Caos INPS: false date pensioni e ritardo Assegno Unico!

Ancora una volta problemi per i pagamenti erogati da INPS: attenzione al falso calendario delle pensioni ed ai ritardi dell'Assegno Unico!

Caos INPS, ancora una volta. Problemi e ritardi con i pagamenti… ancora una volta. Infatti, Assegno Unico e pensioni sono al centro dell’attenzione e purtroppo questa volta non è responsabilità solo di INPS, ma anche di chi ha deciso di cavalcare questi problemi per diffondere un falso calendario e false date di pagamento. Ecco le ultime novità.

Era già successo in passato con il Reddito di Emergenza e con le pensioni stesse, qualche cittadino ha pensato di “divertirsi” pubblicando false informazioni ed aspettando che diventassero virali. Anche questa volta, purtroppo, il piano ha funzionato e tante testate anche autorevoli hanno rimbalzato tali notizie come vere, come fossero state fornite proprio da INPS.

Se da un lato il comunicato era credibile, dall’altro non cadere in queste trappole è anche piuttosto semplice: basta andare tra i comunicati ufficiali sul sito INPS e verificarne la presenza. Ovviamente, questo falso comunicato non risulta tra quelli pubblicati da INPS ed è dunque da ritenere totalmente falso.

Anche sul fronte Assegno Unico, però, ci sono novità non esattamente confortanti e le tratteremo proprio in questo articolo, con l’istituto di pagamento che ancora una volta dimostra che le misure cambiano, ma i problemi restano gli stessi… nonostante le tante promesse.

Ecco la situazione aggiornata.

Se fossi interessato o interessata ad approfondire questo genere di tematiche, ti suggeriamo il canale YouTube “Redazione The Wam” che pubblica ogni giorno un nuovo video in cui approfondisce tutto ciò che riguarda bonus, sussidi e lavoro. In questo video in particolare si parla di date delle pensioni, aggiornamento sull’Assegno Unico e risposte alle varie domande degli utenti:

Caos INPS: quando vengono pagate le pensioni?

La prima tematica da trattare è sicuramente quella relativa alle pensioni, in quanto c’è stato il già citato problema del falso calendario con le date di pagamento. Cominciamo con il dire che in quel calendario si parlava di un pagamento anticipato che per ora non è confermato, è solo ipotesi.

Infatti, il 31 marzo scade lo stato di emergenza ed il Governo sta riflettendo su come procedere con alcuni aspetti a cui ormai ci eravamo abituati. In sostanza, cosa cambia con la fine dello stato di emergenza? Non è una questione solo formale, ma anche nel concreto di una nuova fase della gestione della situazione pandemica (che comunque non è terminata) e di tanti piccoli aspetti che tornano a come erano in passato.

Infatti, lo stato di emergenza è stato attivo in Italia ininterrottamente per praticamente due anni e si capisce quindi che non basta proclamarne la fine, ma bisogna anche concretamente ritrovare un equilibrio che ormai era quasi dimenticato, con le pratiche dello stato di emergenza che erano diventate la prassi comune.

Tra questi temi si colloca sicuramente il pagamento delle pensioni, ancora imbrigliato in una fase di stallo che solo la Protezione Civile può risolvere. Infatti, la prassi era che PC confermava il pagamento anticipato al fine di evitare assembramenti negli uffici postali e, dopo questo step, Poste ed INPS pubblicavano il calendario con l’ordine alfabetico per i pagamenti.

Caos INPS: pagamento ancora anticipato?

Ora, con la fine dello stato di emergenza, la situazione è diversa e non c’è più quella semplificazione dell’iter con cui PC approvava mese dopo mese il sistema di pagamento anticipato delle pensioni. In sostanza, non c’è più la giustificazione di un pagamento anticipato.

Quindi verranno pagate al 1° aprile? No, perché secondo le indiscrezioni INPS e Poste, con la Protezione Civile appunto, stanno comunque lavorando ad un pagamento anticipato come visto negli ultimi mesi: ordine alfabetico a partire dagli ultimi giorni del mese precedente.

