Decreto Ristori 2022: e il reddito di emergenza? Ecco dov’è!

Si torna a parlare di un nuovo Decreto Ristori, che dovrebbe introdurre per il 2022 nuovi sostegni ai cittadini, nuovi aiuti tra cui il reddito di emergenza!

L’emergenza sanitaria non si è fermata nonostante l’inizio dell’anno nuovo, e fino a fine marzo è ancora attivo lo stato di emergenza. Per molti cittadini e per le imprese questo ancora una volta significa dare priorità alla tutela della salute dei lavoratori, e ancora una volta potrebbe significare crisi economica.

Molti continuano a chiedere nuovi sostegni economici, e alcuni chiedono direttamente al governo un nuovo Decreto Ristori che possa riportare per gli italiani nuovi bonus e sostegni economici, come ad esempio il reddito di emergenza. Questo sostegno è terminato già da alcuni mesi, ma potrebbe rendersi nuovamente necessario per i primi mesi del 2022. 

Moltissimi lavoratori potrebbero ritrovarsi in uno scenario simile a quello dei mesi più critici del 2021, è quanto conferma anche Confesercenti.it, che rileva come le difficoltà evidenti dell’anno appena trascorso potrebbero peggiorare nei primi mesi del 2022:

“La pandemia sta bloccando di nuovo turismo e ristorazione, e senza una proroga immediata degli ammortizzatori sociali COVID, stimiamo che dal primo gennaio almeno 200mila lavoratori possano rimanere senza copertura.”

Alcuni comparti sarebbero più colpiti rispetto ad altri dalla crisi economica, nuovamente nel 2022, e si tratta di settori che già da tempo mostrano sofferenza: il turismo, il comparto ristorazione, le strutture ricettive, il tessile e la moda, i locali che ospitano eventi al chiuso. Si tratta di una prospettiva non positiva con il prolungarsi dell’emergenza sanitaria.

Tuttavia molti sperano, e chiedono, un ritorno di un Decreto Ristori specifico per i primi mesi del 2022, che introduca nuovi sostegni economici alle imprese per evitare la ricaduta economica, e nuovi bonus ai cittadini, in particolare il reddito di emergenza. Vediamo quali sono le prospettive di un ritorno di nuovi sostegni.

Decreto Ristori e reddito di emergenza 2022

Al momento l’anno nuovo è iniziato, ma vecchi problemi sono ancora presenti, in particolare l’andamento epidemiologico ha portato ad una nuova proroga allo stato di emergenza per altri mesi. Se da un lato le nuove misure tutelano la salute dei cittadini, dall’altro lato ancora si protrae la sofferenza economica di molte imprese italiane, piccole e grandi.

La Legge di Bilancio 2022 è diventata legge, tuttavia al momento vengono richiesti nuovi interventi al governo per garantire nuovi ristori ai diversi settori colpiti dalle difficoltà. Un quadro generale della situazione è descritto da un recente video di Speedy News Italia, canale Youtube che tratta notizie e aggiornamenti sul lavoro, attualità e aiuti alle famiglie, di cui è consigliata la visione:

Alcune attività sono nuovamente a rischio economico a causa della nuova stretta per limitare la diffusione del virus: turismo, attività al chiuso come le discoteche, imprese di settori in crisi come il tessile. Per questi settori vengono richieste nuove misure da parte del governo tramite un nuovo Decreto Ristori, perché alcune imprese senza sostegni immediati potrebbero subire gravi danni.

Il sostegno alle imprese in questo senso ha come causa diretta un nuovo aiuto alle famiglie stesse, e a tutti i lavoratori che ancora una volta stanno rischiando il posto di lavoro. Quello che si spera è che con la proroga dello stato di emergenza possa tornare anche il reddito di emergenza, la misura che è stata adottata per diversi mesi per sostenere le famiglie più in difficoltà economica nel 2021.

Va anche tenuto conto che l’estensione del super green pass, prevista per il mondo del lavoro, potrebbe ancora una volta rallentare le attività economiche, portando a non pochi problemi per quelle imprese ancora in difficoltà. La situazione di emergenza scongiurata fino a qualche mese addietro, non è stata accantonata, a causa dell’aumento di casi di diffusione del virus. 

Reddito di emergenza e stato di emergenza: tornerà nel 2022?

Un quesito che molti italiani si pongono riguarda il ritorno del reddito di emergenza, una misura strettamente correlata alla pandemia che è stata garantita per le famiglie italiane nel corso del 2021 in molti casi. Il reddito di emergenza ha coperto le famiglie in difficoltà economica con aiuti ad hoc pensati per coprire diverse mensilità, in concomitanza con lo stato di emergenza.

Questo tipo di sostegno è stata una misura aggiuntiva rispetto ai diversi bonus proposti dallo stato, aggiuntiva anche rispetto alla presenza di misure come la NASPI, il reddito di cittadinanza, la possibilità per le aziende di chiedere la cassa integrazione per i propri dipendenti. 

Il reddito di emergenza comporta una erogazione mensile in denaro per le famiglie in grave difficoltà economica, ed è un sussidio introdotto in parallelo con lo stato di emergenza. Negli scorsi mesi questo sostegno, erogato dall’INPS, è arrivato a molti cittadini italiani in difficoltà, a copertura di diversi mesi dell’anno, tuttavia non è stato confermato per gli ultimi mesi del 2021, né per il 2022.

