Reddito di emergenza diventa Reddito Base! Ecco i requisiti

L'eventuale proroga del Reddito di Emergenza sarebbe una manna per tutti. Ma ci sono diverse ipotesi, come il Reddito Base. Ecco i requisiti!

Proroga 2022 per il Reddito di Emergenza?

In molti ci sperano, meno che il Governo Draghi, che non l’ha menzionato affatto nella Legge di Bilancio 2022.

Come reddito è servito a tantissime famiglie tra il 2020 e il 2021, a causa della crisi economica generata dalla pandemia di Covid e dai vari lockdown e chiusure.

Ma l’ultima rata è ancora quella di novembre 2021, e all’orizzonte non si vede traccia di un rinnovo per quest’anno. Al massimo quello previsto per alcuni settori lavorativi, secondo i requisiti diposti dal decreto sostegni Ter, e l’ipotesi del Reddito Base.

Essendo ancora l’emergenza non solo finita, ma peggiorata grazie all’iperinflazione e alla crisi internazionale, in molti vedono il Reddito Base la soluzione a questo impasse.

Soldi che vanno nelle tasche di tutti, senza discriminazioni reddituali. Basta solo essere cittadini italiani o comunitari. Teoricamente così verrebbe davvero “abolita la povertà“, per citare l’ex vicepresidente del Consiglio Luigi di Maio.

Per saperne di più ti suggerisco l’ultimo video di Speedy News Italia, disponibile su Youtube e sul suo canale.

Però non sarà facile un reddito disposto per decine di milioni di italiani. Anche perché avrebbe un costo terrificante per le casse.

In questo articolo faremo il punto della situazione, e vedremo quali sono i requisiti per il REM nel caso del decreto sostegni Ter e del Reddito base.

Chi può richiedere il reddito di emergenza oggi?

Oggi il reddito di emergenza è disponibile solo per alcune categorie lavorative, e non nel formato che conosciamo.

Eravamo rimasti a novembre 2021 con il REM che garantiva una rata mensile da 400 a 840 euro per tutti i lavoratori che, causa Covid e lockdown, si erano ritrovati con la serranda della propria attività abbassata, e con il fatturato prossimo allo zero.

Era nato nel 2020, a seguito del primo lockdown, ma essendo quest’ultimo riproposto in più occasioni (dalle zone rosse fino al blocco delle attività durante Natale 2020), il REM è stato reso disponibile a tutti fino alla fine del 2021, con le ultime rate richiedibili entro il 21 novembre 2021.

Da lì in poi non ci sono state ulteriori novità. Il Governo Draghi non ha previsto a dicembre 2021 alcun rinnovo del REM per via della situazione epidemiologica in corso, decisamente migliore rispetto a quella di fine 2020.

Pertanto nella Legge di Bilancio 2022 non è stata prevista alcuna proroga del REM. Peccato che la decisione è stata presa a pochi giorni dall’esplosione di casi da Omicron, dell’ordine di 100.000 – 150.000 casi al dì.

E da lì il Governo ha dovuto ricredersi.

Chi può fare la domanda del Reddito di emergenza? Ecco i requisiti!

Anche se non si parla propriamente di REM, sarebbe possibile richiedere il REM previsto dal Decreto Sostegni Ter.

L’unica REM attualmente disponibile è quella per i settori dell’intrattenimento ludico, come discoteche, night club e sale da ballo, cioè i locali che, a seguito delle ordinanze del Ministero della Salute, sono dovuti rimanere chiusi fino al 10 febbraio.

Questi ultimi potranno godere del “Fondo per il sostegno delle attività economiche chiuse” previsto per queste attività, e si tratta di un finanziamento di 20 milioni di euro per questi settori.

A questo si aggiunge anche la possibilità di poter pagare le cartelle esattoriali, o meglio l’IVA e altre imposte, entro metà settembre. Quest’ultima disposizione rientra nella proroga disposta per tutti i pagamenti erariali previsti non solo per le cartelle della precedente Rottamazione Ter, ma anche per quelle in emissione fino al 31 marzo 2022.

Ovviamente, per poter avere questi benefit, si dovrà avere i seguenti requisiti economici:

  • i ricavi del 2019 non devono avere un ammontare superiore a 2 milioni;

  • la riduzione del fatturato nel 2021 non deve essere inferiore al 30% rispetto al 2019;

  • devono essere iscritte e “attive” nel Registro delle imprese;

  • non devono essere in liquidazione volontaria.

