Covid, variante Eris: ecco quanto dura l’infezione e quali sono i sintomi più comuni

Il Covid continua a circolare, ma la variante Eris quanto dura? Bisogna avere paura? Gli esperti chiariscono i dubbi e i possibili sintomi.

Il Covid continua a far parlare di sé e ora a richiamare l’attenzione è l’ennesima, nuova, variante. Si tratta della variante Eris, scientificamente denominata EG.5. Ha attirato l’attenzione delle autorità sanitarie a settembre 2023 innescando paura nelle persone. Questa variante è sotto il monitoraggio dell’OMS ed è considerata una Variante di Interesse (VOI) a causa delle sue caratteristiche che potrebbero contribuire a un aumento dei casi di COVID-19 in autunno. Bisogna avere paura? Quanto dura il contagio da variante Eris e come riconoscerla? Gli esperti fanno chiarezza.

Covid, attenzione alla nuova variante: quali sono i sintomi più comuni

La variante Eris è stata segnalata per la prima volta il 17 febbraio 2023 ed è stata designata dall’OMS come variante sotto monitoraggio il 19 luglio 2023. Essa ha un’origine genetica da Omicron, in particolare è un lignaggio discendente di Omicron XBB.1.9.2, che condivide il profilo di aminoacidi spike con Kraken (XBB.1.5).

I sintomi dell’infezione da Eris sono simili a quelli delle precedenti sottovarianti di Omicron e includono mal di gola, tosse secca, congestione nasale, mal di testa, affaticamento, starnuti, dolori muscolari e articolari.

Covid, quanto dura la variante Eris? Ecco se è davvero pericolosa

Le caratteristiche della variante Eris includono una mutazione aggiuntiva dell’amminoacido F456L nella proteina spike rispetto a XBB.1.9.2. Inoltre, all’interno di questo stesso lignaggio, c’è una sottovariante chiamata EG.5.1 che ha un’ulteriore mutazione spike chiamata Q52H.

Tuttavia, è importante sottolineare che la presenza di mutazioni non implica necessariamente che la variante sia più pericolosa delle varianti circolanti finora. Il rischio per la salute pubblica correlato alla diffusione di Eris è valutato come basso, simile al rischio associato ad altre varianti di interesse, come Arturo e Kraken.

Infatti, in base alle sue caratteristiche genetiche, Eris potrebbe diffondersi a livello globale e contribuire a un aumento dei casi di COVID-19. Tuttavia, l’OMS ha valutato il rischio per la salute pubblica rappresentato da EG.5 come basso a livello globale. Al momento, non sono stati segnalati cambiamenti nella gravità della malattia provocata dalla nuova variante, la cui durata varia tra i 3 e i 7 giorni.

Come evitare il contagio

Per prevenire l’infezione da Eris, è importante continuare a seguire le misure di igiene raccomandate, come coprirsi la bocca e il naso quando si tossisce o starnutisce, gettare i fazzoletti utilizzati in un cestino chiuso, lavarsi le mani regolarmente con acqua e sapone o utilizzare disinfettanti per le mani a base di alcool.

In conclusione, attualmente, il rischio per la salute pubblica generato dalla variante Eris in Italia è valutato come basso. Tuttavia, è importante continuare a monitorare attentamente la situazione e seguire le linee guida delle autorità sanitarie per prevenire la diffusione del virus. Inoltre, in questo periodo si consiglia di fare attenzione al long raffreddore e conoscerne i sintomi per evitare infezioni respiratorie grave.

Luana La Camera
Luana La Camera
SEO Copywriter, classe 1986.Vivo nella città di Cosenza, in Calabria. Laureata in Scienze Politiche presso l’Università della Calabria, sono appassionata di scrittura. A febbraio 2022 ho pubblicato “La Carta che non si ricicla” con la casa editrice 4 Punte Edizioni. Si tratta di un piccolo manuale dedicato ai principi fondamentali dello Stato italiano. Inoltre sono ideatrice del corso “Diritto costituzionale da zero” presente sulla piattaforma di Udemy. Collaboro con professionisti dell’ambito giuridico nella realizzazione di testi per siti web.
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