Superbonus, presto lo sblocco della cessione del credito: Meloni al lavoro

La legge di bilancio conterrà disposizioni che sbloccheranno la cessione del credito d'imposta per il superbonus. Ecco tutti i dettagli del provvedimento.

La legge di bilancio conterrà provvedimenti che avranno l’effetto di rendere più sicura l’acquisizione del credito d’imposta da parte degli intermediari. Vediamo tutti i dettagli conosciuti fin’ora, e come si prospetta il nuovo provvedimento in essere.

Lo stop all’acquisizione dei crediti di Poste

Poste italiane, come molti altri istituti bancari, hanno sospeso l’acquisto dei crediti d’imposta, che permette ai potenziali beneficiari del Superbonus di ottenere lo sconto in fattura. Sebbene i motivi del passo indietro non siano stati esplicitati, sono facilmente intuibili dalle cinque sentenze sorelle emesse dalla Corte di Cassazione lo scorso 28 ottobre 2022. In queste sentenze è emersa l’impossibilità di revoca del pignoramento del credito d’imposta qualora esso avvenga per via di una frode sul Superbonus. A tal proposito non rileva nemmeno la buona fede.

I cessionari, dunque, hanno deciso di smettere di acquistare i crediti d’imposta, forse proprio perché il cessionario in buona fede non viene di fatto tutelato.

L’impegno del governo per sbloccare la cessione del credito

È per questo che il nuovo governo si sta impegnando a fondo nell’introdurre una norma che vada a proteggere gli interessi dei cessionari di fronte ad eventuali cessioni fraudolente.

Il peso sulle spalle del governo è enorme. La risposta diventa essenziale per la ripresa del settore sostenuto dai bonus edilizi, e quindi il viceministro all’economia Maurizio Leo starebbe tentando di introdurre il modo migliore per evitare la responsabilità penale del cessionario. In particolare, si parla di non permettere il pignoramento del credito attraverso l’esclusione della responsabilità penale in caso di assenza o estraneità a una frode. Per fare ciò si vuole garantire l’indennità a chi è estraneo alla frode.

In questo modo sarà possibile minare alle fondamenta di possibili addebiti legati a reati tributari, perché non possa più avvenire il sequestro al cessionario in buona fede.

Modifiche normative per l’esclusione del penale

Per dare nuova vita al meccanismo della cessione del credito d’imposta, bisogna modificare il d. lgs. 74/2000.

In questo decreto si disciplinano i reati tributari che riguardano l’indebita compensazione.

Perché possa scattare il penale, l’analisi del Sole24Ore riporta due possibilità.

In primo luogo il credito deve essere inesistente, in alternativa deve sussistere la non spettanza del credito. Se il credito è inesistente, la pena è più elevata, ma in entrambe le opzioni il credito deve superare i 50.000 euro.

Nel ministero dell’economia e delle finanze pensano di rendere impunibile chi è completamente estraneo rispetto alla frode tentata o commessa.

Per fare ciò, l’amministrazione finanziaria ha già emanato una circolare in cui si spiega che il riconoscimento del dolo viene limitato alla conoscenza della volontà di commettere il reato. Tuttavia, questa situazione necessita di una verifica peculiare onde evitare la responsabilità in solido.

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