Occhio alle truffe: se ti chiamano dai call center non devi mai dare queste 5 informazioni

Quando i call center molesti o truffaldini telefonano, non dare assolutamente queste 5 informazioni sensibili, o potresti ricevere problemi.

I fastidi legati ai call center sono all’ordine del giorno. Nonostante gli argini come il registro delle opposizioni, le telefonate moleste non cessano e a volte è difficile distinguere le vere proposte commerciali o la vera assistenza clienti dalle truffe.

Se ti stai intrattenendo a parlare con un call center, nel dubbio non devi mai fornire queste 5 informazioni: sono troppo preziose. Riferirle, darebbe il via libera a problemi, contratti non voluti e addirittura truffe.

Cosa non dire ai call center

Non sempre sono semplici chiamate con finalità di vendita. Talvolta, dall’altra parte della cornetta rischia di celarsi qualche malintenzionato. Importante, quindi, prestare attenzione a cosa si dice.

Queste raccomandazioni ti aiuteranno a destreggiarti con più tranquillità: ecco tutto quello che devi sapere.

1. Niente nome e cognome: se non lo conoscono, chiudere la chiamata

La prima informazione da non fornire sembra quasi banale, ma in realtà è molto importante. Non bisogna dire il proprio nome e cognome.

Molti call center poco trasparenti, infatti, cercano di fare “pesca a strascico”, ovvero di ottenere agganci e contratti (se non truffe) da qualsiasi numero di telefono riescano a reperire. A volte non sanno neppure chi stanno chiamando, ma ci provano lo stesso, specie con mezzucci poco leciti. È un metodo simile alla truffa del falso figlio su WhatsApp o truffe simili.

Se sei stato contattato da un call center che ti chiede per esempio di cambiare operatore, o ti propone una “offerta migliore”, dovresti prima chiedere se sa come ti chiami, senza mai dirglielo. Perché se non conoscono il tuo nome e cognome, non hanno in nessun caso il diritto di telefonarti. E a quel punto, chiudi subito la chiamata – non c’è altro da dire.

2. Tieni segreto il codice cliente per evitare i competitor molesti

Un discorso simile va fatto per i codici cliente, che contraddistinguono le varie compagnie con cui le persone hanno un contratto. C’è un codice cliente per il contratto del telefono, uno per quello della luce, uno per quello del gas e così via.

Non fornire il tuo codice cliente a un call center: ricorda che, se l’operatore è davvero della compagnia con cui hai un contratto, lo conosce già! La tua compagnia non ti contatterebbe per questi scopi, perché sei già suo cliente.

Fornirlo invece a uno sconosciuto, o a un competitor molesto che cerca di agganciarti, gli consentirebbe di conoscere molte cose di te: nome e cognome, perfino l’indirizzo di residenza e anche la tariffa che stai pagando. In tal modo, farà di tutto per convincerti della sua sincerità e della bontà della sua offerta, che invece è ben poco trasparente.

3. Fornire il codice fiscale è pericoloso, non darlo mai

Un’informazione che deve assolutamente restare privata è il codice fiscale. Da esso, come saprai, si possono desumere dati personali del soggetto.

Alcuni possono essere rilevati con facilità e con certezza in pochissimi secondi: si tratta di genere, luogo di nascita, provincia di provenienza e perfino l’esatta data di nascita. Inoltre, possono essere intuiti anche nome e cognome, sebbene non con esattezza.

Il codice fiscale può essere richiesto solo qualora sia davvero necessario, ad esempio per fare accertamenti sull’identità o stipulare contratti. Proprio per questo, non bisogna mai dire il codice fiscale a un call center: potrebbe essere il via libera per una truffa che usa i propri dati.

Nei casi peggiori, infatti, ci sono call center truffatori che cercano di stipulare contratti fasulli utilizzando tutti i dati possibili. Bisogna non fornirgliene e stare molto attenti.

4. Niente dati di pagamento né IBAN a chiunque non sia sicuro

In qualunque caso di contatto da parte di call center, non bisogna mai fornire alcun tipo di dato di pagamento, neppure vago. Quindi niente carta di credito – ed è ovvio – ma neppure l’IBAN.

Si tratta infatti di un dato personale tramite cui si potrebbe, comunque, risalire ad altre informazioni oppure organizzare una truffa con metodi che neppure si conoscono.

Per le informazioni sui pagamenti, insomma, val bene il doppio della vigilanza degli altri dati: sono davvero troppo importanti.

5. Attenti a dire sì: cosa fare in chiamata col call center

Qualche anno fa si parlava molto spesso della “Truffa del Sì”. Mescolando l’audio delle chiamate agli incauti cittadini, difatti, alcune compagnie ottenevano tracce sonore in cui sembrava che essi accettassero una proposta commerciale. E tutto perché, a una domanda qualunque, avevano pronunciato la parola “Sì”.

Oggi non sembra più una truffa così diffusa, poiché è stata contrastata. Tuttavia, è preferibile essere prudenti, quindi meglio non dire mai la parola “Sì” quando non si è certi dell’interlocutore.

Purtroppo il registro delle opposizioni non è riuscito ad arginare granché il fenomeno delle chiamate spam, ma esistono altri strumenti utili: filtri per bloccare le chiamate spam, liste nere, protezione degli operatori stessi, e semplicemente l’intuito umano. Così almeno subiremo la noia di qualche secondo, ma non un problema o una truffa.

In conclusione, in generale coi call center sconosciuti o molesti bisogna parlare il meno possibile e staccare quanto prima. Non appena ci si accorge che la chiamata è indesiderata e che l’interlocutore cerca di ottenere informazioni e di parlare di offerte commerciali, è necessario riattaccare immediatamente.

Ivan Cunzolo
Ivan Cunzolo
Copywriter e SEO Web Writer freelance, classe 1993. Sono nato e vivo a Napoli, amando la mia città. Sin da piccolo ho sempre scritto senza fermarmi mai, prima sulla carta, poi al computer. Al desiderio di diventare giornalista ho unito il nascente interesse per marketing e tecnologie. Mentre iniziavo con tonnellate di articoli in progetti sul web di pura passione, mi sono laureato in Culture Digitali e della Comunicazione alla Facoltà di Sociologia dell'Università Federico II. Da 6 anni sono Copywriter e Web Writer freelance, specializzato nella scrittura SEO.
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