi ha richiesto la cessione del credito.

Infatti la questione s’è indirizzata non più tanto sul SAL, ma direttamente sui crediti erogati dallo Stato per la copertura delle spese. Perché s’è passati ad una cessione del credito multipla, frammentabile e senza troppi controlli fiscali, ad una che prevede sempre la cessione multipla, ma solo fino a due stadi, e solo tra attività e imprese registrate presso albi professionali ufficiali.

E ad una che non prevede più alcuna frammentazione del credito, dato che questo prevederà un codice identificativo univoco, così da permettere la rintracciabilità in caso di accertamento fiscale.

Nonostante queste premure, c’è sempre malcontento da parte delle imprese, e anche da parte del fisco, dal momento che comunque tutte queste attività stanno garantendo allo Stato un flusso non indifferente di tasse e imposte pagate, al netto delle truffe e delle frodi miliardarie.

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