Termosifoni, il dubbio: al minimo per ore o bollenti a intermittenza. Guida al risparmio

Come risparmiare sull'accensione dei termosifoni? Meglio accesi sempre o poco e spesso? Ecco i consigli giusti per non sprecare neppure un euro di gas.

Come risparmiare sull’accensione dei termosifoni? È uno di quei dubbi che tutti si trovano a dover risolvere a un certo punto, magari con qualche ricerca sul web o parlando con qualcuno di esperto, nonché sfruttando qualche bonus del .

La corsa al risparmio può diventare frenetica e a volte i tentativi di abbassare le bollette possono risultare maldestri.

C’è chi ad esempio, avendo i termosifoni accesi, li spegne appena esce, anche per pochi minuti o per assentarsi mezz’ora e andare al supermercato. E c’è chi invece rinuncia al comfort per gran parte della giornata (se magari tutti sono fuori casa, impegnati tra lavoro e scuola) e quindi al rientro verso le 17-18, li mantiene accesi per ore fino a tardi.

Qual è l’atteggiamento corretto da tenere, in questi casi, ovvero quello che consente di risparmiare energia e quindi ridurre i consumi di gas metano.

Ecco nell’articolo la risposta al dubbio, se sia preferibile spegnere e accendere i termosifoni più volte nell’arco della giornata oppure mantenerli accesi a lungo, ma al minimo possibile.

Termosifoni accesi al minimo per ore o a intermittenza durante la giornata. La scelta giusta

Alzi la mano chi non tira un sospiro di sollievo, ogni volta che spegne i termosifoni, staccando la caldaia dal riscaldamento. Al contrario, sapere che è in funzione da ore è una circostanza che senza dubbio genera ansia.

Ecco allora che, in quest’ottica, la maggior parte delle persone preferisce accendere i termosifoni un po’ al mattino, quando appena fuori dal letto bisogna svestirsi e lavarsi per uscire, poi magari a pranzo e infine verso il tardo pomeriggio, per riscaldare la casa e prepararla all’arrivo della notte.

Ebbene, conti alla mano, questo è un modo di procedere che aumenta i consumi in bolletta e quindi i conti da pagare.

Il motivo è presto chiarito. Nel momento in cui i termosifoni sono freddi e si fa partire la caldaia, una certa quantità di gas si impiega per dare la “spinta” iniziale e raggiungere la temperatura impostata per far partire il riscaldamento.

Quindi, in questo frangente, stiamo consumando gas ma ancora nulla è in circolo e la casa è fredda. Solo al raggiungimento della temperatura ottimale, i caloriferi cominceranno a rilasciare calore.

Immaginiamo di ripetere più volte al giorno questa operazione, a intermittenza durante la giornata. Lo spreco di energia è garantito.

Secondo gli esperti dunque, il modo migliore per ottimizzare il consumo di energia è quello di impostare la temperatura del riscaldamento con i caloriferi intorno ai 17-18°C e di mantenerli accesi in maniera costante, per la durata necessaria, in base alle proprie esigenze (alzando il termostato di un paio di gradi, quando si è in casa o verso sera).

Leggi anche: Riscaldamento in condominio, le regole per l’inverno 2022-23: chi e come controlla

Risparmiare coi termosifoni: tutti gli svantaggi dell’accensione a intermittenza

Come abbiamo già avuto modo di sottolineare, l’accensione a intermittenza è causa di sprechi di energia e quindi aumento dei costi in fattura da pagare. Ma c’è di più.

Un altro aspetto è fondamentale da mettere in evidenza, a questo proposito, ovvero che anche le mura di casa giocano un ruolo cruciale, nel mantenere l’ambiente riscaldato. 

Accendendo i termosifoni per poco tempo alla massima potenza, si ottiene un comfort tra le mura domestiche che è molto passeggero, dal momento che le mura non hanno tempo a sufficienza per assorbire il calore e continuare a mantenerlo, anche una volta spento l’impianto.

Da valutare anche un aspetto più “tecnico” ma non secondario, dal momento che si traduce comunque in un esborso maggiore di denaro. La caldaia a gas che viene messa in funzione e spenta più volte, oscillando tra inattività e sbalzo per raggiungere la massima potenza, si usura più facilmente e può anche subire un danno, che richiede quindi una riparazione e una maggiore manutenzione.

In conclusione, è lo sbalzo termico che provoca danni, sia alla caldaia e ai suoi componenti, sia in bolletta. Meglio dunque non raggiungere mai la massima potenza dei caloriferi ma lasciarli non troppo caldi ma più a lungo, in modo da riscaldare in maniera omogenea ogni ambiente.

Per tornare all’esempio iniziale, se si ha necessità di uscire di casa e l’impianto è già avviato, meglio abbassare il più possibile la temperatura e poi alzarla un po’ al rientro, e non invece spegnere completamente la caldaia.

Guida al risparmio per i termosifoni: ecco quanto costa davvero accenderli

Ormai sentir nominare il termine “gas” fa saltare dalla sedia chiunque ma è evidente che i costi legati al suo consumo non sono tutti uguali. 

Motivo per cui, se possiamo preparare un piatto di pasta in tranquillità o fare una doccia di 5 minuti senza troppi pensieri, non così a cuor leggero possiamo accendere i termosifoni.

Il punto è che il riscaldamento è indispensabile nelle nostre case. E non tutti purtroppo dispongono di alternative, come la stufa a pellet o a legna.

La parola d’ordine allora è ridurre, ridurre, ridurre. Ma quanto costa davvero tenere accesi i termosifoni, di questi tempi?

La stima, per un appartamento di circa 100 mq da riscaldare per 8-10 ore al giorno è alta: arriviamo a circa 100€ al mese, solo per l’utilizzo di gas finalizzato al riscaldamento.

Ecco dunque che urge trovare una soluzione. Pensare di tenere accesi i termosifoni per tutto il giorno non è certamente possibile.

Purtroppo ci sono zone in cui il freddo è davvero pungente, con temperature al di sotto dello zero, sia al mattino che alla sera.

Il primo punto dunque è: risparmiare. Seguendo una serie di consigli che puntualmente forniamo nei nostri articoli, come questo ad esempio sull’uso ottimizzato del riscaldamento con i termosifoni.

E, il secondo punto, che diventa un obiettivo per il futuro, è di trovare fonti di energia alternative, sia a livello nazionale che personale, magari provvedendo a installare altri sistemi di riscaldamento alternativi in casa.

Natalia Piemontese
Natalia Piemontese
Consulente lavoro online e professioni digitali, classe 1977. Sono Natalia, Piemontese di cognome, pugliese di nascita e calabrese d'adozione. Laureata in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Bari, ho conseguito un Master in Selezione e Gestione delle risorse umane. Mamma bis, scrivo sul web dal 2008. Sono specializzata in tematiche del lavoro, business nel digitale e finanza personale. Responsabile del blog #mammachebrand, ho scritto un e-book "Mamme Online, come gestire casa, lavoro e figli".
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