Bonus Tari riconfermato: come funziona, requisiti e a quanto ammonta

Il bonus Tari è stato riconfermato anche per quest'anno. Ecco chi può ottenerlo, come e a quanto ammonta lo sconto sulla tassa sui rifiuti.

Il bonus Tari rimane a disposizione dei nuclei familiari in difficoltà economiche anche per quest’anno.

Era stato introdotto nel 2020 ed è stato riconfermato anche per il 2023, dando la possibilità ad alcuni cittadini di risparmiare sulla tassa sui rifiuti.

Non tutti hanno la possibilità di beneficiarne. Il bonus rientra nel contesto del bonus sociale, quello rivolto alle famiglie con un ISEE che non superi una certa soglia e che consente di risparmiare sulle bollette di luce, gas e acqua.

I requisiti per ottenere quest’ulteriore sconto, infatti, rimangono gli stessi.

Non solo lo sconto, ma anche la possibilità di rateizzazione dei pagamenti, ma solo in alcuni casi.

Vediamo, allora, tutto ciò che c’è da sapere sul bonus tari nel 2023. Partiamo da chi può beneficiarne, quali sono i requisiti e a quanto ammonta lo sconto.

Bonus Tari riconfermato per il 2023: cos’è e come funziona

Tra i costi che le famiglie italiane devono sostenere, ne troviamo alcuni che, negli ultimi tempi, sono aumentati sempre più. Spese che hanno rischiato di mettere a dura prova i cittadini che, tra bollette alle stelle e inflazione, si sono trovati in gravi difficoltà economiche.

Ecco perché diverse sono le famiglie che possono tirare un sospiro di sollievo. Anche per quest’anno, infatti, rimane valido il bonus Tari, cioè l’agevolazione che consente di risparmiare sul pagamento della tassa sui rifiuti.

Anche chiamato da molti cittadini “bonus spazzatura” o “bonus immondizia”, questa agevolazione è stata introdotta dal decreto fiscale del 2020, dove veniva così presentato:

Al fine di promuovere la tutela ambientale in un quadro di sostenibilità sociale, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente assicura agli utenti domestici del servizio di gestione integrato dei rifiuti urbani e assimilati in condizioni economico-sociali disagiate l’accesso alla fornitura del servizio a condizioni tariffarie agevolate.

Oltre a poter risparmiare sul costo delle bollette di luce, gas e acqua, quindi, alcuni cittadini avranno la possibilità di pagare di meno anche l’imposta sui rifiuti.

Tuttavia, il meccanismo di attribuzione del bonus, il suo ammontare, nonché i requisiti possono cambiare da comune a comune. Vediamo perché.

Chi può beneficiare del bonus Tari: i requisiti

Essendo un bonus introdotto per sostenere le famiglie che si trovano in difficoltà economica, la possibilità di ottenere lo sconto è legata a requisiti reddituali.

In particolare, nel decreto fiscale veniva evidenziato che coloro che possono beneficiare della riduzione vengono individuati seguendo gli stessi criteri utilizzati per la platea di beneficiari dei bonus sociali per luce, gas e acqua.

In sostanza, a poter beneficiare del bonus Tari sono:

  • le famiglie con un ISEE fino a 8.265 euro;

  • le famiglie numerose con un ISEE fino a 20.000 euro;

  • cittadini beneficiari di reddito o pensione di cittadinanza.

È importante sottolineare che questi sono requisiti generali. Per ottenere maggiori informazioni sul funzionamento del bonus, però, conviene sempre rivolgersi al proprio Comune di residenza.

Chi può richiedere la rateizzazione dei pagamenti

Non solo rimane valido il bonus Tari, ma in alcune situazioni è possibile richiedere la rateizzazione dei pagamenti.

Pagare la Tari a rate è possibile nei seguenti casi (l’importo minimo è fissato a 100 euro):

  • quando l’importo da versare supera del 30% il valore medio delle fatture nei due anni precedenti;

  • quando le famiglie beneficiano già del bonus sociale per disagio economico (sconti sulle bollette di luce e gas).

Bonus tari 2023: come richiederlo

Se si possiedono i requisiti richiesti, è possibile ottenere lo sconto sulla tassa sui rifiuti. Ma in che modo?

Come già avvenuto anche per i bonus sociali, a partire dal 2021 non è stato più necessario presentare apposita domanda per ottenere il bonus Tari. Il bonus spazzatura, infatti, viene riconosciuto in via automatica.

Come per gli sconti sulle bollette di gas e luce, tutto ciò che occorre fare è possedere un ISEE in corso di validità. Il riconoscimento del bonus, infatti, dipende proprio dal valore dell’ISEE. Bisogna, dunque, richiedere l’ISEE e accertarsi che il valore di quest’ultimo non superi la soglia indicata per rientrare tra i beneficiari dell’agevolazione.

Leggi anche: ISEE, requisito essenziale per ottenere i bonus: ecco cosa sapere

A quanto ammonta il bonus spazzatura

I requisiti che abbiamo presentato in precedenza devono essere ritenuti “requisiti generali”. Questo perché, essendo la Tari una tassa locale, la sua gestione varia in base al Comune di residenza il quale può scegliere autonomamente la percentuale di sconto da applicare oppure modificare e alzare la soglia ISEE necessaria per ottenerlo.

In sostanza, non è possibile nemmeno individuare un unico valore del bonus Tari. Si pensi che in alcuni comuni, sotto una certa soglia ISEE, si può anche essere del tutto esonerati dal pagamento.

Per ottenere maggiori dettagli, in base alla propria situazione personale, è necessario visitare il sito del proprio Comune di residenza per verificare il funzionamento dell’agevolazione, a quanto ammonta e quali sono le soglie ISEE da rispettare.

 

Federica Antignano
Federica Antignano
Aspirante copywriter, classe 1993. Curiosa di SEO, trascorro la maggior parte del mio tempo a scrivere, in ogni sua declinazione. Mi sono diplomata in lingue presso il liceo statale Pasquale Villari di Napoli. Ho inizialmente lavorato in una start up, cominciando a scrivere per vendere e ora continuo ad affinare le mie capacità attraverso corsi e tanti tanti libri sulla pubblicità e sul digital marketing. Con il tempo ho scoperto anche l'interesse verso lo scrivere per informare e questo è il motivo per cui oggi sono felice di far parte del team di redattori di Trend-online.
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