In questa breve guida andremo a vedere cosa succede al sostegno una tantum per lavoratori del valore di 200€ se qualcuno, all’interno del nucleo familiare percepisce il Reddito di Cittadinanza, RdC. Partiamo subito.
Cosa succede ai 200€ per i lavoratori se in famiglia c’è qualcuno che prende il RdC
Il Bonus 200€ per pensionati e tutte le categorie di lavoratori, compresi gli autonomi, può essere percepito anche da chi beneficia mensilmente delle Indennità di Disoccupazione, quali Naspi e Dis-Coll, e Reddito di Cittadinanza, RdC.
Ricordiamo che i requisiti principali per percepire il bonus una tantum del valore di 200€ per i lavoratori dipendenti sono due:
- avere redditi inferiori a 35 mila euro, dunque, aver beneficiato dell’esonero contributivo nelle prime quattro mensilità del 2022;
- essere all’interno dell’organico aziendale in data 1° luglio 2022.
Ma veniamo a noi, il sostegno dei 200€ che dovrà essere percepito da tutti i lavoratori dipendenti non arriverà in automatico, attraverso un pagamento dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, INPS, ma verrà versato nella Busta Paga del lavoratore attraverso il suo datore di lavoro.
Attenzione, però, perché il lavoratore dovrà aver compilato obbligatoriamente un’apposita dichiarazione di cui ancora, però, non c’è traccia. Per ora, infatti, sta circolando sul web unicamente un fac-simile che è stato pensato dalla Fondazione Consulenti del Lavoro.
In questa dichiarazione i lavoratori dovranno confermare che:
- non sono titolari di trattamenti pensionistici né di forme previdenziali di tipo obbligatorio;
- non percepiscono alcun assegno tra: pensione, assegni per invalidi, ciechi, sordomuti, o assegni sociali;
- non ricevono alcun tipo di trattamento di accompagnamento alla pensione;
- all’interno della famiglia non ci sono beneficiari di RdC o di pensione di cittadinanza, beneficiari di differenti trattamenti previdenziali.
In poche parole, se in famiglia c’è qualcuno che prende il RdC i 200€ non spetterà a nessun altro componente del nucleo e si perderà il diritto al sostegno, pur avendo tutti i requisiti.
Bonus 200€ come viene pagato a chi prende il RdC e cosa accade ai lavoratori
Abbiamo visto che se nel nucleo familiare è presente un titolare della prestazione economica del Movimento Cinquestelle, il RdC, anche nella sua forma PdC Pensione di Cittadinanza, nessun altro potrà percepire il sostegno dei 200€, anche se rispetta tutti i requisiti indicati.
Dunque, mentre per i lavoratori dipendenti il bonus una tantum viene versato nella Busta Paga del mese di luglio, dopo la presentazione della dichiarazione di cui abbiamo parlato poc’anzi e dopo aver dichiarato, qualora fosse titolare di più rapporti di lavoro in contemporanea, di non aver già percepito il sostegno di 200€ da altri datori di lavoro, per i percettori di RdC verrà pagato dall’INPS.
L’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale verserà i 200 euro, previsti dal Decreto-Aiuti n. 50 del 17 maggio 2022, con la ricarica RdC del mese di luglio. Ancora non è chiaro se l’integrazione verrà fatta insieme alla ricarica ordinaria, cioè mercoledì 27 luglio, oppure se verrà erogato a metà mese il bonus 200€ e a fine mese il RdC.
Mentre per tutti i lavoratori dipendenti, disoccupati e pensionati, con i requisiti di cui abbiamo parlato nel primo paragrafo, sono state definite le modalità di percezione di questo sostegno, resta ancora un nodo da sciogliere: le Partite Iva.
Per i lavoratori autonomi, infatti, arriverò nei prossimi giorni un decreto ministeriale attuativo con i requisiti, le modalità di erogazione e le tempistiche.
Sostegno 200€ a lavoratori e percettori di Rdc, ancora due cose da sapere
Terminiamo la nostra guida sul sostegno di 200 € ricordando che si tratta di un aiuto economico per far guadagnare nuovamente potere d’acquisto agli stipendi e alle pensioni che, negli ultimi mesi, sono stati colpiti da inflazione e aumento smisurato dei prezzi.
Il bonus una tantum arriverà anche a chi percepisce RdC, o ha la P. Iva e sarà netto. Questo vuol dire che il sussidio previsto dal Decreto Aiuti dello scorso maggio non sarà soggetto a tassazione, poiché non concorre alla formazione del reddito ai fini Irpef, per nessuno dei soggetti che potrà beneficiarne.
Il sostegno di 200€ è stato criticato molto nell’ultimo periodo, in particolare da chi sostiene che un bonus una tantum non possa risolvere il problema degli stipendi bassi. Per questo motivo, il Governo guidato dal Professor Draghi sta studiando un nuovo decreto, che dovrà arrivare con il mese di luglio, in cui verrà attuato il taglio del cuneo fiscale di 4 punti percentuali.
In questo modo i lavoratori dipendenti (dunque non autonomi o RdC), con redditi entro i 35 mila € e gli stessi requisiti per il sostegno dei 200€, potranno avere un vero e proprio aumento in busta paga, che andrà dai 50 ai 75 euro mensili.
La misura dovrebbe partire a settembre, per poi durare fino a dicembre. Non è tutto, però, perché l’Esecutivo ha in mente di rendere questo taglio strutturale, inserendolo anche nella Legge di Bilancio 2023. Se volete sapere qualcosa in più sulla misura del Bonus Busta Paga vi consiglio di leggere questo articolo.