Tesla festeggia l’ennesimo record di consegne nel trimestre

Tesla registra l'ennesimo record: 310.048 consegne di vetture nel primo trimestre. Rimbalzo del 68% annuo ma il risultato è inferiore alle attese del mercato.

Nessuna sorpresa. Anzi, parziale delusione perché Tesla mette a segno l’ennesimo record assoluto di consegne, superando seppure di poco quello del precedente periodo, anche se il risultato si è rivelato leggermente inferiore alle attese. La società di Elon Musk ha infatti comunicato sabato che nel primo trimestre 2022 ha prodotto 305.407 veicoli e ne ha consegnati 310.048, sotto però ai 317.000 del consensus di FactSet. “Questo è stato un trimestre eccezionalmente difficile a causa dei blocchi alla supply chain e della politica di zero tolleranza della Cina sul Covid-19“, ha scritto Musk su Twitter. E infatti il risultato mostra ancora la straordinaria capacità di Tesla di gestire problematiche che in molti casi si rivelano ostacoli insormontabili per le rivali

Nonostante il Covid-19 Tesla segna l’ennesimo record di consegne

Crisi dei chip, problemi alla supply chain, ritorno della pandemia di coronavirus in Asia: nonostante questi fattori Tesla ha comunque chiuso il trimestre con consegne rimbalzate del 68% annuo. La crescita della produzione è stata del 69% invece, anche se questo dato si è rivelato marginalmente inferiore ai 305.407 veicoli del quarto trimestre 2021. E i problemi alla produzione sono tutt’altro che finiti, visto che le attività nella gigafactory di Shanghai non sono ancora riprese. L’impianto aveva interrotto le operazioni lo scorso 28 marzo, dopo che a causa dei nuovi record di contagi da Covid-19 le autorità di Shanghai avevano annunciato che aziende e fabbriche avrebbero sospeso la produzione o avrebbero lavorato da remoto durante il blocco la cui durata era stimata fino a martedì 5 aprile.

Nel primo trimestre consegne di Tesla rimbalzate del 68% annuo

Blocchi, decisi per permettere di condurre test di massa sulla popolazione, che sono stati condotti in due fasi, la prima proprio nell’area a Est del fiume Huangpu in cui si trova la gigafactory. Come nota Reuters, Tesla inizialmente aveva sperato di fermare la produzione solo per quattro giorni ma ha lasciato chiuso l’impianto anche venerdì e sabato dopo che le autorità hanno esteso le rigide restrizioni ai movimenti nella metà orientale della città. Praticamente tutta Shanghai è ancora in lockdown e quindi è anche saltato l’obiettivo di riavviare le attività con l’inizio della nuova settimana.

Per Tesla l’ennesimo record e ora c’è anche la gigafactory di Berlino

C’è però una differenza sostanziale rispetto al passato. Adesso, infatti, Tesla può contare anche sulla gigafactory di Berlino, che ha avviato la produzione da un paio di settimane. A inizio marzo era arrivato il via libera per la produzione nella struttura di Berlin-Brandenburg, costata 7 miliardi di dollari e costruita non senza polemiche nella città di Grünheide in Land Brandeburg (una quarantina di chilometri da Berlino). E Musk martedì 22 marzo aveva ufficializzato, a passo di danza, le prime 30 consegne di Tesla prodotte nella nuova gigafactory. Finora il mercato europeo dipendeva da Shanghai e quindi è evidente come Tesla non possa che vedere con ottimismo i prossimi mesi, nonostante il coronavirus. Tesla comunicherà i risultati finanziari del primo trimestre il prossimo 20 aprile. (Raffaele Rovati)

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