Altrimenti non si potrà fare domanda per questa specie di REM dell’ultim’ora. Ulteriori bonus per il settore aziendale non sono in arrivo, a parte quello contro il caro carburante.

Reddito di emergenza contro caro carburante! Ecco le ultime novità

Sarebbe disposto, con il decreto taglia-prezzi, una specie di Reddito di Emergenza sia per i lavoratori dipendenti sia per le imprese che dipendono dai trasporti, e in generare dai servizi di logistica.

Come raccontato recentemente, con l’aumento del costo del carburante, tra benzina, gasolio e metano, il Governo Draghi ha previsto una riduzione delle accise generalizzata di 25 centesimi fino al 30 aprile 2022.

Ricordiamo però che il peso delle accise sul carburante in Italia, comprensivo di IVA, è intorno al 63% sul prezzo complessivo. Significa che, in caso di benzina a 2,20 euro al litro, ti ritrovi con 1,38 euro solo di accise.

A questo si aggiunge anche l’esenzione fiscale per l’utilizzo del bonus carburante per i lavoratori dipendenti, pari a 200 euro. Essendo un bonus, prima dovevi denunciarlo in sede fiscale, perché sarebbe un “trattamento integrativo“, ma in questo caso beneficerai dell’esenzione.

Mentre per il settore industriale sono già previsti la riduzione del pagamento per i pedaggi grazie ad un fondo da 20 milioni di euro. Nel caos delle bollette possono avere anche la rateizzazione, grazie agli accordi con SACE e istituti bancari.

Non si parla di 400-840 euro al mese perché il tuo fatturato è crollato: è più un’ammortizzatore transitorio per via del fatto che il pieno sta costando quanto una parte del tuo stipendio.

Se vogliamo parlare di ammortizzatori, l’unica speranza è nel Reddito Base.

Reddito di emergenza diventa Reddito Base: ecco cos’è e a chi spetta!

L’unica speranza perché ritorni il Reddito di emergenza è nel Reddito Base, ovvero in un’ammortizzatore sociale che dovrebbe essere disponibile per tutti. Basterà avere uno dei seguenti requisiti per poterlo richiedere:

  • avere la cittadinanza italiana;

  • avere la cittadinanza europea.

Come strumento servirebbe proprio per garantire sempre, e non solo nei casi di emergenza, un valido aiuto alla popolazione, specie quella più fragile. Attualmente non si sa molto su questa proposta, visto che ancora ci troviamo alla fase della raccolta firme.

Se la raccolta dovesse avere un seguito, è probabile l’indizione di un referendum entro giugno 2022, e a sua volta il passaggio alla Commissione Europea, così da valutare l’effettiva realizzazione di questo strumento.

Reddito di emergenza come Reddito base: tra i requisiti avrà l’ISEE?

Nell’eventualità di un’evoluzione del Reddito di emergenza in un Reddito Base bisognerà valutare molti aspetti non trascurabili.

Anche perché si parlerebbe di uno strumento che richiederebbe un fondo mastodontico, forse superiore all’attuale disposizione finanziaria per tutti i trattamenti assistenziali e previdenziali (oltre 300 miliardi di euro nel 2020, secondo il Sole24Ore).

E diciamo che le finanze italiane, ed europee, non sono messe al meglio, specie dopo la pandemia da Covid, e grazie alla crisi internazionale dovuta alla guerra in Ucraina.

Probabilmente gli attuali requisiti squisitamente “anagrafici” saranno arricchiti con richieste di attestazioni reddituali, tipo l’ISEE, diventando di conseguenza al pari dell’RDC o dell’Assegno Unico. Disponibile a tutti, ma richiedibile per pochi.

Avrebbe il vantaggio di poter essere garantito davvero a chi se lo merita, in particolare le famiglie più bisognose, ma dall’altra sarebbe comunque uno strumento molto esoso per lo Stato, visto che, anche solo con un limite di 10.000 euro di ISEE, si parlerebbe già di 15 milioni di famiglie come riferimento.

Pierpaolo Molinengo
Pierpaolo Molinengo
Giornalista. Ho una laurea in Materie Letterarie, conseguita presso l'Università degli Studi di Torino. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin dal 2002, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, fisco, tasse e tributi, diritto, economia e finanza.
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