Addio al reddito di cittadinanza per molti e, alla fine del 2023, per tutti. Con il sussidio, spariscono anche altre agevolazioni, come ad esempio il bonus affitto 2023.
Cosa succede ora? In sostanza, a seguito della nuova Legge di Bilancio, gli unici a poter stare tranquilli, per quanto riguarda l’erogazione del reddito anche nel 2023, sono i percettori del sussidio che non risultano “occupabili”, in quanto disabili o perché presentano nel nucleo familiare un familiare in difficoltà, un minorenne o un anaizno.
Per tutti gli altri, il reddito sparisce comunque tra un anno, ma con ulteriori novità di cui tener conto, rispetto a quanto avvenuto finora. Infatti, tra gennaio e dicembre, le ricariche spettanti non possono essere superiori a otto, forse anche solo sette.
Insieme a tali modifiche, c’è tutta un’altra serie di aiuti che scompare, proprio perché correlata al reddito di cittadinanza. Uno di questi è il bonus affitto, ora cancellato per il 2023.
Bonus affitto 2023 cancellato per i percettori di reddito di cittadinanza: è allarme sfratti
Qual è l’obiettivo del nuovo Governo Meloni, nel decidere di cancellare definitivamente il reddito di cittadinanza? Non di certo quello di far finta che le famiglie più bisognose non esistano in Italia, bensì di creare un sistema di sostegno alla povertà e di inclusione, che si fondi però su altre basi.
Al momento, ancora non è noto il nuovo programma governativo, da tale punto di vista, ma quel che è certo – e le modifiche sono già inserite nella nuova manovra economica- è che la misura voluta dai 5 Stelle scomparirà alla fine del 2023.
I cambiamenti a cui stiamo andando incontro però rappresentano una “misura ponte” che permetterà di traghettare i più poveri dal reddito di cittadinanza ad un nuovo sistema di aiuto sociale.
La nuova Legge di Bilancio, per l’appunto, non prevede più alcun fondo sociale per gli affitti né risorse per finanziare il Fondo di morosità incolpevole fino a quest’anno istituito.
I sindacati insorgono e lanciano l’allarme sfratti. In particolare, riportando le parole di Massimo Pasquini, Responsabile Centro Studi e Ricerche del sindacato Unione Inquilini
di fronte alla Legge di Bilancio si resta sbigottiti per la scelta di colpire e annientare i poveri.
Il contributo affitti di 280€ per le famiglie con redditi bassissimi, diventa fondamentale ai fini del pagamento del canone di locazione, motivo per cui i sindacati temono che l’abolizione del sussidio possa scatenare una vera e propria ondata di morosità e quindi di sfratti, a danno appunto delle famiglie più deboli.
Proprio l’Unione Inquilini allora ha deciso di indirizzare anche una lettera aperta a Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture, sottolineando il fatto che, con l’approvazione di tale Manovra in sostanza si ha l’impressione di voler cancellare i più poveri con un colpo di spugna, togliendo loro sia il diritto alla cittadinanza che quello costituzionalmente garantito alla residenza.
Ciò che si chiede è che la Legge di Bilancio si modifichi a favore di questi ceti meno abbienti, che sono in attesa di una casa popolare a canone sociale e che sono ben al di sotto della soglia di povertà (circa 900 mila in affitto e senza sussistenza economica).
Bonus affitto 2023 cancellato: gli importi legati al reddito di cittadinanza
Ma a quanto ammonta attualmente questo genere di sussidio, in qualità di sostegno al reddito di cittadinanza, per poter pagare l’affitto?
Chi percepisce il reddito ha diritto a una ricarica mensile, il cui ammontare però non è uguale per tutti.
Ad esempio, chi vive da solo attualmente percepisce 500€ al mese e, in aggiunta, 280€ per pagare il canone di locazione, per un totale di 780€.
Va da sé che, man mano che il nucleo familiare si allarga, le forze politiche allora in campo avevano previsto un aumento di tali importi erogati, arrivando a 900€ al mese più 280€ per l’affitto, per una coppia con 2 bambini, per un totale di 1.180€.
Se in questa famiglia di quattro persone, uno dei due figli è maggiorenne e l’altro minorenne, allora il contributo aumenta ulteriormente, passando quindi a un totale di 1.280€ a famiglia.
Se invece ci sono due figli minorenni e uno maggiorenne, allora la coppia di genitori, allo stato attuale della situazione, ha diritto a 1.330€ al mese.
È ben evidente come, in mancanza di controlli e alla luce delle numerose truffe organizzate ai danni dello Stato da falsi bisognosi del reddito di cittadinanza nonché lavoratori in nero, la situazione sia diventata insostenibile.
Come chiedere aiuto per l’affitto
Oltre a cancellare il bonus affitto legato al reddito di cittadinanza, il Governo Meloni ha approvato anche la cancellazione del fondo per la morosità incolpevole.
In sostanza, risorse stanziate per aiutare chi è in difficoltà a non subire lo sfratto, a causa del mancato pagamento del canone di locazione.
A rischio ci sono attualmente 650 mila famiglie.
Nell’attesa delle prossime mosse da parte del nuovo Esecutivo, vale la pena sottolineare che a livello comunale e regionale, spesso è possibile accedere a fondi pensati nello specifico per agevolare la vita di chi si ritrova, a seguito di difficoltà economiche, a dover pagare un affitto per avere una casa.
In queste regioni ad esempio, si ricevono fino a 28.000€ di contributi a fondo perduto, per trasferirsi nei comuni interessati dal bonus affitto.