Mano è sempre stato uno dei personaggi più memorabili della già irresistibile Famiglia Addams: tra l’animale domestico e il compagno fidato, ha raccolto le confidenze e le bizzarrie di tutti i membri della famiglia, dalla serie originale degli anni Sessanta fino all’ultimo adattamento curato da Tim Burton.
La scelta del regista di Mercoledì, la nuova serie Netflix che sta battendo diversi record di visualizzazioni, è stata in questo senso geniale, decidendo di affidarsi ad un attore in carne e ossa per interpretare questo iconico personaggio. Ma non si tratta dell’unica curiosità interessante su Mano.
Perché Tim Burton ha deciso di far interpretare Mano a un vero attore, e chi è l’illusionista che gli ha dato (letteralmente) una mano
L’idea di far interpretare Mano da un attore in carne e ossa e di non far ricorso alle tecniche di computer grafica non è nuova, e si ritrova nei due film della Famiglia Addams usciti nel 1991 e nel 1993.
Nella saga precedente, Mano è infatti interpretato niente meno che dall’assistente di David Copperfield, uno dei più grandi illusionisti della storia contemporanea, ovvero Christopher Hart.
Tuttavia, si era allora scelto di coniugare le riprese alla mano di Hart con delle mani in versione marionetta, e di unire il tutto con un sistema digitale dai risultati non convincenti.
In Mercoledì, invece, Mano è interpretato totalmente da un illusionista, Victor Dorobantu, di origini rumene e al suo debutto cinematografico. Dorobantu segue infatti la protagonista Jenna Ortega, completamente coperto da una tuta blu, da cui emerge ovviamente soltanto una delle sue mani, sulla quale è posizionata una protesi per dare l’illusione che si tratti di un moncherino vero e proprio.
Dorobantu si è dunque nascosto nelle pareti, sotto il pavimento e sotto i tavoli. Laddove i nascondigli non potevano funzionare del tutto, si è proceduto a coprire le parti visibili in fase di postproduzione.
Questa scelta è stata fortemente voluta da Burton, che come ha dichiarato Ortega in un’intervista è rimasto profondamente impressionato dalla dedizione e dall’abilità di Dorobantu:
Indossava un completo e si nascondeva ovunque. Poi hanno costruito questa protesi sopra la sua mano in modo che sembrasse un pomello da polso. A Tim piacevano molto i suoi modi, e ogni giorno passava ore a truccarsi e truccarsi solo per mettersi quella mano [Mano in questa versione è infatti ricoperto da cicatrici, n.d.r].
Un vero ruolo da coprotagonista senza dire nemmeno una parola
Il motivo del successo di Mano (Thing in inglese, ovvero “cosa”) è da ricercarsi soprattutto nella sua espressività. Non si tratta di un’osservazione paradossale, perché l’abilità di Dorobantu è tale da aver costruito un vero e proprio linguaggio per il suo personaggio privo di parola.
Mano infatti picchietta, si muove, trema, ha paura e si irrita per il comportamento di Mercoledì, non sempre la gentilezza fatta persona. Mano è inoltre particolarmente attivo, tanto da avere anche una breve sequenza in cui nuota sottacqua.
Inoltre, anche se privo di occhi, Mano vede e reagisce, diventando presto molto più di una semplice spia o di una macchietta posta accanto a Mercoledì, finendo per meritarsi a pieno titolo il ruolo di coprotagonista della serie.
Non mancano infine i misteri che lo avvolgono: al corpo di chi era attaccato, prima di entrare a far parte dell’entourage degli Addams? E cosa sono dovute le sue cicatrici? Forse, se mai ci sarà, potremo scoprirlo in una seconda stagione di Mercoledì.
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