Dove richiedere il bonus prima infanzia, 200 euro in più a famiglia facili da avere

Le famiglie con figli a carico possono richiedere il bonus prima infanzia e ottenere 200 euro in più. Fare domanda è semplice, ma non tutti sanno dove e come.

I bonus in favore della famiglia non sono del tutto scomparsi, ma in molti non lo sanno. Le famiglie con figli a carico possono richiedere il bonus prima infanzia, per esempio, e ottenere 200 euro in più. 

Con il debutto nel 2022 del nuovo assegno unico per tutti, molte famiglie si sono rassegnate al fatto di poter ottenere solo la somma spettante, calcolata in base al numero dei figli e al valore dell’ISEE. Tutti gli altri bonus messi a disposizione dallo Stato, infatti, sono stati inglobati in quest’unica misura. 

È però bene sapere che, nonostante i sostegni economici statali non possano più essere richiesti, gli enti locali continuano a tendere la mano alle famiglie, con particolare attenzione verso quelle che si trovano in difficoltà economiche. 

Per esempio, non sono molte le famiglie che sanno di poter ottenere ben 200 euro in più, cumulabili, inoltre, con la misura unica statale per i figli a carico. Le ragioni per le quali sono ancora molti i cittadini che non hanno richiesto il beneficio sono diverse. Tra queste, la difficoltà nell’inquadrare i requisiti e nell’individuare gli enti ai quali rivolgersi per farne domanda. 

Chiariamo tutti questi aspetti e vediamo come ottenere un importo prezioso per sostenere le famiglie nelle spese quotidiane per i figli a carico. 

Cos’è il bonus prima infanzia compatibile con altre misure per le famiglie

Se, da un lato, il governo ha dato il via alla nuova misura unica e universale per tutte le famiglie, dall’altro queste ultime hanno dovuto dire addio a molti altri contributi (solo per fare qualche esempio, non è più possibile richiedere il bonus mamma o il bonus bebè). 

L’introduzione della nuova misura, però, non necessariamente confligge con altri tipi di aiuti. Contributi che, come nel caso del bonus prima infanzia, non agiscono in modo uniforme su tutto il territorio nazionale. 

Si tratta, infatti, di una misura che i singoli Comuni gestiscono in autonomia. Ciò significa che non in tutti i Comuni le famiglie devono possedere gli stessi requisiti, né è possibile fare domanda attraverso un unico portale online. 

Molte famiglie, inoltre, pur essendo a conoscenza di questo importante sostegno, pensano di non poterne beneficiare. In realtà, però, il bonus prima infanzia è compatibile anche con l’assegno riconosciuto a tutte le famiglie italiane. Anche se si beneficia già di questo aiuto, infatti, si possono richiedere i 200 euro in più. 

I requisiti per ottenere il bonus prima infanzia e come conoscerli

Trattandosi di un aiuto erogato dai Comuni, come già accennato, non è facile individuare i requisiti che danno accesso a questo prezioso contributo. 

Ciascun Comune, infatti, ha la possibilità di fissare i requisiti per riconoscere il bonus prima infanzia ai residenti. Per verificare se sia possibile beneficiare di questo contributo, quindi, è necessario visitare il sito del proprio Comune di residenza oppure rivolgersi agli appositi sportelli comunali. 

È comunque possibile individuare alcuni requisiti che rimangono invariati. Per esempio, è certo che il bonus prima infanzia spetti a coloro che hanno figli a carico nella fascia d’età che va da 0 ai 6 anni. Anche in questo caso, però, è necessario un controllo sul sito del Comune: alcuni di questi erogano i contributi alle famiglie per i figli fino ai 3 anni. 

Nella maggior parte dei casi, poi, sarà necessario essere in possesso di una certificazione ISEE in corso di validità. Questo perché i Comuni erogano il contributo in favore delle famiglie che si trovano in maggiori difficoltà economiche. 

Anche per quanto riguarda le soglie ISEE da rispettare, la famiglia dovrà verificare il valore dell’ISEE richiesto dal proprio Comune di residenza. 

Leggi anche: Bonus famiglia 2022: 1.700€ dai Comuni da richiedere subito!

Come richiedere il bonus prima infanzia 

Dopo aver verificato il possesso dei requisiti stabiliti dal proprio Comune, si potrà fare domanda per ricevere i 200 euro. 

Trattandosi di iniziative di enti locali, è chiaro che la domanda non dovrà essere presentata all’INPS, bensì al Comune che definisce le modalità di invio dell’istanza che possono, dunque, cambiare da Comune a Comune. 

In genere, si predilige l’invio della domanda online, utilizzando le piattaforme messe a disposizione e raggiungibili tramite i siti istituzionali. In altri casi, invece, potrebbe essere possibile presentare domanda cartacea. 

Cosa comprare con i 200 euro del bonus prima infanzia

Altro aspetto che è bene chiarire è che il bonus prima infanzia non consiste in una somma che viene accreditata direttamente sul conto corrente dei beneficiari. Si tratta, infatti, di voucher che possono essere spesi dalle famiglie per determinati tipi di acquisti. 

Insomma, i soldi non possono essere utilizzati per far fronte a qualsiasi tipo di spesa (per esempio, per pagare le bollette), bensì vengono erogati come contributo per le spese necessarie per la cura del figlio, per esempio: 

per la frequenza dei figli in centri ludici;

per permettere ai bambini di frequentare i centri estivi;

per la cura dei figli durante i festivi, specialmente per le famiglie nelle quali entrambi i genitori lavorano;

per sostenere le spese per il baby parking. 

Come è facile intuire, quindi, il bonus prima infanzia differisce dal bonus asilo nido. In quest’ultimo caso è ancora possibile richiedere questo contributo per le rette e la frequenza dei figli. 

Federica Antignano
Federica Antignano
Aspirante copywriter, classe 1993. Curiosa di SEO, trascorro la maggior parte del mio tempo a scrivere, in ogni sua declinazione. Mi sono diplomata in lingue presso il liceo statale Pasquale Villari di Napoli. Ho inizialmente lavorato in una start up, cominciando a scrivere per vendere e ora continuo ad affinare le mie capacità attraverso corsi e tanti tanti libri sulla pubblicità e sul digital marketing. Con il tempo ho scoperto anche l'interesse verso lo scrivere per informare e questo è il motivo per cui oggi sono felice di far parte del team di redattori di Trend-online.
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