Regime forfettario, alzata la soglia fino a 85.000 euro nel 2023: svolta chi ha partita IVA

Novità per il regime forfettario: c’è la possibilità di un innalzamento della soglia fino a 85.000 euro nel 2023: è una svolta chi ha partita IVA. Le ipotesi.

Nelle ultime ore si sta sentendo sempre più parlare di una possibilità che potrebbe essere introdotta già a partire dalla prossima Legge di Bilancio 2023 e che rivoluzionerà la vita di chi ha la partita IVA con regime forfettario. 

Si tratta della possibilità di andare a modificare la cosiddetta flat tax, innalzando il limite per l’accesso al regime forfettario all’importo di 85 mila euro.

Per il momento, l’estensione del limite del regime forfettario a 85.000 euro sarebbe ancora un’ipotesi attualmente al vaglio della squadra dell’esecutivo guidato dalla Meloni e che potrebbe andare a concretizzarsi già a partire dalla nuova Manovra finanziaria del prossimo anno.

Dunque, cosa potrebbe effettivamente cambiare per i titolari di partita IVA che operano attraverso il regime forfettario, qualora dovesse essere approvata la modifica della flat tax? Vediamo tutte le possibili ipotesi di cambiamento per il regime forfettario fino a 85.000 euro.

Partita IVA: tutte le novità sulla flat tax del regime forfettario a 85.000€

Tra i vari punti che dovranno essere affrontati da parte della nuova squadra dell’esecutivo recentemente insediata a Palazzo Chigi, ci sarà sicuramente, insieme al tema della riforma pensioni e del reddito di cittadinanza, anche una nuova trattativa legata alla flat tax, con possibili modifiche al regime forfettario delle partite IVA.

Si attendono infatti con ansia le novità che riguardano il cosiddetto quadro programmatico della Nota di aggiornamento al DEF.

In tal senso, attualmente il Consiglio dei Ministri è proprio in procinto di analizzare e verificare le possibili ipotesi legate alla NADEF, che dovranno essere necessariamente approvate entro il giorno 31 dicembre 2022.

Tra le principali proposte che potrebbero essere prese in considerazione in vista della prossima entrata in vigore della Legge di Bilancio 2023, c’è quella dell’introduzione di una tassa piatta per imprese e lavoratori autonomi.

È chiaro che, per poter attuare a tutti gli effetti degli interventi di questo genere nei confronti dei titolari di partita IVA sarà assolutamente necessario da parte del Governo accertarsi di sciogliere prima due nodi. 

Innanzitutto la questione della costituzionalità della flat tax, la quale più volte è stata dichiarata anticostituzionale e, dall’altro lato, un secondo punto essenziale, ovvero i fondi economici a disposizione del Governo per poter attuare la nuova riforma per i regimi forfettari.

Cosa cambia per chi ha la partita IVA con regime forfettario oltre 65.000€

Dunque, tra i punti che saranno affrontati nelle prossime settimane da parte dell’esecutivo della Meloni, c’è sicuramente quello volto a sostenere maggiormente le iniziative imprenditoriali di aziende e titolari di partita IVA.

In questo senso, tale misura si andrebbe a concretizzare attraverso l’estensione dei limiti di accesso e di mantenimento del regime forfettario per chi ha la partita IVA. Ma cosa potrebbe andare a cambiare? 

Sembrerebbe che, le ipotesi attualmente in campo che potrebbero essere di fatto introdotte senza troppi sforzi dal Governo, siano essenzialmente due:

  • innalzamento del limite del regime forfettario;
  • introduzione di una exit tax.

Nel primo caso, quindi, si tratterebbe di andare a portare il regime forfettario delle partite IVA fino ad 85.000 euro oppure in alcuni casi fino a 100.000 euro. Mentre, la seconda proposta, invece, vede la possibilità di avviare l’introduzione di una cosiddetta exit tax biennale che potrebbe essere riconosciuta verso chi ha la partita IVA e ha superato il limite dei 65.000 euro.

Partita IVA: dal 2023 possibile flat tax di transizione, dopo il regime forfettario 

Nonostante al momento il Governo sembrerebbe prendere ancora in considerazione l’ipotesi di una vera e propria riforma per i titolari di partita IVA che operano con il regime forfettario agevolato, potrebbe essere possibile che questa possa non concretizzarsi con la Legge di Bilancio 2023.

Infatti, non bisogna dimenticarsi che con la nuova Manovra finanziaria 2023, l’esecutivo dovrà innanzitutto fare i conti con la situazione emergenziale legata all’aumento delle bollette e al problema dell’inflazione.

Per questo motivo, potrebbe essere plausibile che il Governo Meloni decida di procedere per gradi, avviando così una riforma graduale del regime forfettario delle partite IVA.

In tal senso, nei casi in cui si decidesse di rinviare la vera e propria riforma del regime forfettario, si potrebbe prevedere l’introduzione di una sorta di exit tax nei confronti delle partite IVA che hanno superato il limite di 65.000€.

Dunque, in queste situazioni, si andrebbe a introdurre un periodo di transizione di due anni, in cui gli autonomi con partita IVA potranno beneficiare di un’aliquota di tassazione agevolata.

Al tempo stesso, all’interno del programma elettorale di Fratelli d’Italia, era stata presentata anche un’ulteriore ipotesi, ovvero quella della flat tax incrementale. In questo caso, dunque, si andrebbe ad applicare un’aliquota fissa più conveniente rispetto alle attuali regole IRPEF.

Viviana Vitale
Viviana Vitale
Aspirante giornalista e social media manager freelance, classe 1995. Le mie più grandi passioni sono la scrittura e il marketing digitale. Sono state proprio queste a portarmi oggi a far parte del team di redattori di Trend-online e a collaborare come professionista della comunicazione con varie aziende italiane.
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