Reddito di libertà: bonifico 12 mesi per le donne. Ok Inps!

A chi spetta il reddito di libertà, come fare ad averlo e quali sono altre misure attive per le donne in difficoltà, non solo da un punto di vista economico.

Il reddito di libertà destinato alle donne, con o senza figli, è finalizzato a fornire un aiuto a tutte coloro che vivono difficoltà familiari. Si tratta di un bonifico che arriva direttamente sul conto corrente della beneficiaria e si concretizza in 400€ mensili.

È possibile ottenere l’agevolazione al massimo per 12 mesi, per un totale di 4.800€ in un anno.

L’ok arriva direttamente dall’Istituto nazionale di previdenza sociale, anche se l’Inps ha il compito di erogare la somma al comune di appartenenza della donna, che a sua volta lo riceverà dall’amministrazione locale. 

400 euro al mese per dodici mensilità, da utilizzare per pagare il canone d’affitto o per continuare a garantire ai figli minorenni il normale proseguo del percorso scolastico.

Ecco dunque a chi spetta il reddito di libertà, come fare ad ottenerlo e quali sono le altre misure attive per le donne in difficoltà, non solo da un punto di vista economico.

Reddito di libertà per donne vittime di violenza: cos’è

In maniera informale, si definisce anche bonus 400€ oppure bonus 4.800€, in riferimento agli importi che è possibile ottenere grazie a questa misura attivata dal Governo per aiutare tutte le donne in difficoltà, soprattutto da un punto di vista psicologico, ma anche a rischio per la loro incolumità e quella dei loro figli.

Purtroppo le donne vittime di soprusi e violenza, all’interno delle mura domestiche, sono molte di più di quanto si possa immaginare. Infatti, le vittime che finiscono sulle pagine dei giornali sono quelle che purtroppo non possono più apportare la loro testimonianza.

Ma la vita di tante donne, nel quotidiano, non ha nulla che lontanamente assomigli ad amore e serena convivenza. Partner malati e violenti, riescono a manipolare le più fragili o indifese, trascinando in quella spirale di tensione e litigi, o percosse vere e proprie, anche i figli. 

Chi non vive minimamente questo tipo di situazioni, si limita a dire: ma perché non se ne vanno? Purtroppo, spesso non si ha la forza di uscire, per paura del giudizio altrui, magari della famiglia di origine ignara di tutto.

Ma troppo spesso per mancanza di autonomia, da un punto di vista economico.

E poi, non in tutti i casi, c’è violenza fisica. Anzi, le forme più insidiose riguardano l’aggressività dal punto di vista verbale, la violenza psicologica e, non ultima, proprio quella economica.

Il primo passo da compiere è cercare di parlare con qualcuno. Farlo con un parente o un’amica può risultare difficile. Motivo per cui si può telefonare a uno dei tanti numeri verdi messi a disposizione oppure chiedere aiuto presso i centri anti-violenza, dove gli operatori sono specializzati, in questo genere di situazioni, pertanto sanno cosa fare.

A questo punto, il secondo passo da fare è quello di richiedere il reddito di libertà.

Ecco come fare.

Reddito di libertà 2022: requisiti

Chi dunque si trova a vivere un quadro familiare di questo genere, è importante che sappia dunque dell’esistenza di questo aiuto economico, attivato a livello regionale o provinciale.

Il reddito di libertà approvato dal Governo, offre un aiuto concreto alla donna vittima di violenza, che in tal modo può staccarsi da un rapporto di coppia malato senza rimanere a tasche vuote.

Il reddito di libertà spetta a tutte le donne, con o senza figli, e senza alcun tipo di requisito da rispettare, da un punto di vista reddituale. Quindi è un bonus senza Isee.

Grazie al contributo da 4.800€ all’anno infatti è possibile gestire almeno la spesa alimentare e la scuola per i propri figli, nell’attesa di trovare una sistemazione e un lavoro.

Le uniche condizioni da rispettare, per ottenere il reddito di libertà 2022, sono le seguenti. Leggiamo nella circolare dell’8 novembre 2021 dell’Inps che le donne beneficiarie devono essere 

  • residenti nel nostro Paese
  • italiane o cittadine comunitarie
  • extracomunitarie n possesso di regolare permesso di soggiorno 
  • possono essere rifugiate politiche 
  • o con status di protezione sussidiaria.

