Reddito di Emergenza: niente REm bis! C’è il Reddito di Base

Reddito di Emergenza addio. Il Governo Draghi mette un punto sulla proroga 2022: il REm bis non ci sarà. Al suo posto il Reddito di Base senza ISEE. Le ultime

Reddito di Emergenza addio! Il Governo Draghi archivia la possibilità di una proroga della misura al 2022. Nessun REm bis ci sarà quest’anno, nonostante la speranza di un rinnovo legata all’estensione dello Stato di Emergenza da parte dell’Esecutivo fino al 31 marzo 2022 non abbia mai abbandonato le famiglie.

Maggiori informazioni sull’ipotesi di rinnovare il Reddito di Emergenza nell’anno in corso le trovate nel video YouTube di Mr LUL lepaghediale.

Non c’è però da disperarsi. I cittadini italiani e no, potranno contare su un nuovo contributo a stampo totalmente europeo: il Reddito di Base Universale.

Stiamo parlando di un sussidio sul reddito rivolto a tutti i cittadini di Stati membri dell’Unione Europea, completamente svincolato dal rispetto di requisiti patrimoniali e reddituali, ISEE compreso.

Si pone, quindi, come valido candidato a sostituire il vecchio Reddito di Emergenza ormai messo in cantina, seppur non sia ancora attivo.

La discussione in Parlamento Europeo è infatti attesa per giugno 2022, anche se il successo già conseguito lascia bene sperare sulla sua approvazione.

Ma vediamo subito come mai l’ipotesi di avere un REm bis nel 2022 viene messa da parte e quali sono le caratteristiche distintive del nuovo Reddito di Base senza ISEE.

Reddito di Emergenza: niente REm bis dal Governo! Ecco perché

Prima ancora di occuparci del Reddito di Base, occorre fare chiarezza sul capitolo proroga 2022 del Reddito di Emergenza.

Anche se il sussidio ha permesso alle famiglie italiane di tirare una boccata d’ossigeno in più in un momento particolarmente difficile segnato dall’emergenza epidemiologica da Covid-19, attualmente non ci sarebbero le condizioni per sperare in suo rinnovo, soprattutto dopo l’esclusione dalla Legge di Bilancio 2022.

Le motivazioni sarebbero molte. Innanzitutto, il REm è per natura un sussidio a carattere emergenziale e temporaneo, introdotto momentaneamente per placare la crisi economica che ha investito le famiglie italiane a causa della pandemia. 

Esiste quindi una relazione tra Reddito di Emergenza e quadro epidemiologico nazionale. 

E poiché la situazione contagi è in netto miglioramento in Italia, non ci sarebbero le condizioni per giustificare la necessità di introdurre nuove rate di Reddito di Emergenza nel 2022.

In secondo luogo, un REm bis costerebbe alle casse dello Stato fior di quattrini. 

L’unica chance per finanziare il sussidio è attingere le risorse necessarie dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, possibilità questa che fa storcere il naso all’Esecutivo.

Reddito di Emergenza: niente REm bis, ma arriva il Reddito di Base. Cos’è?

Comprese le ragione per cui non si potrà avere un REm bis nel corso del 2022, passiamo al Reddito di Base. Nonostante i cittadini italiani siano stati privati di un sostegno economico rilevante, quasi simile per importanza al Reddito di Cittadinanza, una nuova misura è pronta ad arricchire la lista dei sussidi sul reddito.

Questa volta, però, si tratta di un contributo che arriva direttamente dall’Unione Europea, indirizzato ad una vasta platea di beneficiari. 

Pensionati, famiglie a basso reddito, disoccupati, bambini: tutti potranno chiedere il riconoscimento del Reddito di Base.

La misura va a coprire, infatti, tutte le fasce della popolazione italiana ed europea, senza tenere conto del rispetto di requisiti patrimoniali o reddituali. 

Reddito di Emergenza e Reddito di Base: non serve l’ISEE! Ecco le differenze

Anche se molti nuclei familiari non vedono di buon occhio la non proroga del Reddito di Emergenza 2022, ci sono buoni motivi per considerare il Reddito di Base un valido sostituto del REm.

Esistono, infatti, delle differenze fra Reddito di Emergenza e Reddito di Base (RdB) che non possono passare inosservate. 

Il primo punto è tutto a favore della misura europea. Questo perché il Reddito di Base entra a pieno titolo nella schiera dei contributi il cui riconoscimento può essere ottenuto a prescindere dal valore del reddito ISEE.