Secondo le indiscrezioni, il giorno di partenza potrebbe essere il 28 marzo, un po’ tardivo rispetto alle date a cui eravamo abituati, ma comunque anticipato rispetto al 1° aprile. Probabilmente, il leggero ritardo rispetto alle solite date anticipate (scusate il gioco di parole) è dovuto proprio ai tempi tecnici necessari alla Protezione Civile.

In tal senso, attendiamo il documento ufficiale che certifica l’anticipo, perché senza di esso restano solo ipotesi ed indiscrezioni. La volontà c’è, questo possiamo dirlo, ma può anche essere che la situazione non si sblocchi e ci si debba accontentare dei pagamenti ad inizio aprile, come sempre avvenuto.

Ovviamente, chi riceve la pensione con bonifico bancario o postale dovrà attendere come sempre il primo giorno del mese a cui fa riferimento il pagamento stesso.

Caos INPS: cosa succede con l’Assegno Unico?

Per quanto riguarda l’Assegno Unico, il caos è totalmente responsabilità dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, ancora una volta troppo lento nel fare ciò che ha promesso di fare: dagli esiti delle domande ai pagamenti, è tutto “ballerino” ed ogni giorno ci sono novità (in genere non proprio positive, diciamo).

Se da un lato l’istituto di pagamento ha fatto tutto il possibile per smaltire gli arretrati prima di marzo, dall’altro abbiamo una promessa di pagamenti puntuali con il nuovo Assegno Unico che, probabilmente, non saranno rispettati al 100%. 

Al momento, sappiamo che i pagamenti della versione temporanea (relativi a gennaio e febbraio) sono stati erogati e ne mancano solo alcuni, con INPS che ha promesso che arriveranno in ogni caso entro la fine del mese. Non resta che aspettare e sperare, con anche le integrazioni sul RdC che dovrebbero essere in arrivo, anche se sul Reddito di Cittadinanza ci sono stati altri problemi di importo.

Caos INPS: arrivano i pagamenti?

Insomma, come si è capito dal precedente paragrafo, la questione relativa all’Assegno Unico è un vero e proprio caos e si prospettano dieci ultimi giorni di marzo piuttosto difficili per l’INPS, ma anche per le tante famiglie che ancora aspettano i pagamenti e si ritrovano per l’ennesima volta con delle promesse non mantenute.

I pagamenti dell’Assegno Unico universale per chi ha fatto domanda tra gennaio e febbraio erano previsti per la settimana che volge al termine, ma in realtà INPS erogherà ancora pagamenti il 21 ed il 23 marzo. Insomma, chi non avesse ancora ricevuto i pagamenti, in teoria, sta per riceverli proprio in questi giorni.

Per chi invece stesse aspettando il pagamento con domanda fatta a marzo, c’è bisogno di avere ancora pazienza. La misura sarà infatti erogata a partire dal mese di aprile e questo ritardo fisiologico rimarrà almeno fino a giugno: ogni mensilità verrà erogata nel mese successivo. Mensilità di marzo ad aprile, quella di aprile a maggio e via così.

Ricordiamo anche che la misura è retroattiva fino al 30 giugno e non osiamo immaginare quando arriveranno i pagamenti arretrati se si fa domanda tra qualche mese… conviene certamente farla prima possibile.

Caos INPS: e le domande senza esito?

Una questione molto delicata ed in parte responsabile dei ritardi di pagamento è relativa alle domande ancora in stand-by, cioè in lavorazione, senza esito. Gli esiti dovevano arrivare in teoria in due settimane circa, ma ci sono beneficiari che hanno fatto domanda oltre un mese fa e non hanno ancora avuto esito.

Per questi soggetti, INPS ha promesso di erogare comunque il pagamento entro fine marzo: sarà così?

Difficile crederci, perché il sistema di controllo delle domande è interamente automatico, ma purtroppo è lento e questo ha causato il ritardo di cui stiamo parlando. In sostanza, per rispettare la promessa fatta, INPS ha dieci giorni circa per dare gli esiti mancanti ed erogare immediatamente dopo i pagamenti.

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