Ciò che è importante, per poter presentare la propria domanda al Comune, e quindi ottenere il sussidio dall’Inps, è di aver già contattato un  centro anti-violenza,risultando impegnata in un percorso di recupero per uscire dalla morsa della violenza domestica. 

A chi rivolgersi per avere il reddito di libertà

Dunque, soltanto presentandosi presso le strutture di recupero competenti, allora è possibile presentare la propria domanda, per ottenere questo bonus 400€ mensile, che è gestito a livello locale. 

Il centro anti- violenza in questione deve risultare riconosciuto dalla Regione. È possibile rivolgersi direttamente ai servizi sociali.

Presso l’ufficio competente del comune, un operatore si incarica di compilare la domanda, da inviare all’Inps.

È proprio l’istituto di previdenza sociale nazionale che valuta se accoglierla e quindi, in caso di buon esito, eroga il contributo in un’unica soluzione al comune. Quest’ultimo in seguito, dispone mensilmente il bonifico per la beneficiaria. 

Reddito di libertà: ecco il modulo per inviare la domanda

Non ci sono dunque altre strade, per poter richiedere questo bonus 400€ per le donne vittime di violenza. L’unico modo è richiederlo presso il proprio comune di residenza.

Ebbene, proprio questo aspetto potrebbe spaventare molte donne. Infatti, proprio chi sta subendo delle violenze, non ha sempre la forza di andare in un ufficio pubblico e rendere nota la propria situazione.

Per questo motivo, si prevede che il primo passo da compiere sia quello di recarsi presso un centro antiviolenza. In questo modo, è possibile trovare qualche volontario o addetto da delegare per presentare la domanda oppure affidarsi a un rappresentante legale.

Per ciò che riguarda il modello da compilare, è possibile trovarlo anche online.

Ecco dove trovare il modello allegato alla circolare numero 166 dell’INPS, da stampare.

Quali sono le informazioni da inserire? Semplicemente le proprie generalità, con fotocopia di un documento e un numero di IBAN sul quale poter avere il bonifico. Anche in questo caso, può essere che la donna in questione non abbia un proprio conto corrente intestato. Ecco allora che si ha la possibilità di utilizzare un conto estero oppure carta prepagata con iban, come quella di Poste Italiane.

Come controllare lo stato della pratica? Si accede alla propria area personale Inps, grazie allo Spid. E se la donna non ha mai richiesto questo tipo di credenziali? Allora, in fase di domanda, si lascia il proprio numero di cellulare oppure un indirizzo e-mail e si riceverà un messaggio o una comunicazione via mail.

Reddito di libertà ed altre agevolazioni per donne vittima di violenza

Scarpette rosse per non dimenticare le tante vittime di violenza e di femminicidio in Italia. È importante non perdere tempo e andarsene, da questo tipo di situazione, alle prime avvisaglie!

Il reddito di libertà è importante, in questo senso, ma non basta, per questo motivo ricordiamo innanzitutto che è compatibile con il reddito di cittadinanza, la Naspi nonché l’assegno unico e universale per i figli. In questo modo, si riesce ad accumulare un’entrata mensile garantita, per ripartire, poter trovare una sistemazione, fare la spesa nel quotidiano e pagare le bollette.

E poi ci sono molte iniziative organizzate a livello locale, per aiutare le donne vittime di abusi e violenza domestica. Il comune può fornire informazioni, così come numerose associazioni di volontariato sul territorio.

Così è possibile, passo dopo passo,  permettere alla donna anche di reinserirsi nel mondo del lavoro e trovare sostegno per una soluzione abitativa.

Natalia Piemontese
Natalia Piemontese
Consulente lavoro online e professioni digitali, classe 1977. Sono Natalia, Piemontese di cognome, pugliese di nascita e calabrese d'adozione. Laureata in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Bari, ho conseguito un Master in Selezione e Gestione delle risorse umane. Mamma bis, scrivo sul web dal 2008. Sono specializzata in tematiche del lavoro, business nel digitale e finanza personale. Responsabile del blog #mammachebrand, ho scritto un e-book "Mamme Online, come gestire casa, lavoro e figli".
Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
780FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate