Le bevande zuccherate possono causare fibrillazione atriale: la nuova ricerca lo conferma

Un nuovo studio ha analizzato la correlazione tra il consumo di bevande zuccherate e fibrillazione atriale: ecco a cosa prestare attenzione.

Qual è la correlazione tra fibrillazione atriale e bevande zuccherate? Un recente studio ha permesso di evidenziarla.

Infatti, secondo tale studio, bere quotidianamente non solo bevande zuccherate, ma anche bibite con dolcificanti artificiali, sarebbe un’azione in grado di aumentare la possibilità di sviluppare il rischio di fibrillazione atriale.

Dunque, così come esistono dei cibi che fanno bene al cuore, esistono anche bibite e alimenti che possono aumentare il rischio di aritmia.

Analizziamo insieme i risultati del nuovo studio che ha messo in luce la correlazione tra fibrillazione atriale e l’assunzione di bevande zuccherate. Inoltre, ci dedicheremo anche alla scoperta di tutte quelle bibite da evitare per non peggiorare la situazione in caso di fibrillazione atriale conclamata.

In questo articolo riportiamo le domande e risposte più chieste dalla nostra comunità.

Sommario:

  1. 1.

    Cosa non deve fare chi ha la fibrillazione atriale?

  2. 2.

    Chi ha la fibrillazione atriale può bere il caffè?

  3. 3.

    Chi soffre di fibrillazione atriale può bere un bicchiere di vino?

  4. 4.

    Cosa si può mangiare con la fibrillazione atriale?

Cosa non deve fare chi ha la fibrillazione atriale?

Chi soffre di fibrillazione atriale deve assolutamente evitare le bevande zuccherate. E anzi, secondo quanto dichiarato dall’Istituto Superiore di Sanità, chi supera il consumo di due litri a settimana di bevande contenenti zucchero o dolcificanti corre il rischio di sviluppare fibrillazione atriale.

Un fattore protettivo, invece, secondo l’Istituto è rappresentato dal consumo moderato di succhi di frutta (senza zuccheri o dolcificanti aggiunti, ovviamente).

A queste conclusioni si è giunti grazie ad uno studio cinese, ad opera dello Shanghai Ninth People’s Hospital e della Scuola di Medicina dell’Università Shanghai JiaoTong. Alla ricerca, che ha osservato dei pazienti tra i 37 ed i 43 anni per 10 anni, ha partecipato anche il Dipartimento di Cardiologia dell’Ospedale Shidong.

Al momento, lo studio a cui ci stiamo riferendo è meramente osservativo: mancano quindi i reali rapporti causa-effetto, che andranno successivamente approfonditi.

Eppure, i risultati parlano chiaro: consumare molte bevande zuccherate aumenta il rischio cardiaco. Che si traduce anche in rischi ancor più gravi, quali ad esempio l’ictus.

E il problema non è rappresentato solamente dagli zuccheri potenzialmente presenti nelle bibite. Anche i dolcificanti artificiali, atti a rendere la bevanda “light”, possono aumentare il rischio di fibrillazione atriale.

Chi ha la fibrillazione atriale può bere il caffè?

La ricerca che ha messo in luce la correlazione tra fibrillazione atriale e l’uso di bevande zuccherate o dolcificate ha analizzato le cartelle cliniche dei soggetti.

I risultati hanno permesso di concludere che un consumo settimanale pari a due litri di bevande con dolcificanti artificiali aumenta del 20% la possibilità di fibrillazione atriale, indipendentemente dalla variabilità genetica. L’aumento è del 10% per quanto riguarda le bevande zuccherate.

In base a quanto detto fino ad ora, viene spontaneo chiedersi se anche il caffè rientra o meno tra le bevande da evitare.

In realtà, la caffeina in sé non ha effetti avversi fino ad ora dimostrati. Dunque, il caffè non dolcificato può essere consumato in tranquillità. In ogni caso, qualora sorgano dubbi in merito, si consiglia di consultare il proprio medico di fiducia per maggiori delucidazioni.

Chi soffre di fibrillazione atriale può bere un bicchiere di vino?

In caso di fibrillazione atriale, non sono solamente le bevande zuccherate o dolcificate a rappresentare un problema.

Ormai da anni, gli effetti dell’eventuale consumo di alcol sono tristemente noti. Infatti, oltre al fatto che consumare bevande alcoliche possa portare a problemi al cuore, è noto che, con fibrillazione atriale già sviluppata, anche un moderato consumo di alcolici potrebbe causare un elevato rischio di ictus.

All’interno di un bicchiere di vino sono infatti contenuti circa 12 grammi di alcol, e gli effetti avversi si hanno anche se il consumo è moderato, ossia se si aggira intorno ai 105 grammi a settimana.

Cosa si può mangiare con la fibrillazione atriale?

Con fibrillazione atriale conclamata, comunque, evitare bevande zuccherate e alcolici ovviamente non basta.

È importante mantenere un’alimentazione sana, che prediliga proteine provenienti da carni magre (come quelle bianche) o dal pesce.

I grassi non vanno invece totalmente evitati: basta utilizzare quelli sani, provenienti cioè da olio d’oliva e di cocco.

 

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Alessia Seminara
Alessia Seminara
Copywriter, classe 1991. Versatile, multipotenziale, laureata in Scienze e Tecniche Psicologiche presso l'Università degli Studi di Catania, con una seconda laurea in Logopedia, ho una passione per la scrittura e il web copywriting. Entrambe mi hanno portato a concludere la canonica formazione accademica e ad intraprendere un ulteriore percorso di formazione in Seo e Copy Persuasivo. Grazie a vari corsi di formazione ho approfondito le mie conoscenze in ambito Digital Martketing. Negli anni ho stretto diverse collaborazioni come copywriter freelance per seguire variegati progetti.
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