Mentre la connazionale Ford Motor continua a festeggiare (il colosso di Dearborn è stato il miglior titolo delle quattro ruote nel 2021 a livello globale), General Motors (Gm) subisce uno smacco senza precedenti: non è più leader di settore in Usa. Non succedeva dal 1931. Gm ha chiuso con un rally del 7,47% martedì al Nyse (Ford ha comunque fatto meglio, con un rimbalzo dell’11,67%), grazie a vendite per il quarto trimestre superiori alle attese e all’ottimismo su prospettive per un 2022 che dovrebbe finalmente uscire dalla crisi dei chip. Resta il fatto, però, che nell’anno le vendite di Gm sono calate del 13% e che la nuova leader in Usa è la giapponese Toyota Motor.
General Motors non è più leader in Usa. Non succedeva dal 1931
Gm ha comunicato di avere venduto nel quarto trimestre 440.745 veicoli in Usa. Risultato che segna un crollo del 43% rispetto a un anno prima anche se, va notato, il quarto trimestre 2020 era stato il migliore per Gm addirittura dal 2007. Il dato si è anche rivelato ampiamente superiore ai circa 415.000 veicoli stimati dagli analisti. La performance è stata ancora condizionata dalla crisi dei chip e dai problemi alla supply chain che hanno eroso le scorte del gruppo Usa anche se la tendenza è stata di miglioramento rispetto al terzo trimestre. La crisi dei chip si è sentita tutta invece nell’intero 2021, con vendite calate del 13% a 2,22 milioni di veicoli.
Nel 2021 non General Motors né Ford ma Toyota leader dell’auto Usa
Toyota, invece, nel 2021 è cresciuta del 10% annuo con 2,33 milioni di veicoli venduti in Usa. Nel 2020 Gm ne aveva venduti 2,55 milioni, Toyota 2,11 milioni e Ford 2,04 milioni. La nuova leadership nel mercato a stelle e strisce è stata premiata sul listino, in una seduta negativa per l’Asia-Pacific. Toyota ha infatti guadagnato il 2,51% a Tokyo, contro il progresso limitato allo 0,10 del Nikkei 225. Come nota Reuters, però, il colosso nipponico difficilmente si vanterà del risultato anche perché non scommette sulla possibilità di bissarlo quest’anno. Nel 2021 Toyota è stata tra le migliori nel gestire la crisi dei chip e questo ha pagato. Jack Hollis, senior vicepresident del gruppo giapponese, ha sottolineato la gratitudine nei confronti della clientela Usa ma ha anche ammesso che “essere il numero uno non è mai stato un obiettivo o una priorità”.
Sfida di General Motors in Usa nei truck con Ford (in attesa di Tesla)
Intanto i positivi risultati risultati ottenuti da Gm con Chevrolet Silverado e Gmc Sierra mostrano quella che sarà la prossima sfida: nei truck, nei pick-up. Sfida soprattutto con Ford ma che vede nella start-up Rivian Automotive il terzo incomodo, in attesa del più volte rinviato debutto del Cybertruck di Tesla. Gm mette a segno l’ottavo anno consecutivo di leadership nelle vendite di pick-up e il ventunesimo per quanto riguarda i Suv full-size ma ora si passa all’elettrico. E la versione elettrica del Silverado viene presentata proprio in queste ore. Doveva essere protagonista al Consumer Electronics Show (Ces) ma dopo le Big Tech Amazon.com e Meta Platforms (Facebook), anche Gm ha dovuto rinunciare e rifugiarsi nell’online. La fiera di Las Vegas è stata pesantemente limitata dall’emergere della variante Omicron costringendo gli organizzatori a ridurne anche la durata.
Ford non sta a guardare. Raddoppia produzione dell’F-150 Lightning
E Ford non sta a guardare e annuncia l’intenzione di raddoppiare presso il Rouge Electric Vehicle Center di Dearborn la produzione del suo F-150 Lightning, dopo che prima di Natale aveva chiuso le prenotazioni. In maggio, quando aveva aperto la possibilità di ordinare la versione elettrica del suo vendutissimo F-150, Ford aveva incassato 44.000 prenotazioni in 48 ore e alla fine i 200.000 slot disponibili sono andati tutti esauriti. Finora la produzione si è limitata a propotipi, i primi veicoli destinati alla concessionarie dovrebbero uscire dagli impianti in queste settimane e le consegne non sono previste non prima della primavera. I giochi, quindi, non sono ancora fatti. L’unico marchio attualmente sul mercato è Rivian, anche se le consegne dell’R1T sono ancora nell’ordine delle poche centinaia. (Raffaele Rovati)