Assegno Unico, che succede in caso di ISEE sbagliato?

L'Assegno Unico è strettamente collegato all'ISEE, un valore che ne determina l'importo. Che succede se è sbagliato? Ecco i chiarimenti.

L’Assegno Unico è un sostegno che viene erogato mensilmente dall’INPS a tutte le famiglie che hanno figli a carico, che rispettano i requisiti per accedere alla misura, e in base ai limiti di età specifici dei figli.

Questo particolare assegno viene garantito con un importo mensile che può variare in base a diversi fattori, come il numero di componenti del nucleo familiare e la situazione economica generale.

L’ISEE è un indicatore particolarmente importante a questo proposito, perché va ad attestare la situazione economica della famiglia, e nel caso dell’Assegno Unico va a determinare la cifra che viene corrisposta ogni mese. In caso di ISEE sbagliato, cosa accade? Facciamo chiarezza nell’articolo.

Assegno Unico e ISEE sbagliato: cosa fare

L’Assegno Unico viene erogato con importi variabili in base all’ISEE della famiglia che lo riceve, per cui indicare un valore errato potrebbe comportare qualche problema.

L’INPS è intervenuta a chiarire cosa succede nel caso di errori, difformità o mancata comunicazione corretta dell’ISEE, in un messaggio sul portale ufficiale in merito all’Assegno Unico.

In particolare, aveva spiegato quanto segue:

“Da settembre 2023 la presenza di omissioni o difformità nell’attestazione ISEE comporterà l’attribuzione degli importi minimi previsti dal decreto legislativo 29 dicembre 2021, n. 230, istitutivo dell’AUU per i figli a carico.”

In base a quanto comunicato in un primo momento dall’ente previdenziale, in caso di omissioni, errori o difformità nel valore ISEE, la famiglia riceverà ogni mese l’importo minimo spettante dell’Assegno Unico, e questo provvedimento parte da settembre 2023.

Ricordiamo che la presentazione di questo dato non è obbligatoria per accedere al sostegno, ma serve per calcolarne gli importi. Chi non presenta affatto questo valore aggiornato, può comunque ricevere l’erogazione mensile spettante, ma con importi minimi.

Questa regola viene quindi applicata, secondo quanto dichiarato dall’INPS in un primo momento, anche a chi presenta un ISEE sbagliato. Gli errori possono essere relativi al reddito percepito dai componenti della famiglia, oppure possono riguardare il patrimonio della stessa.

Tuttavia in un secondo momento l’INPS ha comunicato che le disposizioni in caso di valore errato verranno applicate solamente da novembre, e non più da settembre come spiegato in precedenza.

Assegno Unico e ISEE sbagliato: importi minimi da novembre

L’INPS intende portare avanti la disposizione per cui viene garantito l’importo minimo a coloro che presentano un valore sbagliato. Tuttavia ha successivamente garantito un periodo di tempo maggiore per rimediare a tali errori.

Con il messaggio numero 2913 dell’8 agosto 2023, l’ente previdenziale spiega di aver posticipato la data da cui a chi ha presentato errori arriverà un importo minimo. Si tratta di una decisione presa per sostenere i cittadini e garantire più tempo per regolarizzare la propria comunicazione.

Chi ha presentato un ISEE sbagliato quindi può ancora correggere l’errore fino a novembre, pur rimanendo entro i limiti previsti dalla legge per la presentazione della DSU. In base a questa regola quindi, le famiglie hanno ancora tempo per sistemare eventuali errori.

Correggendo questo valore infatti è possibile ricevere una somma superiore, ogni mese, per l’Assegno Unico, rispetto all’eventualità di una mancata presentazione o presentazione con errori.

A partire da novembre 2023 invece, l’INPS garantirà l’importo minimo a coloro che hanno presentato una attestazione errata, senza rimediare agli errori, o a coloro che non hanno comunicato alcun valore ISEE.

Importi minimi Assegno Unico

Per chiarezza di informazioni, ricordiamo qui cosa si intende per importo minimo, e quali sono le possibili erogazioni mensili dell’assegno. L’importo minimo corrisposto dall’INPS è di 54,10 euro per ogni figlio minore a carico.

Questa cifra viene garantita sia a chi non ha presentato un ISEE valido, sia a chi supera il valore di 43.240 euro, e da novembre verrà corrisposto a chi ha presentato un valore sbagliato.

Per tutte le altre famiglie, gli importi sono variabili in base a diversi fattori, come il numero di figli a carico, la presenza di figli disabili, o per altre maggiorazioni previste dalla misura.

Con un valore economico basso, il nucleo familiare può anche beneficiare di un importo di circa 175 euro mensili.

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