Un sostegno di questo tipo potrebbe nuovamente essere necessario, e molti lo stanno richiedendo al governo, in concomitanza con un nuovo Decreto Ristori. Questo perché la situazione epidemiologica ancora non è rientrata, e lo stato di emergenza è stato attivato nuovamente fino alla fine di marzo 2022.

Ancora per diversi mesi quindi gli italiani seguiranno le norme di tutela per la salute, come l’utilizzo delle mascherine al chiuso (ma anche in alcuni luoghi all’aperto), il green pass, o il super green pass, e così via.

Tuttavia lo stato di emergenza prorogato nuovamente potrebbe portare secondo le previsioni a nuovi problemi per i cittadini, e soprattutto per le imprese, per cui fioccano le richieste al governo di reintrodurre il reddito di emergenza e di valutare un nuovo Decreto Ristori.

Decreto Ristori 2022: nuovi aiuti sono necessari?

Secondo diverse parti politiche, e secondo le richieste di molti cittadini, è necessario un nuovo Decreto Ristori, che preveda un allargamento dei fondi garantiti dalla Legge di Bilancio 2022 per i nuovi sostegni alle famiglie e alle imprese italiane. Secondo le ultime indiscrezioni, potrebbe presto tornare un nuovo Decreto Ristori, e molti chiedono di salvaguardare nuovamente i settori più colpiti, indicati da un articolo di Tg24.sky.it:

“A subire l’impatto della frenata – sottolinea l’associazione di categoria – sono soprattutto le attività del turismo e della ristorazione, a partire dalla ricettività, che nel periodo delle festività vede a rischio 1,1 miliardi di fatturato, e dalle agenzie di viaggio (-136 milioni di euro).”

Secondo le previsioni, i dati relativi all’andamento economico del paese, che procedevano verso una ripresa, potrebbero nuovamente arrestarsi nei primi mesi del 2022, a causa di un rallentamento dovuto ad un ritorno dello stato di emergenza che non era previsto.

Una nuova discesa in un delicato periodo di ripresa economica potrebbe essere fatale per alcune imprese italiane, specialmente in assenza di nuovi sostegni mirati. Bisogna anche sottolineare come in questi mesi il turismo invernale, che ogni anno attira moltissimi cittadini italiani e europei sulle piste da sci, nei paesi turistici delle montagne, e alle strutture ricettive connesse, ha registrato una decrescita notevole.

Il turismo ha subito moltissimo i danni economici collaterali dell’emergenza sanitaria, perché di fatto il numero di persone che si sposta per turismo è diminuito notevolmente. I cittadini italiani spesso rinunciano a recarsi nei luoghi preferiti di vacanza, mentre i cittadini stranieri rinunciano a venire in Italia e a spostarsi a causa del virus.

I sindacati continuano a chiedere nuovi ammortizzatori sociali, e provvedimenti specifici per intervenire sulla situazione tempestivamente, mentre lo stesso Ministro del Turismo Massimo Garavaglia si dice preoccupato per l’intero comparto.

Reddito di emergenza e Decreto Ristori: le prospettive

Secondo le prime decisioni sulle misure messe in campo per affrontare il nuovo andamento dei contagi, al momento si parla di “autosorveglianza” al posto della quarantena, almeno per tutti i cittadini che hanno avuto un contatto con una persona positiva al virus, ma si presenta senza sintomi.

Si tratta tuttavia solamente dei cittadini che hanno completato un ciclo di vaccinazione. La quarantena rimane di 10 giorni per chi non è vaccinato, e di 5 giorni per chi è vaccinato da più di 4 mesi. Alcune regioni passano alla zona gialla, e dal 5 gennaio il governo discuterà sull’obbligo del super green pass per tutti i cittadini lavoratori.

Mentre si ipotizza un ritorno di un Decreto Ristori che possa portare con sé anche nuovi aiuti come il reddito di emergenza, non passa inosservata la misura del super green pass. Se tutto verrà confermato, già da gennaio 2022 sarà possibile recarsi sul posto di lavoro esclusivamente se si è in possesso di un super green pass, che prevede la guarigione dal virus oppure di aver terminato il ciclo di vaccinazione.

Al momento questa misura sta ottenendo diverse critiche, da parte di numerose parti politiche, oltre che da diversi cittadini. Il super green pass prevede che non sarà più valido l’esito negativo del tampone molecolare, per poter ottenere la certificazione.

Mentre le misure per la tutela della salute vengono nuovamente introdotte per questi mesi, quello che molti sindacati chiedono è una tutela per i lavoratori che rischiano il posto di lavoro proprio a causa del peggioramento della situazione da qui a marzo 2022, che si prospetta specialmente per alcuni settori.

Se le richieste verranno confermate, probabilmente si parlerà di un nuovo reddito di emergenza per le prime mensilità dell’anno (da gennaio a marzo 2022) e di altre misure ad hoc per i diversi comparti in difficoltà economica. Alcuni di questi settori stanno trovando particolare difficoltà anche a causa di un effetto collaterale della crisi economica e dell’inflazione: l’aumento esponenziale del prezzo per l’energia elettrica.

Molte imprese infatti, al pari delle famiglie italiane, hanno constatato un aumento dei prezzi in bolletta, di energia e di gas, e questo è un ulteriore colpo per molte imprese che fanno ancora fatica a riprendersi dalla crisi.

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