Pellet, Iva al 10% ma solo per pochi mesi del 2024: ecco fino a quando conviene acquistare

La legge di Bilancio 2024 ha riconfermato l’Iva al 10% sull’acquisto del Pellet, ma solo per alcuni mesi: ecco fino a quando conviene acquistare.

Continuano i rincari per le famiglie italiane anche in questo nuovo anno che si preannuncia un anno difficile sul fronte dell’energia.

Nel 2024 non si andrà incontro solo a nuovi aumenti, intorno al +7,6% per il gas e al +8,5% per l’energia elettrica, ma anche all’abolizione di alcune misure che si tradurranno per ogni famiglia in un aggravio di circa +102,15 euro annui sulla bolletta del gas.

A questi potrebbero aggiungersi:

  • +108,87 euro annui per chi sceglie un’offerta sul mercato libero a prezzo variabile;

  • +493,45 euro annui per chi sceglie un’offerta sul mercato libero a prezzo fisso.

Proprio per fronteggiare tali rincari molte famiglie hanno optato per integrare i loro sistemi di riscaldamento con le moderne stufe a pellet.

Si tratta di aggravi insostenibili, che si innestano in una situazione già di forte difficoltà per molte famiglie.

Dopo un 2022 da dimenticare, con prezzi che hanno raggiunto i 15 euro a sacco da 15 kg, oggi la biomassa più amata dagli italiani sembra essere tornata a livelli del 2021.

I dati diffusi da Aiel, hanno evidenziato un calo rispetto al 2022 di circa il 40% con un prezzo medio che si è attestato intorno ai 6 euro a sacchetto.

La riduzione è frutto anche di alcuni incentivi e correttivi introdotti dal governo Meloni, nella manovra finanziaria del 2023 come la riduzione dell’Iva passata dal 22% al 10%.

Una misura che ha portato benefici nel settore del pellet e che è stata riconfermato per il 2024.

Attenzione però perché l’Iva ridotta non è strutturale ma verrà applicata soltanto per alcuni mesi del nuovo anno.

Ecco fino a quando e cosa succederà dopo la scadenza.

Pellet, Iva al 10% ma solo per pochi mesi del 2024: ecco fino a quando conviene acquistare

Il pellet, ormai si sa è il combustibile più amato dagli italiani. A dirlo sono i dati relativi anche alle vendite delle stufe a pellet: dal 2019 ad oggi le vendite sono aumentate del 21%.

A dare la spinta verso l’aumento delle vendite delle stufe a pellet, sicuramente il risparmio prodotto dal loro utilizzo, circa il 30% rispetto al gas naturale e l’evidente riduzione del prezzo del che oggi di attesta su un prezzo medio di 6,19 euro per sacco da 15 kg.

Tale riduzione però è stata la prima conseguenza della misura voluta fortemente dal governo Meloni dello scorso anno che ha permesso l’applicazione dell’iva agevolata al  10% piuttosto che al 22%.

Una misura prorogata anche per il 2024 ma soltanto per alcuni mesi.

La Legge di bilancio 2024 pubblicata in GU n. 303 del 30 dicembre 2023 reca tra alcune novità in materia di Iva ridotta sui pellet.

L’aliquota del 10% si applicherà  soltanto per i primi due mesi del 2024 cioè per i mesi di gennaio e febbraio 2024.

Nello specifico l’articolo 11, comma 2-bis, assoggetta ad aliquota IVA ridotta al 10%, la cessione dei pellet anche per i mesi di gennaio e febbraio 2024.

Nel dettaglio le disposizioni dell’articolo 1, comma 73, della legge n. 197 del 2022 (legge di bilancio 2023) verranno applicate anche per i mesi di gennaio e febbraio 2024.

Dunque per altri due mesi potremmo godere dell’iva ridotta sul pellet. Ma attenzione perché l’aliquota d’imposta sul valore aggiunto (IVA) al 10 per cento viene applicata anche:

  • alla legna da ardere in tondelli,

  • ai ceppi, le ramaglie o fascine; 

  • ai cascami di legno, compresa la segatura.

Cosa succederà da marzo?

Se non interverranno nuove misure l’Iva ridotta al 10 % sul pellet andrà in soffitta a partire dal 1 marzo 2024 tornando alla vecchia aliquota, ossia al regime del 22%.

Da più parti, però è stato chiesto però di far diventare l’Iva ridotta una misura strutturale.

Tra i primi sostenitori c’è Annalisa Paniz Direttrice generale di AIEL Associazione italiana energie agroforestali che ha evidenziato più volte la necessità di stabilire un cambiamento in tale direzione al fine di contrastare gli illeciti e la povertà energetica.

Ecco perché serve un cambio di rotta

Mantenere l’Iva al 10% sul pellet, però non provoca solo effetti positivi per le famiglie ma aiuterebbe anche a contrastare le truffe e l’emersione del mercato sommerso, con evidenti benefici anche per lo Stato.

A dirlo sono le numerose interlocuzioni di AIEL con la Guardia di Finanza, con cui l’agenzia mantiene un’intensa collaborazione nella lotta all’evasione fiscale.

Achiropita Cicala
Achiropita Cicala
Collaboratore giornalistico, classe 1985.Ho una laurea magistrale in Economia Applicata, conseguita presso l'Università degli Studi della Calabria. A percorso universitario ultimato, ho approfondito sul campo le competenze acquisite in Finanza e Statistica presso alcuni studi commerciali. Attualmente, collaboro con diverse testate giornalistiche online per le quali scrivo, con flessibilità, di argomenti che spaziano dall'economia alla politica, dal mondo della scuola a quello dell'amministrazione pubblica. Passioni? La scrittura in primis, la grafica in secundis!
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