Cosa che lo allontana totalmente dal Reddito di Emergenza che poteva essere richiesto solo rispettando una serie di requisiti. 

In primis, avere un ISEE corrente inferiore a 15.000 euro (in presenza di minori nel nucleo familiare l’indicatore utilizzato era l’ISEE minori).

C’è però un altro buon motivo per non rimpiangere il REm bis atteso nel 2022. 

Mentre il Reddito di Emergenza è una misura emergenziale e temporanea, da interrompere non appena cessa lo stato emergenziale che ha portato alla sua introduzione, il Reddito di Base si configura come un sussidio senza scadenza, utilizzabile a vita.

Reddito di Emergenza: Reddito di Base senza ISEE e REm simili. Quali aspetti comuni?

Seppure il Reddito di Base fin da subito si è dimostra più vantaggioso del Reddito di Emergenza, almeno per l’assenza di vincoli ISEE da rispettare per accedere al sussidio, esistono alcune similitudini fra le due misure.

La prima riguarda l’obiettivo da perseguire. 

 Il REm è stato introdotto per risollevare le sorti dei cittadini italiani a basso reddito piegati dalla crisi economica dovuta al dilagare della pandemia sul territorio italiano, il Reddito di Base per assicurare ai cittadini europei con problematiche economiche un sussidio in grado di garantirgli un’esistenza dignitosa. Due misure, dunque, di lotta alla povertà. 

L’altro aspetto che accomuna Reddito di Emergenza e Reddito di Base senza ISEE è il destino incerto. Più volte nel corso dei paragrafi abbiamo sottolineano la volontà del Governo Draghi di non voler concedere un REm bis autorizzando nuove rate del sussidio nel corso dell’anno.

L’incertezza però regna sovrana. Da una parte, l’Esecutivo ribadisce il secco no alla proroga del Reddito di Emergenza al 2022, dall’altra ne riconosce l’importanza.

Dall’altra parte, i nuclei familiari ripongono le speranze in un nuovo decreto che possa portare all’introduzione di un nuovo REm 2022, sulla scia del Decreto Sostegni bis dello scorso anno.

Il provvedimento, entrato in vigore il 26 maggio 2021, ha messo nero su bianco l’introduzione di altre quattro mensilità di Reddito di Emergenza: giugno, luglio, agosto e settembre 2021.

Stessa sorte per il Reddito di Base senza ISEE, ancora tutto da fare. 

Al momento, è attiva la raccolta firma in favore del sussidio da presentare in Parlamento Europeo a giugno 2022, quando si dovrà decidere sul suo destino.

Reddito di Emergenza: niente REm bis ma spunta il Reddito di Base. Quali sono i rischi?

Fino a questo momento, la panoramica sul Reddito di Base ha evidenziato molti punti a suo favore rispetto al Reddito di Emergenza. Non mancano però i contro.

Se da una parte l’ingresso del Reddito di Base ammortizza il disagio causato dall’impossibilità di avere un REm bis nel 2022, va detto che la misura comporta dei rischi.

La maggior critica rivolta al sussidio di stampo europeo è in qualche modo legata all’assenza di ISEE. 

Essendo svincolato dal rispetto di vincoli patrimoniali e reddituali, verrebbe erogato in egual misura ai cittadini ricchi e poveri.

Un problema questo che accomuna tutte le misure “universali”, rivolte indistintamente a tutti. 

Se lo paragoniamo, poi, al Reddito di Cittadinanza emergono altri rischi. Il più importante è di non incentivare i beneficiari alla ricerca di un lavoro.

Questo perché il Reddito di Base è una misura non soggetta ad interruzione, rivolta a tutti i cittadini, compresi i disoccupati.

Achiropita Cicala
Achiropita Cicala
Collaboratore giornalistico, classe 1985.Ho una laurea magistrale in Economia Applicata, conseguita presso l'Università degli Studi della Calabria. A percorso universitario ultimato, ho approfondito sul campo le competenze acquisite in Finanza e Statistica presso alcuni studi commerciali. Attualmente, collaboro con diverse testate giornalistiche online per le quali scrivo, con flessibilità, di argomenti che spaziano dall'economia alla politica, dal mondo della scuola a quello dell'amministrazione pubblica. Passioni? La scrittura in primis, la grafica in secundis!
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