L’iPhone salva i viaggi: come funziona AirTag di Apple per non perdere le valigie

Paura di perdere le valigie in vacanza? Ecco come funziona AirTag di Apple, la tecnologia che localizza gli oggetti sull'iPhone.

È finalmente l’ora di vacanze. Tantissimi italiani non vedono l’ora di spostarsi con maggiore libertà, dopo due estati quantomeno imprevedibili. Ripartono così le villeggiature e i viaggi con ogni mezzo di trasporto, e noi ricominciamo a portare con noi un bel po’ di bagagli ed effetti personali.

Forse ci siamo un po’ disabituati perché vediamo tornare una vecchia paura: smarrire qualcosa in viaggio. Un evento del genere non rende facile ritrovare i propri effetti personali perduti, soprattutto se a migliaia di chilometri di distanza da casa.

E ancor più difficile può essere l’idea di perdere la propria valigia per colpe non proprie, magari per la disorganizzazione delle compagnie aeree che oggi riprendono i loro voli senza la giusta quantità di personale. Ma questa paura non può bloccare i nostri viaggi, e per fortuna ci viene in aiuto un alleato imprevedibile.

Si tratta dell’iPhone: ecco come funziona AirTag, tecnologia moderna di Apple per ritrovare tutto ciò che si è perso.

Cos’è e come funziona AirTag di Apple

Come sempre, Apple si distingue per l’ideazione e produzione di tecnologie che mettono l’utente al centro. Anche gli AirTag si prefissano di aiutare l’utilizzatore a risolvere un problema grazie all’ecosistema Apple. E in questo caso, il problema è lo smarrimento di oggetti importanti. In fondo, la frase “Perdi il vizio di perdere le cose” parla chiaro.

Un AirTag è, all’apparenza, solo un piccolo disco metallico delle dimensioni di una normale moneta, ma leggermente più spesso. In realtà conserva al proprio interno la tecnologia (e la batteria) necessaria per connettersi wireless ai dispositivi Apple.

Un dischetto AirTag può essere agganciato all’oggetto che non vogliamo perdere. Viste le sue comode dimensioni può essere attaccato alle chiavi, al portafogli o anche alla valigia da portare in aereo, che stiamo lasciando nella stiva. In caso di smarrimento, sarà il nostro iPhone a rilevare la posizione dell’AirTag  e quindi dell’oggetto a esso collegato. Seguendo le indicazioni sullo smartphone, ritroveremo le cose perdute.

Il prezzo ufficiale di AirTag è di 35€ per un disco singolo, mentre una confezione da 4 dischi costa di listino 119€, ma è comune trovarla in offerta su Amazon. La tecnologia funziona su diversi livelli, a seconda della vicinanza dell’oggetto, aiutandoci in situazioni anche imprevedibili. Vediamo quali.

Come funziona AirTag nei diversi metodi: oggetti vicini e lontani

I dischi AirTag utilizzano due sistemi differenti a seconda della posizione dell’oggetto. Intuitivamente possiamo capire che sia diverso localizzare le chiavi perse sotto il divano e una valigia smarrita addirittura in un altro paese.

Se l’oggetto e il suo AirTag sono nelle vicinanze dell’utilizzatore (per esempio nella stessa casa) e segnaliamo all’iPhone che non lo troviamo, AirTag produrrà un suono per farsi ritrovare. Inoltre, sullo schermo dell’iPhone nell’app “Dov’è”, compariranno immediatamente delle indicazioni dettagliate a fare da guida: ci porteranno, metro dopo metro, alla posizione esatta dell’oggetto (anche con comandi vocali).

La schermata “Dov’è” riepiloga dove si trovano tutti gli AirTag che possediamo, in una mappa molto accurata. Saprà ricordarci dove si trovano zaino, chiavi e valigia o se un oggetto ce l’abbiamo addosso!

La funzionalità più decisiva è quella per la perdita di oggetti lontani. Gli AirTag hanno incorporate numerose funzioni anti-smarrimento, per esempio quella che avverte se stiamo portando con noi l’AirTag di qualcun altro per errore.

Ma soprattutto abbiamo la possibilità di ri-localizzare qualcosa di molto distante. Un oggetto con AirTag lontano verrà ricercato tramite gli iPhone e iPad degli altri utenti in una rete di dispositivi. Se una persona che possiede un Apple transita vicino al nostro oggetto smarrito, farà sì che la posizione sia svelata. 

Se l’oggetto non viene al momento rintracciato, il telefono attiva la modalità Smarrito: da quel momento in poi, l’AirTag ricerca in continuazione una rete a cui collegarsi per farci rintracciare la posizione. Anche nei casi estremi Apple cerca in modo perpetuo l’oggetto.

Ognuna di queste tecnologie funziona alla perfezione soprattutto nei modelli più moderni, come quelli della linea iPhone 13.

Perché gli AirTag funzionano meglio nei viaggi (e non solo)

Sembra una magia moderna, ma è frutto di un ecosistema ben integrato come quello di Apple. Il trucco sta nella rete globale di dispositivi di questo genere, che si aiutano a vicenda, grazie al bluetooth e ai servizi NFC (Near Field Communication).

E in caso di timori per quanto riguarda la privacy, per esempio per le nostre valigie in paesi esteri? Nessun problema: Apple avvisa noi che l’oggetto è stato localizzato, non la persona che per caso ci è passata vicino. Le tecnologie sono crittografate e anonimizzate e si trovano in cloud. Non certo sul telefono di un passante: Apple tiene molto alla privacy.

Gli AirTag sono la un ottimo aiuto per chi teme di perdere una valigia o un oggetto importante in viaggio, specie in periodi incerti come questi, in cui anche le compagnie aeree possono avere grosse difficoltà. E non perché Apple si sia inventata una tecnologia per prima.

I localizzatori di questo genere esistevano già, ma gli AirTag collaborano alla perfezione con l’ecosistema Apple. Non c’è bisogno di installazioni particolari o metodi inediti, perché tutte le funzionalità sono già integrate dentro un normale iPhone.

Per l’utente quotidiano è importantissimo, perché in caso di smarrimento, non si troverà in difficoltà impreviste e ingestibili: nessuna app gli dirà che non ha scaricato un elemento fondamentale. È già tutto nell’iPhone!

Ivan Cunzolo
Ivan Cunzolo
Copywriter e SEO Web Writer freelance, classe 1993. Sono nato e vivo a Napoli, amando la mia città. Sin da piccolo ho sempre scritto senza fermarmi mai, prima sulla carta, poi al computer. Al desiderio di diventare giornalista ho unito il nascente interesse per marketing e tecnologie. Mentre iniziavo con tonnellate di articoli in progetti sul web di pura passione, mi sono laureato in Culture Digitali e della Comunicazione alla Facoltà di Sociologia dell'Università Federico II. Da 6 anni sono Copywriter e Web Writer freelance, specializzato nella scrittura SEO.
Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
780FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate