Per questo bonus da 5.000 euro che nessuno conosce serve un solo requisito. Ecco i fortunati

C’è un bonus facilissimo da avere, ma che nessuno conosce, e regala ai beneficiari 5.000 euro tondi tondi. Ecco chi sono i fortunati.

Tanti sono i bonus a disposizione dei cittadini italiani, ma molti di questi hanno requisiti stringenti legati al reddito, poiché rivolti solo agli ISEE bassi.

In questo panorama ci sono però delle eccezioni, cioè bonus aperti a tutti che offrono un finanziamento ai cittadini a prescindere dal loro tenore di vita.

Il bonus acqua potabile è uno di questi ed offre fino a 1.000 euro ai cittadini e ben 5.000 euro se a richiederlo sono le attività commerciali, la sua finalità è far sì che si installino negli immobili impianti volti a migliorare la qualità dell’acqua che scorre dai rubinetti.

Perché un bonus del genere e con requisiti così aperti? La risposta è semplice: per via della sostenibilità ambientale. L’utilizzo dell’acqua imbottigliata è una fonte enorme di inquinamento delle acque, lo scopo del bonus è quindi spingere i cittadini verso un maggior consumo dell’acqua degli acquedotti e anche una razionalizzazione della stessa.

Si tratta di un bonus per cui la manovra di bilancio 2022 (Legge 234/2021) ha stabilito una proroga fino alla fine del 2023, dove in principio era prevista una scadenza al 31 dicembre 2022. Scopriamo quindi come ottenere questi importi e che spese coprono esattamente.

Un bonus da 5.000 euro che nessuno conosce e serve un solo requisito: quale?

La Legge di Bilancio 2021 (Legge 178/2020, articolo 1, commi 1087-1089) introduce un bonus che ha l’obiettivo di razionalizzare l’uso d’acqua e ridurre il consumo di quella in bottiglia. 

Il bonus acqua potabile che è un credito d’imposta pari al 50% della somma complessiva spesa si applica ai costi:

“per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare finalizzati al miglioramento qualitativo delle acque per il consumo umano erogate da acquedotti”.

Per le spese effettuate nel biennio 2021-2022 l’ammontare massimo del credito è di 1.000 euro per immobile residenziale e fino a 5.000 euro per attività commerciale.

Diciamo subito quanto approfondiremo meglio nel prossimo paragrafo e cioè che questi importi sono stati di fatto ridotti quest’anno poiché la dotazione non era sufficiente a coprire tutte le richieste idonee. Perciò per le spese 2021, dove i richiedenti sono stati circa 16 milioni, il bonus acqua potabile non offrirà un credito d’imposta pari al 50%, ma solo al 30,3745%.

La percentuale potrebbe variare ancora per le spese 2022, sempre al fine di garantire a tutti i potenziali beneficiari un minimo di rimborso.

Come si richiedono i 5.000 euro di bonus (no ISEE)

A stabilire le modalità di applicazione del credito d’imposta è l’Agenzia delle Entrate che gestisce e amministra il bonus nel rispetto della dotazione annuale a disposizione.

Bisogna infatti fare attenzione perché questo incentivo ha avuto un finanziamento di 5 milioni di euro per gli anni 2021 e 2022, ma la dotazione sarà ridotta a 1,5 milioni di euro nel 2023. Come conseguenza l’anno prossimo avremo un restringimento di importi e/o beneficiari e un incentivo che non sarà così generoso come lo conosciamo.

Già quest’anno al fine di adattare la somma a disposizione a tutti i beneficiari ed assegnare il bonus a tutti gli aventi diritto l’Agenzia ha stabilito che nei limiti massimi di importo previsto sia restituito il 30,3745% del credito d’imposta spettante.

Le spese effettuate nell’arco del 2022 saranno coperte se la comunicazione all’AdE sarà correttamente inviata durante il mese di febbraio 2023 dal 1 al 28. L’esatta percentuale di rimborso si saprà solo entro il 31 marzo dell’anno prossimo, quando saranno raccolte tutte le domande inoltrate ed identificati tutti i beneficiari per il bonus acqua potabile 2022.

Per fruire del credito d’imposta a compensazione sarà necessario utilizzare il modello F24.

La spesa, perché sia coperta dal bonus deve essere documentata mediante una fattura elettronica o un documento commerciale su cui sia riportato il codice fiscale del beneficiario. Sarà inoltre necessario evitare i pagamenti in contanti ed utilizzare una cosiddetta modalità tracciabile quale bonifico o carta. Ricordiamo che è anche compatibile con il bonus rubinetti, altro incentivo che regala 1.000 euro con un solo requisito.

Occhio al 2023: questo bonus da 5.000 euro potrebbe rimpicciolirsi 

Come abbiamo ripetuto già questo contributo prevede un finanziamento ridotto per l’anno prossimo, cioè per acquisti effettuati e documentati nel 2023. Il meccanismo infatti prevede che non vi sia esclusione dei beneficiari e non esiste ordine cronologico di invio delle domande. In pratica, raccolte tutte le istanze l’Agenzia delle Entrate divide per gli aventi diritto la dotazione disponibile e stabilisce un coefficiente percentuale che sarà quello su cui calcolare il credito d’imposta spettante. In modo che nessuno degli idonei sia escluso e possa ricevere una somma di bonus acqua potabile se gli spetta.

Il fatto è che per il 2023 da 5 milioni di euro la dotazione sarà solo di 1,5 milioni questo fa pensare ad una riduzione netta degli importi assegnati, quindi chi vuole usare il bonus acqua potabile farebbe bene a sfruttarlo immediatamente.

Alda Moleti
Alda Moleti
Collaboratrice di Redazione, classe 1984. Ho una laurea Filologia Classica e ho conseguito un dottorato in Storia Antica, presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II, con una tesi sull'opera frammentaria di Asclepiade di Tragilo. Sono autrice di pubblicazioni scientifiche sul mondo classico e coeditrice di due volumi accademici internazionali. Dal 2015, mi sono trasferita in Inghilterra dove ho lavorato come copywriter freelance e come croupier al casinò.Il mio motto è? Naples is the flower of paradise. The last adventure of my life"."
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